Rivelò gli insulti al Cav del giudice Esposito: il tribunale la assolve

[Vladimir Ilyich]

Esempio semplice semplice:

Tizio: caio mi ha diffamato dicendo che gli ho dato del cornuto! Non glie l’ho mai detto!

Caio: non è vero! Mi ha detto cornuto!

In mancanza di controprove, o di dimostrazione dell’inaffidabilità di Tizio, Caio verrà condannato in quanto la testimonianza della parte lesa fa prova.

[Dario]

In effetti bisognerà ricredersi: Silvio è un santo, un immacolato agnello che ha preso su di se i peccati del mondo sopportando con mitezza e rassegnazione la malvagità demoniaca di comunisti, magistrati e giornalisti.

Ho già parlato con un ex-confratello che lavora presso la congregazione delle cause dei Santi affinché attivi il processo di canonizzazione in vita di San Silvio.

Non ci scherzare, magari coi soldi una qualifica almeno di beato ci può sempre scappare.

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[Vladimir Ilyich]

Non ci scherzare, magari coi soldi una qualifica almeno di beato ci può sempre scappare.

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Secondo me non gli basta. Lui mira ad essere riconosciuto minimo come Messia redivivo.

[Dario]

NO...qui sbagli. Non è stato dimostrato che non l'abbia detto. E' sottile la differenza, ma è sostanziale.

Stai a guardà il capello.

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[Vladimir Ilyich]

Stai a guardà il capello.

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La prova che lui non l’abbia detto sta nella testimonianza della parte lesa, che per legge fa prova.

Poi il giudice, probabilmente su richiesta della difesa, ha interpellato i commensali chiedendo: avete sentito la parte lesa pronunciare le frasi in oggetto?

Ed i commensali: no, non l’abbiamo sentito,

[Forrest Gump]

Stai a guardà il capello.

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Eh, beh, ma se quereli per contestare testimonianze devi portare prove che siano false. Prove decisive, voglio dire: tipo testimoni che sostengono che il querelato non era manco al ristorante ma era da una zia.

[Vladimir Ilyich]

Eh, beh, ma se quereli per contestare testimonianze devi portare prove che siano false. Prove decisive, voglio dire: tipo testimoni che sostengono che il querelato non era manco al ristorante ma era da una zia.

Purtroppo non è così: la mera testimonianza della parte lesa fa prova e, se la difesa non ne dimostra l’inattendibilità, è sufficiente per una condanna.

Qui tra l’altro alcuni commensali presenti hanno testimoniato di non aver udito tali frasi, è così facendo non hanno contribuito a dimostrare l’inattendibilità della parte offesa.

In Cassazione - ove la forma è tutto - la vedo abbastanza semplice per la parte offesa.

[elnick]

La prova che lui non l’abbia detto sta nella testimonianza della parte lesa, che per legge fa prova.

Poi il giudice, probabilmente su richiesta della difesa, ha interpellato i commensali chiedendo: avete sentito la parte lesa pronunciare le frasi in oggetto?

Ed i commensali: no, non l’abbiamo sentito,

Se i commensali non hanno sentito nulla evidentemente le dichiarazioni calunniose non sono pubbliche, manca appunto il reato. Poi mi sa che stai confondendo la prova del processo civile da quella del processo penale.

[Vladimir Ilyich]

Se i commensali non hanno sentito nulla evidentemente le dichiarazioni calunniose non sono pubbliche, manca appunto il reato. Poi mi sa che stai confondendo la prova del processo civile da quella del processo penale.

La diffamazione mi risulta essere reato.

E le affermazioni “calunniose” - rectius diffamatorie - i commensali non potevano certo udirle, in quanto le proferì la signora in un momento successivo alla cena quando affermò che la parte lesa aveva espresso alcune considerazioni su Berlusconi - per nulla calunniose ma eventualmente costituenti impedimento a giudicare - espresse dalla parte lesa.

Sono queste considerazioni, che la parte lesa nega di aver proferito, che i commensali affermerebbero di non aver sentito.

Sempre che io abbia capito bene - non ho letto le carte.

[Menelik]

Berlusconi al Quirinale.
Speriamo che ce la faccia.