La giustizia amministrativa infine è arrivata.

[Dario]

Evidentemente secondo il TAR si, in quanto tali linee guida entrano in contrasto con norme di rango superiore.

Una linea guida non è legge, e secondo me migliaia di medici hanno curato secondo scienza e coscienza. Dei due ammalati di COVID che conosco personalmente io nessuno dei due è stato curato con paracetamolo e vigile attesa, entrambi a domicilio con antinfiammatori (Brufen e aspirina). Idem due forumisti con i quali mi sono scritto.

[Vladimir Ilyich]

Una linea guida non è legge, e secondo me migliaia di medici hanno curato secondo scienza e coscienza. Dei due ammalati di COVID che conosco personalmente io nessuno dei due è stato curato con paracetamolo e vigile attesa, entrambi a domicilio con antinfiammatori (Brufen e aspirina). Idem due forumisti con i quali mi sono scritto.

Non è legge, ma è norma. Un medico può subire contestazioni anche pesanti per non aver seguito le linee guida.

[Dario]

La "politica" o meglio il Governo ha il dovere di avere una sua propria politica, non rifiutare le responsabilità e scaricarle su altri soggetti. In questo caso l'AIFA, in un altro i no-vax, in un altro ancora la Magistratura etc.

Non si tratta di scarico, la politica prende le sue decisioni su argomenti scientifici tenendo presenti le raccomandazioni degli esperti.

[Dario]

Ehm, mai sentito parlare di protocolli di cura?

Li fanno I POLITICI? Ma dove?

Guarda che è incredibile le fesserie che vengono fuori. Mi sono sempre chiesto perchè su 100 negazionisti e no-vax 99,5 sono di destra o anarchici. Probabilmente sono le persone più intelligenti?

[Dario]

Non è legge, ma è norma. Un medico può subire contestazioni anche pesanti per non aver seguito le linee guida.

Se fa delle cose completamente assurde causando danni pesanti.

[Vladimir Ilyich]

Se fa delle cose completamente assurde causando danni pesanti.

No, basta che prescriva farmaci fuori protocollo e la ASL gli scrive una lettera di richiamo cui deve rispondere motivando.

Se la ASL non è d’accordo, può trattenergli il costo dei farmaci dalle notule.

[Dario]

No, basta che prescriva farmaci fuori protocollo e la ASL gli scrive una lettera di richiamo cui deve rispondere motivando.

Se la ASL non è d’accordo, può trattenergli il costo dei farmaci dalle notule.

Ovviamente, ma non credo che aspirina o brufen siano fuori protocollo per il COVID.

[Vladimir Ilyich]

Ovviamente, ma non credo che aspirina o brufen siano fuori protocollo per il COVID.

Ecco il nuovo protocollo - sempre assai restrittivo

- utilizzare un trattamento di tipo sintomatico con paracetamolo o FANS in caso di febbre o dolori articolari o muscolari, a meno che non esista chiara controindicazione all’uso, o altri farmaci sintomatici su giudizio clinico

- non utilizzare routinariamente corticosteroidi; inoltre, un utilizzo precoce di questi farmaci si è rivelato inutile se non dannoso, in quanto in grado di inficiare lo sviluppo di un’adeguata risposta immunitaria

- utilizzare eparina solo nei soggetti immobilizzati per l’infezione in atto

- evitare l’uso empirico di antibiotici; il loro eventuale utilizzo è da riservare esclusivamente ai casi in cui l’infezione batterica sia stata dimostrata da un esame microbiologico e a quelli in cui il quadro clinico ponga il fondato sospetto di una sovrapposizione batterica

- non utilizzare idrossiclorochina, la cui efficacia non è stata confermata in nessuno degli studi clinici randomizzati fino ad ora condotti

- valutare, nei pazienti a rischio di progressione di malattia, la possibilità di trattamento precoce con anticorpi monoclonali da parte delle strutture abilitate alla prescrizione.

[Vladimir Ilyich]

Ed ecco il vecchio protocollo

• vigile attesa;
• misurazione periodica della saturazione dell’ossigeno tramite pulsossimetria;
• trattamenti sintomatici (ad esempio paracetamolo);
• appropriate idratazione e nutrizione;
• non modificare terapie croniche in atto per altre patologie (es. terapie antiipertensive,
ipolipemizzanti, anticoagulanti o antiaggreganti), in quanto si rischierebbe di provocare
aggravamenti di condizioni preesistenti;
• i soggetti in trattamento immunosoppressivo cronico in ragione di un precedente trapianto
di organo solido piuttosto che per malattie a patogenesi immunomediata, potranno proseguire il trattamento farmacologico in corso a meno di diversa indicazione da parte dello specialista curante;
• non utilizzare routinariamente corticosteroidi;
• l’uso dei corticosteroidi è raccomandato nei soggetti con malattia COVID-19 grave che
necessitano di supplementazione di ossigeno. L’impiego di tali farmaci a domicilio può essere considerato solo in quei pazienti il cui quadro clinico non migliora entro le 72 ore, in presenza di un peggioramento dei parametri pulsossimetrici che richieda l’ossigenoterapia;
• non utilizzare eparina. L’uso di tale farmaco è indicato solo nei soggetti immobilizzati per l’infezione in atto;
• non utilizzare antibiotici. Il loro eventuale uso è da riservare solo in presenza di sintomatologia febbrile persistente per oltre 72 ore o ogni qualvolta in cui il quadro clinico ponga il fondato sospetto di una sovrapposizione batterica, o, infine, quando l’infezione batterica è dimostrata da un esame microbiologico;
• non utilizzare idrossiclorochina la cui efficacia non è stata confermata in nessuno degli studi clinici controllati fino ad ora condotti;
• non somministrare farmaci mediante aerosol se in isolamento con altri conviventi per il rischio di diffusione del virus nell’ambiente

[Dario]

Mi sembra che il vecchio protocollo non dicesse solo paracetamolo e vigile attesa. Un trattamento sintomatico poteva essere tranquillamente aspirina o ibuprofene, dato che una situazione di infiammazione era prevedibile, e infatti molti l'hanno usati. Non vedo quindi cosa abbia sentenziato il TAR da esperto virologo.