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SPYCAM
'Dieci giorni di sospensione e di mancata retribuzione a partire da lunedi' 18 ottobre. E' il contenuto della lettera consegnata stamattina a Michele Santoro dall'azienda dopo il richiamo delle direzione generale per la puntata d'apertura di Anno Zero.
Un provvedimento di ''gravita' inaudita'' al quale reagira' ''con tutte le forze e in ogni sede''. Cosi' Michele Santoro scrive in una lettera inviata al presidente e al Consiglio d'amministrazione di Viale Mazzini che e' in corso. ''Il provvedimento disciplinare assunto nei miei confronti, con una procedura ad personam, e' di una gravita' inaudita e, contro di esso, reagiro' con tutte le mie forze in ogni sede. Ritengo, tuttavia - aggiunge Santoro nella lettera -, che il Consiglio, anche senza entrare nel merito di questa 'punizione esemplare', debba pronunciarsi sulla decisione assunta dal Direttore Generale di metterla in atto cancellando due puntate di Annozero. Una punizione nei miei confronti si trasforma cosi' in una punizione per il pubblico, per la redazione, per gli
inserzionisti, per la Rai. E, in questo modo, si spezzano le gambe ad un programma di grandissimo successo, dopo averlo gia' sottoposto a una partenza ad ostacoli, dopo che ogni settimana deve andare in onda in un clima di tensione, dopo che Vauro e
Travaglio - aggiunge Santoro - sono costretti a fornire gratuitamente le loro prestazioni senza che vengano fornite motivazioni di sorta. Considero tutto questo un vero e proprio attentato alla televisione di fronte al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilita'''.
Per l'avvocato Domenico D'Amati, legale di Michele Santoro, il provvedimento al programma rientra in ''un uso abnorme del potere disciplinare con finalita' repressive del diritto di informazione e di critica correttamente esercitato in Annozero''.
L'abnormita' e' resa evidente, tra l'altro, ''dalla entita' della sanzione, che, pur se risultante dal regolamento aziendale, e' pari al doppio del massimo consentito dal CNLG per la sospensione, che e' di cinque giorni, in considerazione della elementare esigenza di continuita' del lavoro giornalistico''. Il fatto e' ''molto grave - spiega D'Amati - perche' si aggiunge ad altri precedenti comportamenti diretti ad ostacolare la messa in onda di Annozero e quindi a sottrarsi non solo ai doveri dell'azienda verso i telespettatori ma anche all'esecuzione di una sentenza del Tribunale di Roma confermata in appello''. Per il legale, ''questo modo di agire non e' conforme ai doveri di un pubblico amministratore anche perche' appare in linea con interessi extra aziendali, emersi tra l'altro da recenti indagini della Procura della Repubblica di Trani. Questi saranno i temi delle iniziative che promuoveremo in sede giudiziaria''. D'Amati conclude sottolineando che ''Il Consiglio di Amministrazione della Rai non puo' restare spettatore di questa vicenda in quanto ha precisi doveri di intervento a tutela del pubblico interesse. La sua inerzia comporterebbe una piena assunzione di responsabilita'''.
La sospensione di Michele Santoro per 10 giorni è "una decisione sbagliata ed abnorme" di cui "il direttore generale si assume ogni responsabilità". Lo affermano i consiglieri di minoranza della Rai, Nino Rizzo Nervo e Giorgio van Straten, secondo i quali lo stop di Masi al conduttore di 'Annozero' "conferma, come era già emerso dalle intercettazioni di Trani, la sua volontà di assecondare le pressioni politiche esterne per chiudere la trasmissione di Santoro".
"Ci chiediamo con preoccupazione - aggiungono i due consiglieri - in quale Paese sarebbe possibile quello che sta avvenendo in Rai: un'azione continua e destabilizzante che ha come obiettivo ormai scoperto quello di intimidire e ostacolare le trasmissioni
sgradite al presidente del Consiglio". "Adesso Santoro deciderà cosa fare, da parte nostra - avvertono Rizzo Nervo e Van Straten - non possiamo però accettare che i tempi di attuazione di un provvedimento disciplinare, destinato peraltro ad essere annullato in sede di ricorso, possano avere come effetto la mancata messa in onda di una trasmissione di successo determinando un grave danno aziendale anche in termini di mancati ricavi pubblicitari. Nel caso in cui ciò dovesse accadere, non vi è dubbio che il direttore generale sarà chiamato personalmente a risponderne. E' consolidata prassi aziendale, infatti, che la decisione di indicare le date in cui la sospensione verrà applicata spetta ai direttori di rete e di testata per evitare, come è del resto logico, che un provvedimento disciplinare possa tradursi in un danno per il funzionamento della rete o della testata".
Pronta la replica del dg Masi: nessuna censura o attentato alla libertà di informazione, la sospensione di 10 giorni a Michele Santoro riguarda sue responsabilità "esclusivamente di ordine disciplinare". "Non esistono dipendenti più uguali degli altri o zone franche all'interno delle quali sia possibile garantirsi il diritto all'impunità, tanto più quando si arriva ad insultare il capo azienda in diretta televisiva con una modalità di contenuti ed espressioni che crea un caso che non ha precedenti al mondo". Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, affida ad una nota la replica agli attacchi per lo stop al conduttore di 'Annozero'.
"Il provvedimento disciplinare adottato nei confronti di Michele Santoro - afferma Masi - non può essere in alcun modo considerato riconducibile ad iniziative editoriali tendenti a limitare la libertà di espressione o il diritto di critica. Santoro si è reso responsabile di due violazioni disciplinari ben precise: l'uso del mezzo televisivo a fini personali; un attacco diretto e gratuitamente offensivo al Direttore Generale, per una circolare a garanzia dell'equilibrio all'interno dei programmi di approfondimento informativo, che è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione".
"Nessuna censura, ribadisco, nessun attentato alla libertà d'informazione. Le responsabilità di Michele Santoro - insiste Masi - sono esclusivamente di ordine disciplinare nell'ambito di precise disposizioni aziendali che tutti, all'interno della Rai, sono tenuti ad osservare".
Italia dei valori parte all'attacco del direttore generale della Rai per la decisione di sospendere Michele Santoro per 10 giorni. "Chiediamo - dice Antonio Di Pietro - le immediate dimissioni di Masi. La sospensione di Santoro e, conseguentemente, di `Annozero` per 10 giorni è la conferma che l`ordine impartito da palazzo Chigi sulle epurazioni delle voci libere e sulla censura nei confronti delle opposizioni definite scomode è arrivato a destinazione".
"E` una situazione intollerabile non degna di una democrazia - protesta Di Pietro - l`articolo 21 della Costituzione continua ad essere seriamente minacciato e calpestato. Il direttore generale si ricordi che sta facendo il bene del suo padrone e non quello
dell`azienda pubblica pagata con il denaro dei contribuenti. L`audience e il budget pubblicitario che porta Santoro con la sua trasmissione non ha eguali negli altri programmi della Rai ma a lui tutto ciò non interessa perché il suo unico intento è quello
di compiacere il suo vero dante causa". Italia dei Valori, annuncia Di Pietro, chiederà "la convocazione urgente della commissione di Vigilanza Rai per affrontare il caso".
La Rai punisce Santoro Dieci giorni di stop Il conduttore: «Reagirò» Ma per Masi non è censura - Italia - l'Unità.it
Ma siamo veramente impazziti in italia...