User Tag List

Pagina 5 di 5 PrimaPrima ... 45
Risultati da 41 a 48 di 48

Discussione: single sex education

  1. #41
    Forumista storico
    Data Registrazione
    15 Dec 2021
    Località
    Lombardia
    Messaggi
    30,760
     Likes dati
    8,373
     Like avuti
    4,582
    Mentioned
    789 Post(s)
    Tagged
    22 Thread(s)

    Predefinito Re: single sex education

    Citazione Originariamente Scritto da Gianluca C. Visualizza Messaggio
    Tu hai in mente questo



    quando la realtà è questa



    Mi hai fatto ridere

  2. #42
    SMF
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    134,391
     Likes dati
    20,777
     Like avuti
    32,107
    Mentioned
    1038 Post(s)
    Tagged
    25 Thread(s)

    Predefinito Re: single sex education

    Citazione Originariamente Scritto da Uomodiscienza Visualizza Messaggio
    ma perché ti alteri cosi? o to ho riportato un articolo, ma ve ne sono bizzeffe, prova a parlare con qualche psichiatra.
    È molto semplice, dalle mede in su vuoi scopare, e se sei n una classe mista cercherai di scopare di piu con qualcuno del sesso opposto, se in una classe a singolo sesso ti devi accontentae di infilarlo in qualcuno del tuo steso sesso.
    Poi ci sono dei trend statistici che emergono: nei seminari, come nelle madrasse islamiche etc tenendo i sessi segregati hanno piu ricchoni che nella popolazione di controllo (quella fuori dal seminario/madrassa), come in carcere: stano in carcere tra soli uomoi e sole done? Allora s rinculano tra loro o si leccano la topina, magari come un ripiego ma quando hai le palle come due borracce le svuoti come capita, é cosi che funziona l uomo

    Ricordati di Galilei: "L osservazione de li fatti e la natura ha da anteporsi a li nostri ragionamenti, ancorché essi ne paiano ben fatti". Chi osserva vede che nelle scuole a singolo sesso c é una differenza statistica significatva di omosex. La differenza tra un semnarista e uno che fa il liceo singolo sesso È che il seminarista anche "da grande" vve una situazione "singolo sesso" e continua quindi a "fare l omo" mentre uno studente poi va all unversitá, incntra la topa e si innamora della topa e abandona il pipino del suo compagno di banco
    Se scrivo che dici idiozie vuol dire che mi sono alterato?
    Tu hai riportato un articolo in cui viene sottolineata una differenza aritmeticamente minima per sostenere una tesi di carattere generalista, cioè che scuole o classi in cui ragazzi e ragazze sono separati "producono" una quantità maggiore di omosessuali, senza tenere in minima considerazione variabili di contesto sociale (sia locale che famigliare) e culturale, che sono (o possono essere) fondamentali. Inoltre, ribadisci la cagata pseudo-freudiana, a cui già accennavo, che gli impulsi vadano sfogati per forza: infatti qual è il succo della tua tesi? Che pur di sfogare la propria libidine una ragazza giovane, se si trova ad avere in classe solo ragazze, cercherà il piacere sessuale nelle altre ragazze per mancanze di alternativa, così come un ragazzo giovane, se si trova ad avere in classe solo ragazzi, cercherà di sfogare i propri istinti sessuali con altri ragazzi. Conseguenza del tuo ragionamento? Facciamo le classi miste, così almeno ragazzini e ragazzine si ammucchieranno solo fra di loro.
    Se qualcuno spaccia questo per "scienza", mente, anche se a supporto di questa tesi porta 40mila studi, perché tutto il ragionamento si fonda su un presupposto ideologico preconfezionato che risponde ad una precisa visione antropologica, tutt'altro che neutra e scientifica.
    Altra idiozia è quella dei seminari (classica generalizzazione da propaganda anticlericale ed anticattolica) e del carcere (classico pensiero di chi ha visto troppi film americani ambientati in carcere), perché anche se ammettessimo che abbiamo dati che attestano nell'uno e nell'altro contesto una maggior presenza di omosessuali bisognerebbe dimostrare che questa maggiore frequenza di omosessuali o di persone che hanno esperienze omosessuali sia causata dalla frequentazione univoca di persone del proprio stesso sesso e non da altri fattori, come ad esempio - nel caso dei seminari - un minor controllo/un controllo più lasso dei candidati al sacerdozio, che ha portato ad una maggiore "infiltrazione" gay, oppure - nel caso del carcere - la maggior frequenza tra gli omosessuali rispetto agli eterosessuali di persone con problemi personali di vario genere, che li hanno portati a commettere crimini, per i quali sono stati condannati e mandati in galera.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  3. #43
    4° class schedina 2015
    Data Registrazione
    09 Mar 2002
    Località
    Reggio Emilia
    Messaggi
    66,827
     Likes dati
    44,223
     Like avuti
    16,789
    Mentioned
    592 Post(s)
    Tagged
    30 Thread(s)

    Predefinito Re: single sex education

    Citazione Originariamente Scritto da Gianluca C. Visualizza Messaggio
    Non lo sono, lo diventano in determinate condizioni

    Perché all'istituto tecnico di fronte i maschi *defecavano* in classe e nel nostro liceo scientifico no?
    Tutti in tutte le classi ?
    Le dimensioni della fava sono come i soldi : Non contano solo quando ci sono

  4. #44
    4° class schedina 2015
    Data Registrazione
    09 Mar 2002
    Località
    Reggio Emilia
    Messaggi
    66,827
     Likes dati
    44,223
     Like avuti
    16,789
    Mentioned
    592 Post(s)
    Tagged
    30 Thread(s)

    Predefinito Re: single sex education

    Citazione Originariamente Scritto da Gianluca C. Visualizza Messaggio
    Ma gli insegnanti in un liceo insegnano, non fanno da educatori

    In una classe mista il più fico è quello che ha successo con le ragazzette, e per avere successo con le ragazzette non fa la pupù in classe
    In una classe maschile il più fico è quello che alza più casino
    Errore madornale, l' insegnante è proprio un educatore, e non un solo diffusore di nozioni.
    Le dimensioni della fava sono come i soldi : Non contano solo quando ci sono

  5. #45
    Forumista
    Data Registrazione
    04 Dec 2021
    Messaggi
    681
     Likes dati
    23
     Like avuti
    76
    Mentioned
    65 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: single sex education

    Citazione Originariamente Scritto da Uomodiscienza Visualizza Messaggio
    SOo contrario alla educazione per sess separati, perchè quando i ragazzi usciranno dalla scuola si troveranno nella vita reale, e sul lavoro troveranno colleghi maschi e femmine ssieme e devono esere in gradi di saper estire queste differenze. LA scuola è mportantissima e lo è anche come "magistra vtae" per cui uscire dalla scuola senza sapere gestire le dinamche di un gruppo misto maschi e femmine lo trovo come il mancare a uno dei suoi obiettivi.
    E pi come ho detto, nei paesi dove ci sono educazini separtae il frocismo impera.
    Basta andare nei paesi musulmani: ci sono molti piu "finocchioni" e "lesbicone" che da noi, solo che sono "celati" e tra i maschi per esempio un uomo che incula un altro uomo non é ritenuto ricchione mentre é ritenuto ricchione solo il passivaccio
    è lo stesso che succede nei seminari da noi e che succedeva 100 anni fa
    Vero, ma in quei paesi la separazione maschi-femmine a scuola è solo un aspetto di una separazione più generale dei sessi nella società, dell’idea che i maschi devono stare coi maschi, le femmine con le femmine, le donne devono essere poco visibili e inaccessibili fino al matrimonio ecc. Il risultato è l’omosessualità situazionale, per cui i maschi vengono su bisessuali, e conservano l’attitudine anche da adulti.

  6. #46
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    04 Nov 2019
    Messaggi
    14,808
     Likes dati
    1,054
     Like avuti
    2,344
    Mentioned
    724 Post(s)
    Tagged
    5 Thread(s)

    Predefinito Re: single sex education

    Citazione Originariamente Scritto da Antonio Banderas Visualizza Messaggio
    Errore madornale, l' insegnante è proprio un educatore, e non un solo diffusore di nozioni.
    In una scuola elementare, e studiano proprio per esserlo

    Un professore, che so, di matematica perché dovrebbe fare il pedagogo

  7. #47
    Forumista storico
    Data Registrazione
    15 Dec 2021
    Località
    Lombardia
    Messaggi
    30,760
     Likes dati
    8,373
     Like avuti
    4,582
    Mentioned
    789 Post(s)
    Tagged
    22 Thread(s)

    Predefinito Re: single sex education

    http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4320

    È da poco uscito, per le edizioni Paoline, un interessante saggio che analizza, con rigore universitario e molti studi sul campo, l'educazione differenziata per sesso. Si sta parlando anche di educazione omogenea scolastica, più in generale dell'educazione della persona e della personalità. Il saggio è firmato da Marco Scicchitano, psicologo e psicoterapeuta, ricercatore clinico presso l'ITCI di Roma e da Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta, docente presso la LUMSA e presso la Pontificia Università Gregoriana. Cantelmi è stato il primo ricercatore italiano ad occuparsi dell'impatto della tecnologia digitale sullo sviluppo cognitivo e affettivo dei bambini.
    Abbiamo rivolto alcune domande al dr. Scicchitano sull'argomento e ne è nata questa interessantissima conversazione che vi proponiamo nell'attesa di avere la possibilità di invitare i due autori, del testo Educare al femminile e al maschile, ad un incontro presso il Faes.
    Da dove nasce lo spunto per il vostro studio? C'è davvero una differenza tra il modo di essere e apprendere di maschi e femmine?
    Sia io che il Prof. Cantelmi siamo clinici, lavoriamo molto in contatto stretto con le persone che si rivolgono a noi presentandosi con il loro modo di vivere ed affrontare i problemi, le loro relazioni e la loro storia. Una disposizione importante per essere un buon clinico, come noi cerchiamo di essere, è quella di avere la capacità di "decentrarsi", uscire dal proprio modo di essere e dai propri schemi mentali e cercare di entrare in contatto il più possibile con l'unicità irripetibile che è la persona che di volta in volta ci troviamo di fronte. Capire le sue peculiarità originali e le caratteristiche che gli sono proprie è il modo concreto in cui manifestiamo concretamente l'accoglienza: "ac-cogliendo" la ricchezza di cui è portatrice. Nel nostro lavoro abbiamo imparato a svincolarci dagli schemi preconfezionati e mantenere uno sguardo il più possibile "pulito" e scevro dai condizionamenti che derivano dalle posizioni ideologiche. In questo modo è risultato evidente che ci sono delle differenze irriducibili tra maschi e femmine e che è importante tenerne conto in contesti come quello della psicoterapia, laddove ogni elemento è utile per favorire il benessere della persona.
    Lo stesso discorso vale in contesto educativo in cui la missione degli operatori è proprio quella di valorizzare le specificità del bambino e formarlo rispettando le caratteristiche che lo contraddistinguono, tra cui c'è l'essere maschio o femmina. Nell'ambito dell'apprendimento per poter fare un buon servizio educativo al bambino bisogna tenere presente varie dimensioni della persona quali gli interessi, gli stili cognitivi, gli aspetti motivazionali. In ognuno di questi ambiti che hanno grande influenza nell'apprendimento è possibile individuare delle tipicità maschili e femminili che sarebbe utile e funzionale sfruttare a favore dei ragazzi.
    Spesso infatti ci siamo trovati a rispondere a domande di genitori ed insegnanti che si sono interrogati proprio su questo argomento, e, una volta sollecitati dalla casa editrice abbiamo pensato che fosse necessario dedicare un volume snello ed agile da usare come introduzione all'argomento.
    Ci sono studi che confermano questa posizione?
    Si, certo. L'impostazione che abbiamo voluto dare al libro è esattamente fondata sull'evidenza scientifica, pertanto, nel parlare della diade maschile e femminile, e della differenza e della ricchezza che la caratterizza, abbiamo fatto sostanzialmente riferimento ad articoli e contributi di natura scientifica, per lo più in campo psicologico e neurobiologico. Nel libro ne citiamo molti anche se ci siamo limitati per non dare pesantezza al volume soffermandoci soprattutto sugli ottimi contributi e spunti che abbiamo trovato nei volumi pubblicati dal pediatra e psicologo americano Leonard Sax che sono ricchi di riferimenti a studi scientifici e che consigliamo a chi volesse approfondire il tema. Comunque gli studi che attestano differenze tra maschile e femminili sono molti, ma ne citiamo uno tratto dal libro che è significativo perché prende in esame bambini neonati, sui quali è difficile immaginare influenze culturali.
    Nel 1980 una studentessa americana ha svolto una ricerca per verificare la correlazione tra l'ascolto di musica in bambini prematuri e migliori condizioni di crescita e sviluppo dei bambini stessi. Per appurare la veridicità dell'ipotesi fu fatta ascoltare ai bimbi musica leggera monitorando contemporaneamente i valori di crescita e sviluppo. Gli stessi valori furono registrati anche per un gruppo di controllo (bambini non esposti all'ascolto della musica), composto sempre di ventisei bambini prematuri. Al termine del periodo di osservazione si riscontrò che i bambini che avevano ascoltato la musica in culla erano cresciuti più rapidamente, avevano avuto minori complicazioni ed erano stati dimessi dall'ospedale cinque giorni prima rispetto ai bambini facenti parte del gruppo di controllo. Sax riporta nel suo Why Gender Matters, che consultando direttamente i risultati dello studio, ha notato una particolarità interessantissima che era sfuggita stranamente anche alla stessa autrice, Janel Caine. Le bambine che avevano ascoltato musica in culla avevano lasciato l'ospedale nove giorni e mezzo prima delle bambine del gruppo di controllo, mentre per i bambini maschi non era riscontrabile alcuna differenza, tra quelli che avevano ascoltato la musica in culla e quelli che non l'avevano fatto. Risultati simili, ma ancora più marcati che confermano i dati emersi nel 1980, vengono riportati in uno studio di Pediatria Neonatale, nel quale le bambine alle quali veniva sistematicamente canticchiata la ninna nanna di Brahms, al termine dell'osservazione riportavano delle condizioni cliniche per le quali venivano dimesse dall'ospedale dodici giorni prima rispetto alle bambine a cui non era stata cantata. Con i maschi non andava altrettanto bene. In media i bambini maschi che avevano ascoltato la musica non avevano lascito prima l'ospedale rispetto ai bimbi che non avevano ricevuto il trattamento. Per capire la ragione di questa differenza tanto evidente quanto apparentemente inspiegabile, non è necessario richiamare ipotesi e teorie: è sufficiente partire dalla fisiologia umana, costatando semplicemente che le bambine hanno un udito migliore per la musica, o quantomeno, per determinate frequenze. Diversi studi hanno infatti evidenziato che l'udito delle bambine è sostanzialmente più sensibile di quello dei maschi, specialmente nella gamma di frequenze che va dai 1000 ai 4000 Hz, che tra le altre cose è anche la gamma fondamentale per la discriminazione dei suoni nel linguaggio parlato. Inoltre è possibile osservare che la reazione cerebrale all'ascolto di suoni all'interno di questa gamma è nelle bambine neonate superiore a quella dei maschi anche dell'80%. Questa differenza tende ad aumentare nel corso dello sviluppo ed è stato possibile evidenziare che la superiorità femminile nell'ascolto di frequenze intorno ai 2kHz diventa maggiore con il passaggio all'adolescenza e all'età adulta.
    Le femmine, dunque, sentono un'importante gamma di frequenze meglio dei maschi, beneficiano dei trattamenti di musicoterapia in modo molto più evidente e hanno una migliore risposta dei maschi nel percepire il tono della voce dell'altro, come ad esempio il padre o l'insegnante in classe.
    Che sostegno danno le scuole single sex a questa specificità sessuale?
    Possono darne molto e i risultati e le evidenze scientifiche cominciano ad affiorare soprattutto nel mondo anglosassone. I dati Britannici di questo anno indicano in modo evidente che è una buona strada da percorrere dato che tra i migliori 25 istituti privati, 21 sono omogenei per sesso. Anche qui in Italia si sta muovendo qualcosa. Peri ed Anelli hanno analizzato 30 mila studenti italiani su un periodo di osservazione di quindici anni, dal 1985 al 2000. Le loro analisi hanno preso in considerazione gli stipendi, le scelte professionali e accademiche. E sono arrivati a stabilire alcune conclusioni importanti:
    1. Una quota più alta di persone dello stesso sesso in classe aumenta la probabilità di scegliere facoltà che fanno guadagnare di più. Per le donne aumenta del 5-6 per cento, per gli uomini del 6-7 per cento.
    2. Migliori risultati accademici e maggiore preparazione, dato che le ragazze delle scuole omogenee abbandonano più raramente l'università e tendono a laurearsi prima.
    Secondo il saggio appena pubblicato, che raccoglie dati e informazioni a livello statistico è più probabile che una ragazza che sia stata in una classe «ad alta percentuale femminile» scelga una facoltà come Economia o Ingegneria piuttosto che Lettere cambiando sensibilmente le sue possibilità di avere uno stipendio maggiore. Il discorso, fra l'altro, non vale solo per le donne: anche i maschi tendono a preferire facoltà che garantiscano loro un percorso professionale più soddisfacente, dal punto di vista retributivo, se nei cinque anni di liceo la percentuale di donne in classe è stata bassa.
    Si fa un po' di confusione tra differenza e disuguaglianza: ci aiuta a capirne il senso?
    Steven Pinker, celebre psicologo e divulgatore scientifico nel libro per il quale ha vinto il premio Pulitzer, Tabula Rasa, si chiede come mai alcune frange del femminismo lottino strenuamente contro l'idea che uomini e donne siano differenti, che abbiano abilità differenti e quindi inclinazioni e propensioni specifiche. Forse, si chiede l'autore, dietro a questo accanimento contro la differenza tra maschi e femmine si nasconda il timore che «differente» corrisponda ad «ineguale» e quindi «ingiusto». Probabilmente nel movimento di conquista dei diritti civili femminili è stata fatta una sovrapposizione concettuale tra "uguaglianza di diritti" e "uguaglianza delle caratteristiche" che ha portato a distorsioni notevoli ed ora controproducenti, arrivando a negare non solo il buon senso, ma anche i dati e le ricerche scientifiche. Pinker sostiene che il femminismo di genere, nella sua lotta contro l'ineguaglianza si sia messo in rotta di collisione con la scienza, perdendo di vista i criteri di una rigorosa e serena ricerca scientifica a favore di una fervente e ideologica battaglia, e noi siamo d'accordo con lui. Come abbiamo già detto non pensiamo che differente corrisponda ad ineguale, anzi. Cogliere le caratteristiche proprie di qualsiasi cosa permette di relazionarsi con essa a partire dalle sue peculiarità, ed è, quindi, arricchente. Sapere come è fatto un oggetto ci suggerisce come trasportarlo senza danneggiarlo e conoscere le caratteristiche di una pianta, ci aiuta a curarla bene, ad avere le giuste attenzioni e a farla crescere rigogliosa e sana. Forse è proprio partendo dalle differenze specifiche che si può realizzare una uguaglianza che non sia omologazione che appiattisce ma fioritura di talenti individuali.
    Come si devono comportare i genitori per favorire le specificità sessuale?
    Una buona prassi è essere ben informati in modo da affrontare responsabilmente il compito di essere genitori, ma allo stesso tempo pronti a farsi sorprendere dalla novità che porta ogni nuova persona in modo da essere saggi e centrati sull'educando, più che sugli schemi appresi e consolidati che compongono il nostro bagaglio di esperienze e conoscenze. È importante ricordare è che le variabilità individuali sono elevatissime all'interno di un insieme di persone, per cui non abbiamo nessun problema a riconoscere che ci possono essere maschi poco attratti dal sesso, caratterialmente miti e non aggressivi, così come donne competitive ed esplorative.
    La persona umana è sempre talmente ricca e profonda che deve essere riconosciuta anzitutto come individuo con risorse e caratteristiche proprie ed uniche. Tuttavia, essendoci delle costanti riconoscibili, documentate che caratterizzano il maschile e il femminile, è utile stabilire quali sono e come possono essere valorizzate. L'educazione familiare ha un valore essenziale in questo processo.
    Ciò che va evitato è la forzatura, il cercare di piegare il dato di realtà ad esigenze ideologiche. Non ascoltare e non vedere il proprio bambino per chi è e per ciò che gli piace è una grave responsabilità. Con i comportamenti spontanei, i primi sguardi e sorrisini e gli iniziali modi di giocare i bambini esprimono quelli che sono inclinazioni e primi passi nel mondo, timidi e ancora insicuri modi di entrarci in rapporto, gemme primeve del carattere e della personalità che sarà. Il bambino deve trovare una collocazione all'interno del suo ambiente di vita e le sue spontanee e innate caratteristiche non sempre bastano a sé stesse, ma necessitano della conferma e rassicurazione da parte degli adulti di riferimento, genitori parenti ed educatori, attraverso la "validazione".
    La validazione è un processo fondamentale nello sviluppo e aiuta i bambini a sviluppare un senso della propria identità integro e sicuro. Il rinforzo positivo ha in questo un ruolo fondamentale e arricchente. Nella prima infanzia è necessario che l'adulto si ponga come guida e fonte di riconoscimento delle caratteristiche del bambino e regalare macchinine ai maschi e bambole alle femmine si inscrive perfettamente in questa cornice di significato, così come giocare alla lotta con i maschi e a "mamma e figlia" con le femminucce. Sono questi dei rinforzi positivi che permettono al bambino di radicare più in profondità quelle che sono sue inclinazioni naturali e innate aiutandolo nel costruirsi la propria identità.
    Alcune linee di pensiero hanno ipotizzato che dovrebbe essere un dovere dell'adulto porsi come elemento neutro rispetto alla costruzione dell'identità di genere, ma questo è un grave errore pedagogico. È infinitamente più importante tutelare il ruolo di "validatore" dell'adulto rispetto all'assumere quell'atteggiamento di neutralità che avocano i sostenitori della teoria del "genere che si sceglie". Mancare questo ruolo per esigenze di aderenza a forme ideologiche è secondo il mio punto di vista una grave responsabilità.
    Nel libro citiamo un caso in cui un padre ha cercato involontariamente di proporre strategie educative non consone alla figlia, e i risultati lo hanno costretto a cambiare.
    In una mattina fredda e uggiosa, Isabella, particolarmente assonnata e stanca, non aveva alcuna intenzione di andare a scuola, e manifestava il suo diniego con una sorta di reticenza e ostruzionismo passivo che logorava il papà già di prima mattina. Tuttavia il papà non era totalmente nuovo e impreparato a queste «giornate no» e aveva già imparato una tecnica fondamentale: al di là dell'importanza di trasmettere il senso del dovere e della responsabilità, se vuoi che un bambino ti segua, devi attrarre la sua curiosità e stimolare la sua naturale propensione al gioco. Così recuperando le sue personali esperienze di gioco, propose alla piccola di andare con la bici, spiegandole che avrebbero fatto finta di essere guerrieri con archi e frecce. Avrebbero dovuto superare ostacoli, combattere contro i nemici, evitarli, correre ed inseguire. La cosa parve funzionare, ma solo dal letto fino al parcheggio della bici, dove nuovamente Isabella aveva cominciato a fare resistenza passiva. Il padre aveva avuto allora un'illuminazione: «La bici ha freddo!» Anzi no. «Il cavallo-bici ha freddo! Poverino... e si sente solo a stare li ad aspettare tutta la notte», «vedi Isabella?» Immediatamente i lineamenti della bimba avevano cominciato a distendersi improvvisamente e lo sguardo era divenuto un po' complice con il padre, e un po' preoccupato per il povero cavallo-bici infreddolito e triste. E così, nel nuovo gioco, la bici che prima era solo un mezzo di trasporto tutta salti e velocità, si riempiva istantaneamente di contenuti emotivi e relazionali. Allora Isabella, gli si era avvicinata sussurrando: «Povero cavallo-bici, adesso ti do la colazione calda calda eh?». E i problemi di accompagnamento a scuola, ci racconta il padre, finirono per un bel po' di tempo.

  8. #48
    Moderatore Cattolico
    Data Registrazione
    06 Jun 2009
    Messaggi
    13,277
     Likes dati
    3,251
     Like avuti
    2,669
    Mentioned
    568 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito Re: single sex education

    Ritengo che l'abbandono della divisione in classi per sesso sia stato un fattore di distruzione della società.

    Perchè è cosa ben nota oltre che scientificamente certa che le femmine maturano sessualmente e, di conseguenza, anche psicologicamente prima dei maschi. Quindi stando con i maschi fin da bambine imparano progressivamente a conoscere l'enorme potere del sesso e sperimentano la loro maggior maturità, quel senso della concretezza pratica che è tipicamente femminile (la materia è mater, madre).

    L'abolizione della divisione dei sessi, se uno la comprende, è veramente oggettivo definirla una follia. E' come quello sta avvenendo con l'introduzione nella società di etnie diverse senza alcuna saggezza, gradualità, senza alcun rispetto per i diversi gradi di civilizzazione, aspetti religiosi, antropologici. La stessa cosa, solo che è peggio per questa dei sessi attiene a un livello più profondo, in quanto sono le due parti dell'unico essere umano mentre le etnie sono pur sempre corpi separati con proprie risorse di salvezza.





    Citazione Originariamente Scritto da Uomodiscienza Visualizza Messaggio
    Basta andare nei paesi musulmani: ci sono molti piu "finocchioni" e "lesbicone" che da noi, solo che sono "celati" e tra i maschi per esempio un uomo che incula un altro uomo non é ritenuto ricchione mentre é ritenuto ricchione solo il passivaccio
    è lo stesso che succede nei seminari da noi e che succedeva 100 anni fa

    Questa è il tipico pensiero progressista. Che riflette la posizione maschile che, appunto per quanto detto prima, avverte la sua inferiorità rispetto alla donna e si immagina di poter rimediare tramite il progresso sociale. Nulla di più sbagliato.

    La spiegazione del fenomeno che descrivi è che quelle società non essendo cristiane sono più dentro il peccato, come loro erano i pagani presso i quali l'omosessualità era diffusissima. Anche se l'Islam è monoteista non ha avuto la stessa forza moralizzatrice.
    Sui seminari, ammesso che sia così non entro nel merito, quel peccato se esiste è quindi da leggersi come mancanza di fede e retaggio di religiosità pagana (gnosi).
    IN PALESTINA È GENOCIDIO!
    ROSA E OLINDO, LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE!
    BASTA ECOFOLLIE GREEN!
    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


 

 
Pagina 5 di 5 PrimaPrima ... 45

Discussioni Simili

  1. Mia moglie vede sex education
    Di Mike Suburro nel forum Fondoscala
    Risposte: 7
    Ultimo Messaggio: 30-09-21, 16:20
  2. Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 05-11-10, 14:16
  3. We dont'need no education
    Di LIBERAMENTE nel forum Liberalismo e Libertarismo
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 29-09-09, 15:21
  4. WE DON’T NEED NO EDUCATION
    Di LIBERAMENTE nel forum Radicali Italiani
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 28-09-09, 20:22
  5. Jewish education
    Di ulfenor nel forum Destra Radicale
    Risposte: 16
    Ultimo Messaggio: 16-08-06, 06:31

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito