VIOLENZE IN CENTRO CITTA’, RAZZI E COLTELLI A MARASSI PER ITALIA-SERBIA… TRASCURATO L’ALLARME DEI SERVIZI DI BELGRADO: LA SICUREZZA HA FATTO FLOP… GLI AGENTI ERANO POCHI, CON L’ORDINE DI CONTROLLARE E DI NON INTERVENIRE… UNA CITTA’ OSTAGGIO DI 300 DELINQUENTI E VITTIMA DI MARONI
Genova si risveglia attonita dopo un pomeriggio e una notte di follia.
Sono stati arrestati i teppisti responsabili degli scontri a Genova in occasione dell’incontro tra Italia e Serbia per le qualificazioni a Euro 2012.
Tra i fermati c’è anche l’uomo incappucciato che, salito sulle barriere divisorie dello stadio Marassi, aveva guidato il lancio di petardi e fumogeni che ha portato all’annullamento della partita.
A quanto si apprende, dopo ore di tensione con la polizia italiana, i serbi sono stati convinti a salire sul pullman che avrebbe dovuto ricondurli in patria.
Le forze dell’ordine hanno invece scortato il mezzo verso la questura.
Le persone fermate sarebbero 17, altre 35 sono state denunciate, oltre cento sono in via di identificazione attraverso i fermati della Digos.
Ivan, questo il nome dell’uomo incappucciato le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, è stato scovato dagli agenti nel vano motore di uno dei pullman dei tifosi nel quale aveva tentato di nascondersi.
Le forze dell’ordine che lo hanno arrestato stamani alle 3, lo hanno identificato attraverso una data che è tatuata sull’avambraccio dell’uomo.
Vari i reati contestati, dal danneggiamento al lancio di oggetti pericolosi
alla resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Gli scontri, preceduti dalle devastazioni prepartita nel centro di Genova, erano proseguiti dentro lo stadio con il lancio di petardi e il tentativo di sfondamento della barriera antiproiettile che divideva gli ultras dal resto del pubblico genovese.
E poi erano deflagrati all’ uscita dello stadio, quando tutto il pubblico era tornato a casa e anche Italia e Serbia erano rientrate nei rispettivi alberghi.
La guerriglia è durata fin oltre le due di notte.
Negli incidenti, proseguiti per tutta la notte, sono rimaste ferite 16 persone, tra cui anche due carabinieri.
Agli ultrà serbi sono stati sequestrati bastoni, spranghe e coltelli.
Ma sono troppe le cose che non tornano e che dimostrano palesi responsabilità dei vertici del Viminale nella cattiva gestione della vicenda.
Un rapporto riservato della polizia serba era stato inviato lunedì pomeriggio ai colleghi italiani: si avvisava dell’arrivo a Genova in pulmann di circa 400 ultras serbi del gruppo “Delije”, confusi tra i 1.500 tifosi al seguito della squadra.
A questi si sarebbero poi uniti un numero imprecisato di cani sciolti del gruppo dei “Grobari” che hanno in passato sporcato di sangue le curve di mezza Europa.
Delinquenti che nel settembre 2009 hanno assassinato un tifoso della squadra francese del Tolosa.
Un misto di teppaglia della Stella Rossa, del Partizan e del Fk Rad, tre squadre di Belgrado, che doveva essere fermata prima e che non avrebbe neanche dovuto varcare i confini del nostro Paese.
Chi ha permesso che entrassero in Italia?
Perchè non è stata presa in considerazione la black list in possesso dell’Uefa che viene normalmente consegnata a tutte le questure interessate a un evento internazionale?
Perchè nessuno ha fermato i 400 ultras che su questa lista nera sono indicati con nome, cognome e foto segnaletica?
Perchè nei confronti della tifoseria di una nazione che è nella lista nera del calcio internazionale si è scelto un basso profilo di intervento, permettendo che già nel pomeriggio sfasciassero vetrine nel centro città, imbrattassero muri, pisciassero sui muri, insultassero gli italiani, picchiassero un ragazzo di colore?
Perchè non sono stati prese a spranghate come avrebbero meritato, invece che “limitarsi a controllarne gli spostamenti”, nonostante le denuncia del sindaco?
Perché sono stati spinti a forza nel settore di loro competenza (visto che non volevano accettare quella dislocazione), evitando di fatto ogni perquisizione personale che avrebbe impedito l’entrata di coltelli, spranghe, petardi e fumogeni?
Perché una volta dentro lo stadio si è permesso loro di aggredire chiunque non facesse parte della loro feccia, distruggendo reti, vetri e seggiolini?
Perchè si è dovuto attendere l’arrivo dei rinforzi dei reparti mobili di Milano e Torino, chiamati in tutta fretta in serata, quando già dal pomeriggio era evidente lo stato di inferiorità delle forze di sicurezza a disposizione?
Sono solo alcuni dei principali interrogativi che si pongono non solo i genovesi, ma gli italiani tutti.
Quanto al governo serbo avrebbe fatto bene a far ritirare subito la squadra, chiedendo scusa al mondo civile: chi porta in giro per l’Europa del canagliume del genere dovrebbe solo vergognarsi di farli uscire dal proprio Paese.
Se fossero un governo serio, soggetti del genere andrebbero seppelliti in una miniera a 1.000 metri di profondità, ma senza trivella per farli uscire.
L’umanità non ne sentirebbe certo la mancanza.
destra di popolo