If we are honest - and scientists have to be - we must admit that religion is a jumble of false assertions. P. Dirac
Va bene che non ti senti parte della compagnia, ma dovresti preoccupartene dal punto di vista razionale. Magari potresti imparare delle cose dalle conseguenze di quel pensiero comune. Non importa come loro ci sono arrivati alle tue conclusioni ma le conclusioni sono quelle. Quindi lo scienziato vero si dovrebbe interessare agli effetti della sua teoria, ad es. quelli sociali, culturali, scientifici... in altri soggetti, su tempi storici. Se non altro per curiosità.
Altrimenti perchè proponi una teoria? Come pippa mentale? Non credo.
IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!
“Sorgi, Dio, difendi la tua causa.”
"Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"
importa eccome!
Quindi lo scienziato vero si dovrebbe interessare agli effetti della sua teoria, ad es. quelli sociali, culturali, scientifici... in altri soggetti, su tempi storici. Se non altro per curiosità.
per spiegare fenomeni osservati.Altrimenti perchè proponi una teoria?
If we are honest - and scientists have to be - we must admit that religion is a jumble of false assertions. P. Dirac
Sto guardando in televisione (in replica) il giro d'Italia.
Cento corridori danno il meglio di sè per vincere una gara sportiva.
Ma il risultato é davvero già scritto?
Io, che guardo la corsa in replica, conosco già il risultato, ma mentre loro pedalano, c'é qualcuno che lo conosce già?
Esiste, da qualche parte, il giornale di domani?
In fondo, questa é proprio la stessa domanda se "esiste il libero arbitrio".
Aggiungo un bit. I "fenomeni osservati" di @topquark, prevedono un'interazione fra il 'presente' e il 'futuro'?
la predicibilità del fenomeno, come la sua ineluttabilità e la sua caoticità sono tre cose da tenere ben separate quando si parla di libero arbitrio.
noi al momento abbiamo due sistemi: la fisica classica e la fisica quantistica .
nella prima abbiamo quello che chiamiamo il determinismo, il rapporto meccanicistico di causa-effetto, nella seconda abbiamo l'impossibilità di predire uno stato per il principio di indeterminazione, e per altri versi, ci viene tolto anche il determinismo - addirittura si è pensato anche alla violazione del principio di causalità - e comunque sia, appunto abbiamo l'indeterminismo.
il giornale di domani non si può prevedere, ma non si può neanche influenzare:
perché servirebbe un qualcosa, Umberto Eco lo chiamava Whom nel Secondo diario minimo (per certi versi l'opposto di un buco nero), che sia solamente creazione, un dispositivo di assoluto output refrattario ad ogni input, che sostanzialmente deve essere ontologicamente altro, esterno al nostro multiverso, ma capace di influenzare senza essere influenzato.
In termini teologici un essere del genere sarebbe Dio, che per le sue caratteristiche, non solo è pieno e perfetto in se stesso, ma per creare il mondo si è dovuto "contrarre" (lo Tzimtzum dei cabalisti), e questo potrebbe anche dare l'idea in senso religioso della nascita del libero arbitrio, effetto della creazione del mondo come arretramento di Dio , che altrimenti non permetterebbe libero arbitrio, ma ci permette di attuarlo in funzione del nostro collegamento a Dio stesso.
A parte il discorso religioso, unico modo a mio parere con cui si può creare una zona di esistenza di libero arbitrio coerente in se stessa, il L.I. a livello scientifico secondo le conoscenze attuali, proprio per quanto detto sopra, è problematico in quanto presuppone un essere umano avulso dal contesto in cui si trova, e al tempo stesso interagente.
Come se si potesse immaginare un colore che non esiste nello spettro ottico umano.
è Il concetto stesso di libertà ad essere paradossale: perché questa idea astratta e inapplicabile nel senso pieno, viene confusa sempre con quelli che sono i livelli di probabilità di biforcazione casuale a livello quantistico (nel senso di un gatto di schrodinger per dire) e le univocità dettate dalla fisica classica.
In questo senso lo spazio-tempo, nella pittoresca immagine del filone di pane continuamente affettato dal divenire degli osservatori, è fotografia quadridimensionale di un libro che può essere letto solo quando le sue pagine sono separate. Ed è interessante notare che la impredicibilità intrinseca non può comunque subire un secondo controllo, perché il suo momento è passato e non si può verificare se è possibile un comportamento diverso, corrispondendo a un unicum irriproducibile.
Insomma ci sono tanti aspetti da tenere presenti, spesso non così banali.
Anche il discorso dell'interazione tra presente e futuro è interessante, se accostato all'entanglement quantistico e unito alla questione della relatività del tempo a seconda dell'osservatore.
"Pistilloni in crabettura boccidi sa zanzara" (Don Gigi)"Internet è stato creato per dare ai malati di mente qualcosa da fare" (Frank Darabont)
mi piace quello che hai scritto e lo sottoscrivo, in particolare la frase sopra che non solo e' rilevante per il libero arbitrio ma pure per i fondamenti della MQ, nel senso che gli agenti vengono spesso abusivamente dotati di indipendenza dal contesto - come se potessero scegliere cosa misurare fuori dal "controllo" delle leggi universali a cui sono invece sottoposti i sistemi di misura su cui operano.
Alla fine della fiera Einstein ha sempre avuto ragione e la MQ ha solo aggiunto una confusione non necessaria grazie all'insensato misticismo di alcuni fra cui in primis Bohr.
si, il futuro determina il presente tanto quanto lo determina il passato (in un'ottica superdeterministica, o di "block-universe").Aggiungo un bit. I "fenomeni osservati" di @topquark, prevedono un'interazione fra il 'presente' e il 'futuro'?
If we are honest - and scientists have to be - we must admit that religion is a jumble of false assertions. P. Dirac
"Pistilloni in crabettura boccidi sa zanzara" (Don Gigi)"Internet è stato creato per dare ai malati di mente qualcosa da fare" (Frank Darabont)