Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile
Certo che no.
Infatti chiedevo come potrebbe interagire una donna nata donna con una donna "diventata".
Cioè, che argomenti di discussione tipicamente femminili potrebbero esserci?
Figli?
Gravidanza?
Parto?
Malesseri femminili da ciclo?
Menopausa?
La vedo difficile...
Deficienti!!! <-- è un link
Questi sono ovviamente temi bellamente ignorati da chi ci propina i dogmi progressisti, i quali semplicemente obbiettano che lo zero virgola per cento delle donne non può avere flgli e non ha mai avuto il ciclo per ragioni disfunzionali, quindi bisogna accettare che il cento per cento dei trans, che non hanno mai avuto il ciclo perchè sono maschi, si autodefiniscano donne e obblighino tutti a definirli donne anche se non lo sono
Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile
Vuoi dire che sono solo degli alienati che scambiano la fantasia con la realtà.
Ma l’identità di genere non è come per noi solo un’idea, per loro è qualcosa di fisico quanto il corpo, lo diventa proprio nel contrasto col corpo. Non è un pensato, è il genere vissuto e percepito.
Certo non tutti i casi sono autentici. Però se lasciamo un attimo da parte l’immagine caricaturale che un po’ tutti ne abbiamo, è un fatto che ci sono soggetti che nascono con fattezze androgine, o tratti somatici e strutture fisiche palesemente femminili, tanto che ci stupiremmo se si identificassero come maschi. È la natura stessa con tutta la sua materialità che si diverte a sparigliare le carte e a disattendere quella norma che noi su basi statistiche le attribuiamo, non è una semplice allucinazione.
Non può essere materiale. È desiderio, è pensiero.
Materiali sono il corpo, un sasso, un fiore.
Qui si tratta della triste e disperata condizione di essere maschi e voler essere, invece, femmine. E viceversa.
Non ci sarebbe nulla di male.
Il male comincia quando, per “giustificare” in qualche modo questa situazione - che in realtà non avrebbe bisogno di alcuna giustificazione in quanto puramente fattuale - si inventa un ente, il “genere”, e si pretende che questo ente di fantasia sia realtà materiale.
Che materialista sei se pensi che il pensiero e il desiderio siano l’irruzione nel materiale di un elemento di altra natura? In una prospettiva materialista il pensiero non è spirito, è qualcosa di ben radicato nella realtà materiale.
Comunque, per come la vedo io, in questi casi il desiderio e il pensiero vengono dopo il fatto saliente, cioè la percezione dell’identità e la consapevolezza del contrasto.
Il materialismo, vedi Marx ed Engels, non nega lo spirito, ma lo fa discendere dal processo materia -> pensiero -> spirito.
La percezione dell’identità non può quindi che discendere dalla materia, e quindi dal sesso biologico: laddove lo nega, lo ripudia, non fa perciostesso nascere un ente materiale diverso, “il genere”, ma si limita a non accettare la realtà materiale per ciò che indubitabilmente essa è.
La problematica è tutta qui: come chi, essere umano, non accettasse l’appartenenza alla specie e volesse essere elfo, o dragone (nota bene, parlo di casi reali) e quindi costruisse nella sua mente il “genere elfico” e pretendesse che questo suo parto intellettuale, figlio del rifiuto della sua natura biologica, acquistasse realtà concreta.