Nel caso in cui all’elezione di Draghi alla carica di PdR non seguisse lo scioglimento delle camere e le conseguenti elezioni - caso che personalmente reputo piuttosto improbabile - ci troveremmo con Draghi PdR ed un suo “prestanome” come PdC, con i partiti pressoché esautorati e schiavi dei vari veti incrociati.
Si verrebbe così a creare una rottura di fatto
della costituzione verso una repubblica semipresidenziale - o schiettamente presidenziale - tra l’altro con un presidente non eletto dal popolo.
Gelli gioirebbe.