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fante di
D’altronde, i due sono amici di vecchia data e sono stati per tutta la vita pupazzi al servizio dello stesso obiettivo: la rottamazione della democrazia italiana. Anche se, a differenza del semper fidelis Mario, impeccabile maggiordomo, per Silvio c’è voluto qualche schiaffo dieci anni fa.
A prescindere dal fatto che tutti sapevamo la candidatura del Berlusca fosse un diversivo, c’è da dire una cosa: lo sono anche tutti gli altri candidati. L’obiettivo della farsa quirinalesca è distrarre il popolazzo e mettere il non-eletto maggiordomo del Bilderberg (a sua volta succursale della Commissione dei 300) a occupare la poltrona di Don Sergio Mattarella, posto cruciale per infliggere le ultime stoccate all’economia e alla democrazia italiana.