https://www.31mag.nl/nuova-ricerca-l...-notaio-ebreo/
Nuova ricerca: la famiglia di Anne Frank venne tradita da un notaio ebreo?
Una squadra investigativa che ha analizzato la vicenda del tradimento di Anna Frank, utilizzando tecniche moderne, suggerisce dopo 6 anni con una teoria precedentemente poco studiata: secondo la squadra, un notaio ebreo avrebbe trasmesso ai nazisti l’indirizzo dove si nascondeva la famiglia Frank, dice NOS.
I ricercatori sostengono che l’importante notaio di Amsterdam Arnold van den Bergh avrebbe trasmesso indirizzi segreti ai tedeschi per salvare la sua stessa famiglia. Non è stata trovata alcuna prova definitiva, ma secondo il team, almeno il padre, Otto Frank considerava fondata questa ipotesi.
Il detective in pensione dell’FBI Vince Pankoke definisce questa indagine la più lunga e difficile in cui sia mai stato coinvolto, a causa dell’enorme mole di dati, documenti perduti e il fatto che i testimoni siano deceduti ormai da tempo.
Eppure, dice NOS, l’uomo è convinto di conoscere la verità: in assenza di filmati o altre prove documentali moderne, la ricostruzione avviene alla vecchia maniera ma le conclusioni dello studio sono state soggette a un embargo mondiale e quindi non è stato possibile presentare in anticipo i risultati ad esperti indipendenti, spiega NOS.
Un team di 23 persone, tecniche investigative moderne e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per passare allo scan 66 gigabyte di informazioni, sono alla base di questa nuova indagine su uno dei misteri della storia maggiormente dibattuti. L’idea che Van den Bergh potesse essere responsabile era giá emersa in altre indagini ma per ragioni diverse, l’ipotesi è stata poi sempre scartata. Tuttavia, il team di indagine ritiene che Van den Bergh abbia fatto di tutto per impedire la deportazione di se stesso e della sua famiglia: in qualità di membro di spicco del Consiglio ebraico, gli fu dato uno Sperre, una sospensione temporanea dalla deportazione e aveva anche predisposto un nascondiglio per le sue figlie.
Ad un certo punto e per ragioni ancora da chiarire, Van der Bergh sarebbe diventato un informatore dei tedeschi, stilando liste di nascondigli e tra queste, sarebbe finito anche quello di Prinsengracht 263. Inoltre, Van den Bergh aveva i contatti per trasmettere tali informazioni. Nell’estate del 1940, in qualità di notaio, aveva organizzato la controversa vendita della collezione Goudstikker ed era così entrato in contatto con Alois Miedl, spia tedesca e amico di Göring.
La soffiata, insomma, non arrivava da cittadini comuni che non potevano avere accesso ai vertici della gerarchia nazista in Olanda: la soffiata sarebbe giunta da qualcuno che aveva contatti diretti con i tedeschi.
I ricercatori ammettono che mancano prove conclusive e rimangono ancora delle domande. Inoltre, Otto Frank sembra abbia attribuito valore all’accusa contro Van den Bergh. “Siamo stati traditi dagli ebrei”, avrebbe detto una volta al giornalista del Parool Friso Endt.