La polemica sul "non voto" dei positivi
"Gli uffici della Camera dovrebbero pensare a 'misure tecno-sanitarie' che consentano ai parlamentari positivi al Covid o in quarantena di poter prendere parte all'elezione del Presidente della Repubblica, visto che il loro numero è tutto sommato limitato", è quanto sostiene il costituzionalista Giovanni Guzzetta, aggiungendo che, in questo modo, "l'interessato non ha possibilità di scelta, ancor più per i positivi asintomatici". E per questo, ha aggiunto, "la soluzione che si ventila in queste ore di rifiuto di altre soluzioni mi sembra in contraddizione con il principio di proporzionalità". Guzzetta ha chiesto quindi "una norma urgente che le Camere dovrebbero chiedere al Governo di emanare".
Sulla stessa scia Mario Rosario Morelli, presidente emerito della Corte Costituzionale, parla di "un vulnus alla democrazia". "Giuridicamente per la Camera - ha spiegato - non c'è nessun problema per consentire una modalità di voto di questo tipo, modificando il regolamento". E un altro presidente emerito della Corte Costituzionale, Antonio Baldassarre, aggiunge che "il sistema di votazione, purché sia garantita la segretezza e la personalità del voto, non è prescritto da norme costituzionali, e quindi, ferme queste garanzie, le modalità di votazione possono essere diverse e qualsiasi metodo di votazione è buono". Per esempio, ha osservato Baldassare, si può "votare in un settore separato e non in aula, ma sempre all'interno della Camera, e non necessariamente online".
indipendentemente da chi siano i positivi, se viene loro impedito di votare, come vorrebbe quel bel tipo di Fico, siamo fuori dalla Costituzione. voglio vedere se cercano di far passare anche questa. stavolta rischiano grosso.