Originariamente Scritto da
achab
Mi sembra che comunque tu condivida le mie preoccupazioni in merito agli effetti che potrebbe avere una legge elettorale "sbagliata" sugli assetti costituzionali i cui "contrappesi" sembrerebbero "tarati" su un sistema proporzionale e potrebbero non essere più efficaci a fronte di una legge elettorale maggioritaria.
Per fare una legge
definitiva che non venga cambiata alla prossima legislatura da chi ha vinto, bisognerebbe scriverne i principi in costituzione (non certamente l'intera legge elettorale chiaramente).
Ad esempio l'art. 56 al 4° paragrafo dà già "indicazioni di massima"
evidentemente proporzionali alla popolazione.
Art. 56.
La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto.
Il numero dei deputati è di seicentotrenta, dodici dei quali eletti nella circoscrizione Estero.
Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i venticinque anni di età.
La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall'ultimo censimento generale della popolazione, per seicentodiciotto e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.
Se si volesse stabilire in modo "statico" (fatte salve le modifiche sempre possibili con il meccanismo costituzionale) che a legge elettorale deve essere, ad esempio, proporzionale, il primo paragrafo potrebbe diventare
La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto mediante elezioni basate su meccanismo strettamente proporzionale .
oppure
La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto con elezioni basate su meccanismo proporzionale che preveda premi di maggioranza non superiori al 5% .
Gli esempi che ho scritto "non sono pensati" ..... sono solo esempi tanto per cercare di spiegarmi meglio.
Però, in ogni caso (e a maggior ragione con la riduzione del numero dei parlamentari), bisognerebbe rivedere il sistema bicamerale perfetto distribuendo compiti "ordinari" diversi per le due camere