La storia è maestra di vita ma non ha allievi. (A. Gramsci)
Vediamo un po' da piu' vicino la situazione economica russa.
Le sanzioni imposte dall'Occidente alla Russia finora sono state piuttosto simboliche. Essenzialmente, sono stati imposti ai membri della banda di Putin che hanno fatto cose particolarmente cattive in Crimea e nel Donbass. Più sanzioni selezionate nei settori finanziario e del doppio uso. Ma l'esistenza stessa delle sanzioni ha abbassato il commercio e gli investimenti. Il danno delle sanzioni (e delle contro-sanzioni russe) è stimato in diverse centinaia di miliardi di euro nel corso degli anni. Gestibile per la ricca Europa; doloroso per la povera Russia.
Va notato che dopo 20 anni di "pseudo-riforme" di Putin, l'economia russa dipende ancora dal petrolio e gas, nonostante i trilioni di petrodollari facili da guadagnare. Il paese non è in grado di produrre nulla di competitivo. Mentre la RUS è il quinto partner commerciale dell'UE, l'UE è il più grande partner commerciale della Russia. Analogo per la Germania: Il secondo più grande partner commerciale della Russia, mentre la RUS è solo al 14° posto (!) tra i partner commerciali della Germania.
Quindi c'è molto spazio per le sanzioni. A causa dello stato deplorevole dell'economia russa, hanno un effetto tossico. Il comportamento erratico del Cremlino nelle ultime settimane ha fatto crollare il tasso di cambio del rublo e gli indici azionari in Russia.
Ufficiale della Marina Militare, anche imbarcato su Nave Espero.
Lei ha come titolo il cazzeggio da forum, invece, con qualifica Portatore di Cazzate, pare.
Forse, perchè ad un attento scrutinio non regge nemmeno in quel ruolo.
Non parli di questioni di cui non capisce un tubo, dia retta.
Perchè scattino le esclusioni di cui parla, serve la dichiarazione di guerra, un evento ufficiale da cui USA e Regno Unito si tengono ben alla larga, ed in quanto ex-ufficiale ho diritto alle mie opinioni fin quando la guerra non sia scoppiata.
Caso mai, dopo, io farei il mio dovere.
E la Germania, nonostante le sue chiacchiere sulle capacità produttive (la Russia ha già una volta sculacciato la Germania in tema di produttività, le vorrei ricordare, faccia meno il saputo, che non conviene fare previsioni ad mentulam canis sui Russi, come ben sapevano gli ufficiali tedeschi dell'Heer) rimane con il cvlo a terra.
Rinnovole i miei scappellamenti.
"Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"
IL DISPUTATOR CORTESE
Possono tenersi il loro paradiso.
Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.
Secondo me non capite la dimensione politica di questo confronto e vi attaccate alla immagine da duro di Putin, qua non stiamo parlando di una scazzottata fra camionisti e vince chi mena di più, qua stiamo parlando di nazioni che hanno prima di tutto bisogno di soddisfare le esigenze materiali della popolazione, e in Russia per quanto qualcuno la idealizzi non è che la gente è pronta a morire per l'Ucraina come qualcuno ciancia, e men che meno vedersi degradare la già magra situazione economica.
La Russia invade l'Ucraina e poi dopo cosa? Chi ricostruisce le infrastrutture distrutte? Cosa fanno con la popolazione occupata? Come riescono a far accettare la cosa al resto del mondo senza beccarsi sanzioni? Cosa fanno nel caso ci fosse resistenza all'occupazione? E sopratutto come faranno a giustificare la guerra con i morti, le sofferenze e la crisi economica che inevitabilmente causerà?
E spiegami come tutto ciò possa essere considerata una vittoria.
https://www.ilsole24ore.com/art/non-...-volto-AEaoEC9
Non solo gas e petrolio, così l’export russo prova a cambiare volto
È opinione diffusa che l’economia russa dipenda dalle materie prime e dal fatto di essere, quasi esclusivamente, un fornitore di petrolio e di gas in tutto il mondo. Una visione radicata anche in molti russi. Anni fa un noto politico americano disse che la Russia moderna avrebbe dovuto accontentarsi di essere la pompa di benzina dell’Occidente.
Certamente le fonti energetiche, come altre materie prime di cui il Paese è ricco, costituiscono la maggior parte delle sue esportazioni (52% del totale nel 2020). Ma è interessante notare che la loro struttura sta cambiando abbastanza rapidamente. Il governo sta promuovendo la crescita delle esportazioni «non di materie prime», per utilizzare l’espressione in uso a Mosca. La finalità è chiara: diminuire la dipendenza dalla congiuntura petrolifera e aumentare il valore aggiunto delle merci fornite ai mercati globali. Fino a poco tempo fa, l’accoppiata rublo-petrolio era inseparabile. La correlazione era forte e diretta: il barile saliva, il rublo lo seguiva, e viceversa. Oggi questa equazione è solo parzialmente vera, cosa che consente di affermare che il mercato, spontaneamente, tiene già conto di questa realtà in evoluzione.
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I dati del commercio estero russo al 2021 non sono ancora disponibili, ma si può avere un’idea di tendenze e risultati. Il ministro dell’Industria e del commercio, Denis Manturov, ha informato qualche giorno fa che l’anno scorso le esportazioni del settore industriale e manifatturiero sono cresciute del 30% e quelle agroalimentari del 15 per cento. Veronica Nikishina, direttore generale del Centro russo per le esportazioni, un’agenzia governativa, ha affermato che tra gennaio e ottobre 2021 le esportazioni non energetiche e diverse da altre materie prime avevano raggiunto i 153 miliardi di dollari, superando i dati del 2018. Secondo le proiezioni, i risultati per l’intero 2021 dovrebbero attestarsi tra i 185 e i 190 miliardi. I mercati più importanti per queste produzioni sono Cina (l’export atteso per il 2021 è di 11,4 miliardi di dollari), Kazakhstan (9,8 miliardi), Turchia (8,08 miliardi), Bielorussia (8,01 miliardi) e Usa (5,6 miliardi).
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Nei primi dieci mesi dell’anno scorso i settori merceologici diversi dalle materie prime a maggior tasso di crescita sono stati: metallurgia (+60%), chimica (+49%), produzioni a base di legno (+42%) e macchinari (+30%). I dieci prodotti più richiesti erano semilavorati siderurgici, platinoidi, grano, alluminio e leghe, legno lavorato, lamiera, rame lavorato, concimi vari, olio di semi, concimi azotati. Vengono esportati anche prodotti e servizi ad alta tecnologia, nei settori automotive e aerospaziale, oltre a microchip.
La struttura del commercio estero, contraddistinta dalla prevalenza delle materie prime, ha accompagnato tutto lo sviluppo della Russia. Nella Cronaca degli anni passati di Nestor di Pečerska (inizio del XII secolo) si scrive che il Paese vendeva all’estero pellicce, cera e miele. Ma varie fonti testimoniano che venivano esportati anche tessuti di lino, pelli lavorate, tinture e perfino cotte di maglia. Le pellicce pregiate rimasero ai primi posti delle esportazioni russe dei secoli successivi, ma aumentò il numero dei prodotti finiti. Dal XV al XVII secolo i russi cominciarono a vendere sale, stoviglie in legno, cablaggi per cavalli, armi varie e caviale. Molti prodotti “tecnici” partivano verso l’Europa: canapa, corde, resina, catrame. Nel Seicento si ebbero le prime forniture di grano russo in Europa, che successivamente divenne il principale prodotto scambiato con l’estero. Tra Ottocento e Novecento il tipo di grano duro più apprezzato in Italia per la fabbricazione della pasta era prodotto nella Russia Meridionale.
A mio modesto avviso siete voi che non capite la dimensione politica della situazione.
O meglio la capite benissimo e vi attaccate al Putin brutto cattivo e imperialista, pur di non ammettere che l'egemonia USA sta terminando tra lazzi e pernacchie.
E che il blocco euroasiatico composto da Russia Cina e dai loro alleati e satelliti è oramai inattaccabile.
SE la Russia invade, la NATO non potrà fare NULLA, militarmente e politicamente.
SE la Russia non invade, ha comunque messo in evidenza lo sciocco allarmismo NATO e bloccato di fatto l'espansione della NATO ad oriente per un altro periodo.
Putin vince comunque.
Tra l'altro il vedere la NATO, in cui ho servito, in queste condizioni, al sottoscritto, contrariamente a quanto pensate, non fa nessuno piacere.
"Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"
IL DISPUTATOR CORTESE
Possono tenersi il loro paradiso.
Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.
sono d'accordo in generale con il fatto che la russia sia nelle cacca.
MA, c'e` un ma: dal punto di vista della tecnologia militare, la Russia non e` un nano, anzi, per certe cose se non erro ha superato gli USA recentemente.
Un altro campo in cui la Russia non va sottovalutata sono i cyber attacchi, che possono fare parecchio male.
"Ucraina, parte della nostra casa: la difenderemo". cit. Giorgia Meloni, europeista, atlantista, santa protettrice dell'Ucraina. 24 Febbraio 2024