https://www.vanityfair.it/gallery/pi...-e-sempre-meno
Mettiamola così: è come essere chiusi in casa, con sempre meno da mangiare e un caldo bestiale. Tipo un lockdown ad agosto (che ci venga scampato), perché infatti non puoi nemmeno «uscire», visto che sei già nel posto più fresco che c’è. Che poi tanto freddo non è, visto che nel 2020 l’Antartide ha toccato il nuovo record di temperatura di 18,3 gradi Celsius. Un’assurdità, se si pensa che la temperatura media del mese più caldo (gennaio) è di -28 °C. Insomma, i pinguini gli abitanti più famosi dell'Antartide, con il surriscaldamento globale e lo sfruttamento ittico degli oceani, sono in una situazione difficile, e la giornata di oggi, 20 gennaio, in cui si celebra il «Penguin Awarness Day», è l’occasione giusta per alzare la mano e ricordare che mentre parliamo - anzi blateriamo come ci ricorda Greta Thunberg - il climate change sta cambiando la faccia al nostro mondo e mettendo a rischio estinzione molte specie, pinguini inclusi.
Il pinguino, l’uccello meno volatile che c’è (con la sua stazza e le sua ali trasformate in pinne è diventato un abilissimo nuotatore ma incapace di spiccare il volo), l’animale iconico che ha insegnato a tutti che cosa significa sacrificarsi per le riproduzione della specie (ricordate il documentario sulla vita al gelo e la cova in punta di piedi delle colonie di pinguino imperatore «La marcia dei pinguini» di Luc Jacquet?), il pinguino famoso anche per averci insegnato le «logiche del tradimento» (amante vicino al nido in modo da buttare un occhio alla prole «ufficiale»), è anche una delle specie sentinella che aiutano a monitorare la salute dell’Antartico, e in generale a capire gli impatti della crisi climatica del pianeta.
Nella giornata a lui dedicata la missione della nave Arctic Sunrise di Greenpeace sta navigando nella acque antartiche con a bordo un team di scienziati della Stony Brook University di New York insieme agli esperti di cambiamento climatico di Greenpeace. «Visiteremo diverse colonie di pinguini, alcune delle quali non sono mai state avvicinate, per monitorare la loro salute e avere una fotografia della situazione», dice al telefono Louisa Casson di Greenpeace, portavoce della spedizione, in viaggio sulla nave con alte onde, vento forte e con vari strati di vestiti tecnici addosso (compresi «tre paia di guanti, uno sull'altro»). «L'Antartico è in primo linea nella crisi climatica e le colonie di pinguini ne stanno subendo i colpi - dice. Nella missione del 2019 avevamo registrato come le colonie di pinguino pigoscelide antartico di Elephant Island avevano avuto delle riduzioni drammatiche, alcune anche per il 77% degli individui negli ultimi 50 anni».
«I pinguini vedono cambiare il loro ambiente e sparire il loro ecosistema: fino a quando useremo combustibili fossili saranno in grandissimo pericolo. Nel frattempo le grandi industrie della pesca razziano il loro principale nutrimento, il krill, (il piccolo crostaceo oceanico, ndr), che viene usato per produrre l'olio di krill venduto come integratore alimentare. Per questo è importante istituire una rete di grandi aree protette che siano off limits per le navi da pesca e l'industria, ma ci vuole l'impegno di tutti: la Commissione per l'Oceano Antartico, composta da 25 Paesi membri, tra i quali l'Italia, è in ritardo sulla proprie scadenze di 10 anni, e lo è perché ancora manca una reale volontà politica e diplomatica nell'arrivare a una decisione comune».
Cosa possiamo augurarci nella giornata dedicata al pinguino? Forse almeno un po' di coerenza e consapevolezza di quali siano le conseguenze della nostra colpevole, continua e inammissibile distrazione riguardo ai temi del cambiamento climatico e delle nostre scelte (non solo dei Paesi, ma anche delle singole persone). Durante il primo lockdown girò una foto di due pinguini che sembravano abbracciarsi guardando le luci di Melbourne, foto che - con una gran buona dose di antropomorfismo - commosse tanti. Ecco, forse prima di scambiarsi la foto dei pinguini «abbracciati» varrebbe la pena fare due conti a riguardo del proprio impatto sul pianeta (olio di krill incluso) e valutare quali conseguenze le nostre scelte possano avere sulla vita di chi, senza di noi, vivrebbe felice, al gelo, nel posto più remoto del mondo.