Bisogna confidare nell'opera dello Spirito Santo e nella Misericordia Divina.
Questo è un concetto che può riguardare l'aspetto spirituale personale, e di conseguenza, dell'approccio al mondo, ma non è corretto applicarlo ad un ragionamento politico.
Oggi la Chiesa istituzionale fa politica, come probabilmente ha fatto da sempre o quasi, e persegue interessi politici che, almeno oggi, non coincidono con la promozione materiale e spirituale dei cittadini e lavoratori italiani ed europei.
Se parla il mistico, chi vive la religione nel senso stretto del termine, posso stare ad ascoltare per ore e riconoscere quale pover'uomo sono (sfera personale).
Ma quando vedo il Papa in TV (da Fazio e la Littizzetto!!!) che propaganda la morte definitiva della civiltà europea, quando vedo certe giravolte ideologiche impensabili, fatte nel giro di qualche secolo, o anche solo pochi anni, quando sento di certe storie di maneggi economici, o di pedofilia, ecc, da credente mi sale l'anti-clericalismo (sfera sociale e politica).
Il cattolicesimo identitario deve essere non clericale, "ghibellino", altrimenti si è papisti.
L'evento della Torre di Babele è quello che ha dato il via alla differenziazione delle molteplici identità umane che nascono quindi tutte dal Peccato.
Chi si approccia alla Chiesa Cattolica deve tenere ben a mente questa prospettiva storica. Che è realmente storica e non simbolica.
Anche se poi le identità avendo costituito la forma del corpo dell'uomo diviso, rappresenta delle strutture di salvezza, ma non va mai confuso che sono dei mezzi e non dei fini. L'uomo prima della Torre di Babele non era diviso e la Chiesa mira a quella riunificazione. Essendo composta da uomini può compiere errori nelle scelte ma la sua prospettiva è ontologicamente universale. Come al solito si deve distinguere tra il vero universalismo cristiano è il falso universalismo antropocentrico (massonico).
Le identità sono dei mezzi se non vengono concepite così, ma come dei fini, non sono salvezza ma dannazione.
IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!
“Sorgi, Dio, difendi la tua causa.”
"Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"
Considerazione interessante, ma l'individuo che si trova a vivere in un determinato contesto storico e spaziale deve fare i conti con la realtà.
Il monaco, l'eremita, chi non ha legami e soprattutto responsabilità dirette di nuove vite può cercare di mettere in pratica quello che dici, ma il padre come fa?
Se trascura o ancor peggio disprezza la propria identità, la storia dei suoi avi, è come se gettasse volontariamente i propri figli direttamente in pasto alle degenerazioni moderne.
Il Papa non è un fine ma un mezzo. La fedeltà al Papa è fedeltà nelle promesse di Cristo. Non fedeltà in quel certo uomo del momento. E la fedeltà ai Papi è ciò che garantisce la continuità che è essenziale all'ordine. Se il Sacro Romano Impero non è sopravvissuto è per l'egoismo ghibellino.
Scendendo nel concreto quando scandalizza che il Papa dica continuamente che bisogna accogliere non dice nulla di quanto la Chiesa abbia sempre detto e fatto (ad es. la Roma del XVI sec. era definita "la città degli immigrati" perchè accoglieva gli ebrei che affluivano dall'Europa in particolare a causa dalle persecuzioni luterane). Il problema è che manca un pezzo, che poi bisogna convertirli questi immigrati. Che bisogna interessarci ai loro problemi, perchè emigrano? Cosa c'è dietro, andiamo in quei Paesi a fare un po' di pulizia e a mettere un po' di ordine. Se questo "pezzo" il Papa non lo dice, non per questo dice di non farlo. Toccherebbe a noi cattolici (i politici cattolici) completare con l'azione il non detto. Il Papa è in difficoltà ma nessuno lo aiuta.
Bisogna capire che la Chiesa attualmente è in gravissima sofferenza con il rischio di uno scisma progressista, della Chiesa tedesca guidata dal cardinale Marx, e uno scisma conservatore, della Chiesa statunitense sotto la regia di Trump. E' un periodo drammatico che deve essere interpretato in chiave decisamente spirituale. Vuol dire che la Destra radicale si deve depaganizzare e ripulire di tutte le ideologie ereticali che ha acquisito dal pensiero antropocentrico e massonico. E' un processo lungo di espiazione che si fa nel deserto.
Tra le chiese protestanti il fenomeno è in misura tripla. Solo che non si dice.
Quello è un retaggio neopagano.
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E' per spiegare che il problema è tutto nelle eresie che rinfocolano il peccato contro cui l'uomo è condannato a combattere.
La chiave è studiare e meditare cosa è stata la storia delle eresie, perchè è da lì che vengono tutti i problemi. Lungi dall'essere disquisizioni sul sesso degli angeli, hanno informato di sè le società secolari evolvendosi in tutte moderne ideologie spingendole alla Sovversione. Quindi in questo senso vanno proprio presi in considerazione. Consiglio vivamente a tutti coloro che si sentono attratti dall'entità Chiesa di approfondire quella tematica perchè secondo me, oltre che essere indispensabile dal punto di vista cristiano, è la base con cui la Destra dovrà fare i conti. Perchè una certa epoca è finita. Stiami vivendo un capolinea della storia e le uniche due istituzioni sopravvissute sono la Chiesa e l'Antichiesa.
Il "padre" è la gerarchia. Il riferimento, l'incarnazione di un principio d'ordine. Relativamente alle identità le deve affermarla e difenderla ma nella prospettiva cristiana, che si tratta di mezzi che non devono diventare idoli ma strumenti di salvezza religiosa, per sè e per gli altri.
Hai presenti i documenti del matrimonio dei nostri genitori o dei nostri nonni. Ecco lì ci sono tutte le indicazioni. Commuove vedere come c'erano insieme con suggerimenti di profilassi medica, elencati i doveri di educazione cristiana, i doveri verso la Patria ecc., come a dire che i buoni principi morali servivano all'essere e all'esistenza come le buone norme di igiene e profilassi. Ecco bisogna andare a riprendere quei documenti perchè sono costitutivi della famiglia e quindi lì c'è tutto quel che serve all'ordine dell'essere nell'esistenza.
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La dottrina cattolica in merito all'aiuto nei confronti del prossimo in stato di necessità ha sempre fatto dei distinguo molto precisi che si applicano anche al caso degli immigrati. Altro punto della dottrina cattolica è che l'immigrazione è lecita ma deve avere dei limiti, che sono riassumibili nel bene comune dell'intera società. Lo stesso San Tommaso d'Aquino nella Summa theologiae sottolineò che gli stranieri andavano trattati bene, ma che le autorità politiche avevano il diritto e, in una certa misura, il dovere di regolare e limitare la loro presenza. Nel terzo capitolo del secondo libro del De Regimine Principum, l'Aquinate scriveva che "la convivenza con gli stranieri corrompe moltissimo i costumi dei cittadini, come insegna Aristotele nella Politica; perché avviene necessariamente che gli stranieri, cresciuti con altre leggi e usanze, in molte cose agiscono diversamente dai costumi dei cittadini; e così, poiché i cittadini sono attirati dall’esempio a fare altrettanto, la convivenza civile viene perturbata".
Papa Francesco, anche se in alcuni discorsi ha ammesso l'esistenza di limiti all'accoglienza e all'immigrazione stessa, ha pure affermato il principio che la "centralità della persona umana (…) ci obbliga ad anteporre sempre la sicurezza personale [degli immigrati] a quella nazionale" (vedi qui), che obiettivamente confligge con la preminenza del bene comune temporale della società sul bene privato dell'individuo che la dottrina cattolica ha sempre ammesso.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).