Originariamente Scritto da
achab
Scusate ma ……. alla fine non sono proprio riuscito a resistere……….
In chimica inorganica –
che è quella che più ci interessa per le apparecchiature elettrochimiche denominate “pile” o “batterie” tra le quali si possono annoverare le “celle a combustibile”- l’idrolisi (detta anche idrolisi salina) indica i fenomeni di interazione tra l’acqua ed i sali.
Qualche sommaria informazione sull’idrolisi la potete trovate
qui
(nel dominio della chimica organica – invece – il termine idrolisi viene utilizzato generalmente per indicare altri fenomeni)
Le celle a combustibile sono apparati elettrochimici che, tipicamente, impiegano idrogeno e ossigeno gassosi. (ma ne esistono anche a metano ossigeno vedi ad esempio
qui )
I gas nell’apparato (
cella a combustibile) non reagiscono tra loro in modo violento ed esplosivo ma, all’interno dell’apparato stesso, danno luogo ad una reazione elettrochimica che produce acqua (come nel caso della loro combustione) e fornisce un potenziale elettrochimico che, appunto, è quello che determina la DDP cioè la corrente elettrica.
Quindi
l’idrolisi e , vieppiù,
l’idrolisi inversa con le celle a combustibile non c’entrano proprio una emerita cippa ….. caso mai volevate forse dire ELETTROLISI che, comunque, è cosa completamente diversa dall’idrolisi
E' bene che
tutti si domandino - ogni tanto - se sanno veramente di cosa stanno parlando (me compreso)
Mi sembra di aver evidenziato
qui le serie problematiche relative alla manipolazione ed allo stoccaggio dell’idrogeno, che richiamo di seguito