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Evitare il consumo di carne, acquistare solo prodotti sfusi e a km zero, rinunciare ai viaggi aerei e a possedere una macchina, usare lampadine a basso consumo, riciclare... Molti abitanti del pianeta hanno abbracciato queste buone abitudini per aiutare l'ambiente e limitare la crisi climatica. Un numero sempre crescente di individui sta aggiungendo anche la scelta di non avere figli. Tra questi molti uomini che hanno preso la drastica decisione di sottoporsi a vasectomia, una procedura chirurgica di contraccezione che consiste nella resezione, dopo legatura, dei dotti deferenti ovvero dei tubi che collegano il testicolo alla prostata e permettono il passaggio degli spermatozoi. Lo scorso novembre, come si legge in un recente articolo apparso sul Guardian, dopo anni di una travagliata e profonda ricerca interiore Lloyd Williamson, 30enne originario dell'Essex, contea dell'Inghilterra orientale, ha deciso di fare il grande passo. Fin da bambino ha sempre pensato che avrebbe messo su famiglia, ma intorno ai 20 anni ha cominciato ad avere dubbi e perplessità a riguardo: “Non voglio avere figli in un mondo come questo, terribile così com'è, e che non farà altro che peggiorare". L'utilizzo dei combustibili fossili e la conseguente crisi climatica insieme all'aumento della popolazione hanno convinto Williamson a diventare sterile perché avere meno figli secondo lui è una scelta che può aiutare l'ambiente. Responsabile della protezione dati per il consiglio provinciale dell'Essex ed ex consigliere del partito dei Verdi a Chelmsford, Williamson afferma di conoscere altri giovani uomini senza figli che stanno pensando di fare la stessa cosa. Il medico australiano Nick Demediuk, uno degli urologi specializzati in vasectomia più prolifici al mondo, come si legge ancora sul quotidiano britannico, afferma che la maggior parte dei suoi pazienti sono padri over 35 e che dei 4mila pazienti annui che si recano nella sua clinica 200 sono uomini giovani senza figli, la maggior parte dei quali si sottopone all'intervento per il pianeta. "Tempo fa non avere figli rispecchiava semplicemente uno stile di vita", spiega Demediuk. “Era una scelta di chi voleva viaggiare per il mondo, fare carriera e non impelagarsi nella genitorialità. Negli ultimi tre o quattro anni, la spinta a non procreare si è spostata verso l'ambiente". Le nuove generazione hanno una maggiore consapevolezza dell'emergenza climatica, si pongono molte domande, anche sulla struttura familiare tradizionale. "Vi parlo come un essere umano, una donna i cui sogni di maternità ora hanno un sapore agrodolce a causa di ciò che so sul futuro dei nostri figli. È legittimo domandarsi se sia giusto fare figli considerate le problematiche legate al cambiamento climatico?", domandò tra le lacrime nel 2019 la deputata democratica americana Alexandria Ocasio-Cortez al summit sul clima organizzato da C40 a Copenaghen. Riprodursi è la cosa più inquinante che un essere umano possa fare? Sembrerebbe di sì se, come conferma uno studio pubblicato nel 2017 su Environmental Research Letters, rinunciando ad avere un figlio si risparmierebbero quasi 60 tonnellate di emissioni CO2 all’anno, 30 volte più che rinunciare all'auto e 70 volte più che diventare vegani. Questa consapevolezza basterà a colmare la voglia di donare amore?