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  1. #21
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    Predefinito Re: Età del consenso e famiglia tradizionale e Famiglia tout court

    Citazione Originariamente Scritto da cimad5 Visualizza Messaggio
    Età del consenso informata

    Ricevere un'educazione sessuale mi sembra propedeutico alla scelta di avere rapporti sessuali.
    Non sono né una sessuologa, né una psicologa e tantomeno un'educatrice. Il mio percorso formativo non mi autorizza a stilare un piano di educazione sessuale, ma alcuni criteri cardine mi sento di esprimerli.
    Indipendentemente in che contesto si svolgano i corsi (scuole come attività extracurriculari oppure, come preferirei, centri educativi) penso che, sempre con la (attenta si spera) valutazione delle famiglie, il percorso potrebbe iniziare in III media e proseguire fino al termine della scuola secondaria, con la possibilità, per chi lo desiderasse, di proseguire anche durante l'università (o a parità di età in caso di non frequentazione dell'università). Quindi, evidentemente, non si tratterebbe di corsi spot, ma di un vero e proprio percorso educativo. Questo non significa però che intendo creare una scuola parallela.
    Le finalità, secondo me, in generale dovrebbero essere:
    1) la conoscenza del proprio corpo dal punto di vista biologico
    2) l'insegnamento del mutuo rispetto tra ragazzi e ragazze (con la grave e sottovalutata problematica del bullismo)
    3) la sessuologia in senso proprio
    4) supporto concerto alle ragazze ed ai ragazzi che avessero difficoltà relazionali o similari
    5) un ragionamento, non impositivo, sulla genitorialità e la famiglia.
    Da profana penso che i corsi dovrebbero essere separati sulla base del genere, ma è appunto una mia idea, non so quanto scientifica.

    Quindi, quale potrebbe essere l'età del consenso (mi limito ad un ragionamento in ambito UE)? Altrove mi sono espressa per l'età di 16 anni (il che ovviamente non significa dover fare sex a 16 anni, ma che volontariamente sia legale farlo). La maturità fisica per una ragazza c'è, quella emozionale forse non è completa, ma per quella non c'è un'età fissa. Inoltre nell'adolescenza (ma non solo nell'adolescenza), si hanno pressioni che derivano dalle prime infatuazioni, dalle prime forti pulsioni sessuali ed anche, spero per tante persone, dal desiderio dell'amore romantico. Non sono situazioni semplici da gestire, né scelte semplici da fare. Non si dovrebbe criminalizzare una ragazza se sceglie di avere rapporti sessuali. Piuttosto è importante che ci siano persone, ed il ruolo genitoriale è fondamentale, che la consiglino senza giudicarla. Per quanto riguarda i ragazzi non so esprimermi, tuttavia penso che se una ragazza a 16 anni non è del tutto matura emozionalmente, un maschio lo è di gran lunga di meno, e quindi forse i ragazzi necessiterebbero di un percorso differenziato.
    Però qui, come vedi, subentra un discorso di indole morale, come ti accennavo nell'altro 3d.
    Ad esempio, per chi professa la religione cattolica o anche solo si limita ad aderire ai principi della legge naturale, così come intesa dalla filosofia tomista (ma non solo), slegare il discorso sulla sessualità dalla dimensione procreativa o pensare che ci possa essere una sessualità legittima al di fuori del vincolo matrimoniale è inaccettabile e profondamente diseducativo. A maggior ragione se tale "operazione" viene compiuta in presenza di adolescenti che dovrebbero essere educati alla purezza e all'amore coniugale. Dal punto di vista strettamente pratico, in una società prevalentemente cattolica o in cui certi principi di morale coniugale e sessuale sono dati per scontati, questo problema verrebbe risolto facendo sì che i corsi di educazione sessuale, che a questo punto diventerebbero corsi di educazione alla sessualità e all'affettività, siano orientati secondo i suddetti principi. In una società pluralista e secolarizzata come l'odierna, l'unica soluzione attuabile sarebbe una consultazione obbligatoria delle famiglie degli allievi nella determinazione dei contenuti dei corsi ed una modulazione dei programmi sulla base delle esigenze espresse dai genitori degli studenti, a meno che non si preferisca che questo problema venga affrontato in via esclusiva dai genitori, limitando le informazioni a quelle strettamente necessarie per una conoscenza scientifica del funzionamento dell'apparato riproduttore dell'uomo e della donna (cosa per la quale non serve un corso di educazione sessuale ma è sufficiente l'ora di scienze).
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  2. #22
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    Predefinito Re: Età del consenso e famiglia tradizionale e Famiglia tout court

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Però qui, come vedi, subentra un discorso di indole morale, come ti accennavo nell'altro 3d.
    Ad esempio, per chi professa la religione cattolica o anche solo si limita ad aderire ai principi della legge naturale, così come intesa dalla filosofia tomista (ma non solo), slegare il discorso sulla sessualità dalla dimensione procreativa o pensare che ci possa essere una sessualità legittima al di fuori del vincolo matrimoniale è inaccettabile e profondamente diseducativo. A maggior ragione se tale "operazione" viene compiuta in presenza di adolescenti che dovrebbero essere educati alla purezza e all'amore coniugale. Dal punto di vista strettamente pratico, in una società prevalentemente cattolica o in cui certi principi di morale coniugale e sessuale sono dati per scontati, questo problema verrebbe risolto facendo sì che i corsi di educazione sessuale, che a questo punto diventerebbero corsi di educazione alla sessualità e all'affettività, siano orientati secondo i suddetti principi. In una società pluralista e secolarizzata come l'odierna, l'unica soluzione attuabile sarebbe una consultazione obbligatoria delle famiglie degli allievi nella determinazione dei contenuti dei corsi ed una modulazione dei programmi sulla base delle esigenze espresse dai genitori degli studenti, a meno che non si preferisca che questo problema venga affrontato in via esclusiva dai genitori, limitando le informazioni a quelle strettamente necessarie per una conoscenza scientifica del funzionamento dell'apparato riproduttore dell'uomo e della donna (cosa per la quale non serve un corso di educazione sessuale ma è sufficiente l'ora di scienze).
    La qustione che poni è fondatissima. Sapevo che l'avresti affrontata meglio di me, quindi ho aspettato il tuo post.
    Il discorso vale per i cattolici, ma in realtà, mi sembra anche per tutte le persone che aderiscono a concezioni di vita (religiose, ma non solo quindi) differenti da quella che, ma solo per comodità, definisco società laica post-illuminista. Personalmente tra le soluzioni che individui quella migliore mi sembra "una consultazione obbligatoria delle famiglie degli allievi nella determinazione dei contenuti dei corsi ed una modulazione dei programmi sulla base delle esigenze espresse dai genitori degli studenti". Personalmente credo che lo Stato serva alle persone, quindi meno si impone, fatte salve certe regole fondamentali, meglio è.

  3. #23
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    Predefinito Re: Età del consenso e famiglia tradizionale e Famiglia tout court

    Citazione Originariamente Scritto da cimad5 Visualizza Messaggio
    La qustione che poni è fondatissima. Sapevo che l'avresti affrontata meglio di me, quindi ho aspettato il tuo post.
    Il discorso vale per i cattolici, ma in realtà, mi sembra anche per tutte le persone che aderiscono a concezioni di vita (religiose, ma non solo quindi) differenti da quella che, ma solo per comodità, definisco società laica post-illuminista. Personalmente tra le soluzioni che individui quella migliore mi sembra "una consultazione obbligatoria delle famiglie degli allievi nella determinazione dei contenuti dei corsi ed una modulazione dei programmi sulla base delle esigenze espresse dai genitori degli studenti". Personalmente credo che lo Stato serva alle persone, quindi meno si impone, fatte salve certe regole fondamentali, meglio è.
    Io ho visione diversa dello Stato - credo più ad una reciproca ordinazione fra Stato ed individui che ad un rapporto unilaterale in favore degli individui -, ma penso che oggi la situazione concreta non permetta soluzioni differenti da quelle indicate. Perlomeno per quanto riguarda le scuole statali.
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  4. #24
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    Predefinito Re: Età del consenso e famiglia tradizionale e Famiglia tout court

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Io ho visione diversa dello Stato - credo più ad una reciproca ordinazione fra Stato ed individui che ad un rapporto unilaterale in favore degli individui -, ma penso che oggi la situazione concreta non permetta soluzioni differenti da quelle indicate. Perlomeno per quanto riguarda le scuole statali.
    Immaginavo.
    A me pare che in Italia in realtà, concretamente, non sia possibile niente.

    Che ne pensi dell'età del consenso, la modifichersti?

  5. #25
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    Citazione Originariamente Scritto da cimad5 Visualizza Messaggio
    Immaginavo.
    A me pare che in Italia in realtà, concretamente, non sia possibile niente.

    Che ne pensi dell'età del consenso, la modifichersti?
    Purtroppo in Italia i problemi sono tanti e di difficile soluzione. In più scontiamo il fatto di avere una pessima classe dirigente, che il più delle volte ha evitato di fare l'interesse nazionale, con le conseguenze che vediamo. Ma qui si aprirebbe un OT molto ampio.
    Riguardo all'età del consenso, come ti dicevo, lascerei tutto com'è. Al limite, come giustamente osservavi anche tu, se proprio si dovessero fare delle modifiche, sarebbe meglio fare delle modifiche che alzino l'età del consenso rispetto ai limiti odierni. Lo dico proprio a fronte dell'ormai consolidata (purtroppo) scissione fra sessualità e procreazione, da un lato, e, dall'altro, tra sessualità e matrimonio, ormai invalsa nel costume sociale della maggioranza (perlomeno apparente, anche se credo pure effettiva).
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  6. #26
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    Predefinito Re: Età del consenso e famiglia tradizionale e Famiglia tout court

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Purtroppo in Italia i problemi sono tanti e di difficile soluzione. In più scontiamo il fatto di avere una pessima classe dirigente, che il più delle volte ha evitato di fare l'interesse nazionale, con le conseguenze che vediamo. Ma qui si aprirebbe un OT molto ampio.
    Riguardo all'età del consenso, come ti dicevo, lascerei tutto com'è. Al limite, come giustamente osservavi anche tu, se proprio si dovessero fare delle modifiche, sarebbe meglio fare delle modifiche che alzino l'età del consenso rispetto ai limiti odierni. Lo dico proprio a fronte dell'ormai consolidata (purtroppo) scissione fra sessualità e procreazione, da un lato, e, dall'altro, tra sessualità e matrimonio, ormai invalsa nel costume sociale della maggioranza (perlomeno apparente, anche se credo pure effettiva).
    Andando in controtendenza, almeno mi sembra di essere controtenza alla mia generazione (ma poi non coì tanto), anch'io aumenterei l'età del consenso, anche tra minorenni.
    Anche se sarebbe ragionevole differenziare tra sessualità penetrativa ed il resto.

 

 
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