https://en.wikipedia.org/wiki/Age_of_consent
Se qualcuno ne vuole parlare io ci sono.
https://en.wikipedia.org/wiki/Age_of_consent
Se qualcuno ne vuole parlare io ci sono.
Il problema dell'età del consenso è un problema tipicamente moderno perché è nella società moderna che s'è affermata gradualmente una duplice scissione fra sessualità e procreazione, da un lato, e tra sessualità e matrimonio, dall'altro. Non parlo di una scissione "pratica" (i rapporti infecondi al di fuori del matrimonio ci sono sempre stati nella storia), ma di una scissione quasi di principio, invalsa nel costume sociale. In precedenza, il problema del consenso era quasi esclusivamente il problema del consenso matrimoniale, cioè della capacità del singolo individuo di poter contrarre un matrimonio valido. Tale capacità veniva riconosciuta sulla base dell'accertato possesso della dovuta maturità psico-fisica, che da un certo momento in poi le leggi dei singoli Stati fissarono convenzionalmente entro un certo limite d'età con una portata generale.
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"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Grazie per il tuo intervento. Condivido quanto scrivi, mi sento di aggiungere che tendenzialmente l'età del matrimonio femminile e maschile erano correlati al momento (teorico) del menarca e dello spermarca, perlomeno nelle realtà europee.
Adesso però che siamo nel XXI secolo, e nel costume, quella correlazione non c'è più, riguardo all'età del consenso cosa possiamo aggiungere?
Io ho riassunto il concetto con l'espressione "maturità psico-fisica", ma effettivamente il primo elemento di giudizio era quello. Elemento che poi veniva integrato dalla capacità del soggetto di comprendere i fini del matrimonio stesso.
Io credo che all'atto pratico sia bene evitare modifiche al ribasso delle attuali leggi che regolano l'età del consenso perché il rischio è quello di spalancare finestre di Overton pericolosissime in una società già relativista come la nostra.
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"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Ah, ti stavo proprio proponendo di integrare in qusto tread il discorso sull'educazione sessuale Polonia, «Solo dopo l’aborto ho capito quanto fosse importante questo diritto»
Nello specifico l'età del consenso in Italia è già bassa, solo chi ha tendenze pedofile vorrebbe diminuirla ulteriormente.
Io mi sentirei di correlare più ampiamente il discorso sull'età del consenso a quello della maggiore età.
Siccome mi interessa confrontarmi seriamente con @Giò e con qualunque altra persona che abbia voglia di intervenire seriamente, chiacchierando senza bigottismi, ma senza neppure scadere nella pseudo-ironia da due soldi, prego il Dottore della Peste di vigilare sul thread.
Noto che hai colto quale sia il pericolo che io temo da un eventuale abbassamento dell'età del consenso.
Sia chiaro: un rapporto sessuale fra un soggetto minorenne ed uno maggiorenne non è necessariamente pedofilia, anzi, ma è chiaro che più si abbassa l'asticella e più il pericolo che si vada verso derive aberranti aumenta.
Aggiungiamoci il fatto che, ad esempio, un conto è una società che dice che a 12 anni puoi sposarti liberamente e farti una famiglia con tuo marito o con tua moglie (sia chiaro: io non sarei comunque d'accordo con una cosa del genere perché ritengo che in media l'età in cui si raggiunge la maturità psico-fisica adatta è un'altra) ed un altro conto è una società che ti dice che a 12 anni puoi avere rapporti sessuali con chicchessia.
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"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Non so quanti anni hai, ma ovviamente sai anche tu che ad una certa età, che varia da persona a persona, si inizia ad interessarsi al sesso. Sospetto che l'interesse maschile sia almeno un po' diverso da quello femminile, ma alle medie non ha molta importanza. Però, siccome siamo nella sezione Famiglia, mi sembra giusto porre l'accento sul ruolo importante dell'ambiente famigliare. Oggi si pensa che debba essere tutto demandato alla Scuola, ma esistono le famiglie che dovrebbero educare figli e figlie anche introducendole ad un ragionamento alla sessualità, inoltre esistono altre istituzioni che possono collaborare con le famiglie. Invece, nella realtà...?
Ho superato i trent'anni ormai.
L'inizio dell'interesse per il sesso nelle generazioni più giovani purtroppo nel corso degli anni è stato sempre più condizionato e stimolato da "input" provenienti dall'esterno: dalla televisione ad internet, passando per il cinema, la cartellonistica pubblicitaria, la moda, ecc. Questo ha favorito un approccio al sesso estremamente differente da quello delle generazioni passate, non senza casi vieppiù numerosi di precocità nei rapporti sessuali. Sia chiaro: è normale che, con l'adolescenza, certi cambiamenti corporei che maschi e femmine subiscono portino gli uni e gli altri a porsi sempre più domande su determinate questioni e a provare un interesse ed un'attrazione che prima non avevano o a cui non pensavano. Il problema che personalmente rilevo è che la spontaneità di questa tappa della crescita è stato distorto e condizionato negativamente dagli input di cui sopra. La famiglia è importantissima in tal senso e può essere una barriera, ma di fronte alla frequenza di questi input pure la famiglia si trova talvolta con le armi spuntate, visto che poi nelle scuole (soprattutto in quelle statali) ogni insegnante ha margini di manovra sufficientemente ampi per trasmettere agli alunni la propria visione personale senza eccessivi riguardi per quella delle famiglie degli studenti.
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"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
E' vero, direi che Internet sia la svolta decisiva. Siccome non si può rinunciare a retemondo bisognerebbe cercare di governarla. Ma siamo in Italia, ed io non mi aspetto mai nulla di buono.
Riguardo alle famiglie purtroppo sono le prime bisognose di educazione, fino a...suppongo 50 anni fa tendenzialmente certi comportamenti (per ora senza giudicare se fossero giusti o sbagliati) erano dati per scontati, e benché la maggioranza delle persone non avesse reali capacità educative, c'era ugualmente un certo equilibrio sociale. La scuola statale, salvo lodevoli eccezioni, è scadente.
Detto per inciso sono una fautrice della privatizzazione integrale della Scuola.
Penso che accanto alle famiglie, a seconda delle visioni di ciascuna famiglia, sarebbe utile esistssero enti educativi, cattolici o laici, ma seri e competenti, che potrebbero, anche, occuparsi dell'educazione sessuale. Perché, per tornare al discorso iniziale, penso che l'educazione sessuale sia qualcosa di positivo. Non ci si improvvisa educatrici, ovviamente.
Quindi se vogliamo considerare anche l'aspetto etico ritengo un bene trasmettere la conoscenza, nelle forme opportune, ai giovani ed alle giovani. Discorso conseguenziale l'età del consenso.