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Londra. Nel momento più difficile della sua leadership, il premier Boris Johnson ha escogitato l’“operazione carne rossa”, una serie di annunci a effetto per distrarre l’opinione pubblica dalle rivelazioni sul Partygate e fermare la perdita di consenso tra i deputati conservatori. Malgrado le rivelazioni scottanti delle feste a Downing Street, che hanno compromesso il capitale politico del premier nel suo partito dove in molti tramano per liberarsi di lui, Johnson vuole rilanciare la sua leadership. Come avviene spesso nei momenti di crisi, il premier britannico ripone la sua fiducia nella cosiddetta strategia del “gatto morto”, un’espressione da lui coniata in un articolo sul Telegraph. “Immagina che stai perdendo un dibattito – scrisse Johnson nel 2013 – I fatti sono contro di te, e più la gente si concentra sulla realtà peggio è per la tua causa. In queste circostanze, la migliore soluzione é quella che un grande attivista ha descritto così: “Lancia un gatto morto sul tavolo, amico’”.

Stavolta il “gatto morto” è la riforma della Bbc, una vecchia ossessione degli oltranzisti conservatori che però viene vissuta come una minaccia esistenziale dall’emittente. Secondo le rivelazioni del Mail on Sunday, il governo starebbe pensando di congelare il prezzo del canone fino al 2024, malgrado un tasso di inflazione attualmente al cinque per cento. Questa mossa, che costerebbe circa due miliardi all’azienda, dovrebbe mitigare la cosiddetta “crisi del costo della vita”, causata dal caro bollette e alimentata dall’inflazione. Tuttavia, la vera rivoluzione per la Bbc comincerà nel 2028, quando il governo intende abolire il canone, che ogni anno porta 3.2 miliardi nelle casse della tv di stato.

La ministra della cultura Nadine Dorries, una fedelissima del premier famosa per il suo disprezzo nei confronti della Bbc, ha scritto su Twitter commentando l’articolo del Mail on Sunday: “Questo annuncio sul canone sarà l’ultimo. Sono finiti i giorni in cui gli anziani venivano minacciati con l’arresto e gli esattori bussavano alla porta. È giunta l’ora di discutere nuovi modi per finanziare, sostenere e vendere i grandi contenuti britannici”. Il governo non ha fatto sapere con cosa verrà eventualmente sostituito il canone – che costa 159 sterline all’anno e costituisce la più importante fonte di reddito per la Bbc – anche se varie ipotesi sono allo studio: sostenere la tv di stato con una tassa sulla rete fissa o con un finanziamento diretto dal governo, consentire all’emittente di trasmettere la pubblicità o farla diventare un servizio a pagamento. Quest’ultima ipotesi è caldeggiata dai falchi conservatori, che da tempo vogliono trasformare l’emittente in una pay-tv sul modello di Netflix. I dirigenti della Bbc ribattono che l’azienda svolge un servizio pubblico essenziale, e dunque non può competere con le multinazionali americane che badano solamente al profitto.

Il sospetto di molti è che la crociata del governo contro la Bbc sia una sorta di vendetta contro il presunto pregiudizio anti conservatore dell’emittente. Non è un caso che gli esponenti conservatori favorevoli all’abolizione del canone – come la ministra Dorries – siano gli stessi che accusano i giornalisti della Bbc di essere espressione dell’élite londinese lontana anni luce dal resto del paese. Nell’ultima settimana, i deputati Tory Andrew Bridgen e Ian Duncan Smith hanno imputato alla tv pubblica di avere trascurato la versione del premier sulle feste a Downing Street, e di non avere dato abbastanza spazio alle accuse contro il leader del Labour Keir Starmer, anche lui accusato di avere violato le restrizioni in vigore lo scorso maggio.

Oltre all’annuncio sulla Bbc, l’“operazione carne rossa” dovrebbe coinvolgere anche altri temi a cui i deputati Tory sono particolarmente affezionati, come le regole anti Covid e l’immigrazione. Secondo le indiscrezioni, Boris Johnson intende mobilitare l’esercito per controllare i flussi migratori sulle coste britanniche, e annunciare il 26 gennaio la cessazione delle poche restrizioni rimaste in vigore, come l’obbligo di lavorare da casa. Tutta questa “carne rossa” basterà a placare la rabbia dei deputati Tory e a salvare, almeno per ora, la leadership di Boris Johnson?