Peculato, il pm: Bortolotti sia processato
Messaggero Veneto — 26 settembre 2009 pagina 09 sezione: PORDENONE
AZZANO DECIMO. Indagine chiusa. Il pubblico ministero del tribunale di Pordenone, Piera De Stefani, ha inviato la comunicazione al sindaco di Azzano Decimo, Enzo Bortolotti, ed ha chiesto al giudice per le indagini preliminari Alberto Rossi il rinvio a giudizio del primo cittadino. L’udienza preliminare è stata fissata per il 4 febbraio 2010. L’ipotesi di reato contestata è il peculato. L’inchiesta era stata chiusa alla fine di luglio, momento in cui il pubblico ministero aveva inviato la comunicazione di conclusione delle indagini al sindaco di Azzano Decimo e al magistrato competente. Il giudice per le indagini preliminari, Alberto Rossi, ha quindi provveduto a fissare la data dell’udienza: il 4 febbraio del prossimo anno, appunto. L’accusa ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Enzo Bortolotti, il giudice per le indagini preliminari avrà tre opportunità, secondo quanto previsto dal Codice di procedura penale: accogliere la richiesta di rinvio a giudizio e quindi disporre il processo per il primo cittadino, respingere la richiesta e chiudere la vertenza oppure può disporre un supplemento d’indagine, rinviando gli atti al pubblico ministero. L’ipotesi di reato contestata è quella di peculato. In particolare, secondo il pubblico ministero, il sindaco si sarebbe appropriato di «energie costituite da impulsi elettronici appartenenti al patrimonio del Comune di Azzano Decimo per un valore complessivo di almeno 3 mila 252,77 euro». Le chiamate contestate al primo cittadino sono, nel 2007, «229 verso un’utenza austriaca, 39 verso un altro telefono dello stesso paese, 117 verso un’utenza moldava, 124 alle due linee degli studi dentistici dei quali è socio, 20 verso l’apparecchio di una srl di Tolmezzo, 9 dirette a un’utenza a se intestata». Inoltre, Bortolotti viene accusato anche di «aver effettuato e ricevuto circa 850 telefonate in roaming internazionale». Nel 2008, invece, gli vengono contestate «170 telefonate verso un’utenza austriaca, 10 verso un altro telefono dello stesso Paese, 59 dirette verso un numero moldavo, nonché numerose chiamate ricevute ed effettuate in roaming internazionale, di chiamate private (eseguite anteponendo il codice 46 all’utenza chiamata)». Il sindaco Enzo Bortolotti ha nominato quale legale difensore l’avvocato Roberto Longo: «In sede di udienza preliminare – ha spiegato quest’ultimo – esprimeremo le nostre valutazioni». E’ quindi tramontata l’ipotesi di presentare una memoria difensiva prima di quella data.