Originariamente Scritto da
Giò
Avere uno sguardo puramente umano e politico sulla storia della Chiesa, inclusa quella odierna, porta a prospettive e a valutazioni false.
In primis, la Chiesa è un'istituzione divina che esiste per condurre le anime alla salvezza eterna. Tutto il resto, per quanto possa avere una sua indubbia importanza, passa in secondo piano. Se è giusto ed anzi doveroso denunciare le deviazioni e gli atteggiamenti anti-identitari di tanti cattivi pastori, bisogna guardarsi bene dall'errore opposto, ma speculare, di avere della Chiesa Cattolica una visione puramente strumentale, chiusa nella prospettiva di un nazionalismo (etnico o meno) esagerato, come se la Chiesa potesse essere ridotta ad appendice sacrale di una civiltà particolare. Come insegnò mirabilmente nell'Enciclica Summi Pontificatus (1939) Papa Pio XII, la "Chiesa di Cristo, fedelissima depositaria della divina educatrice saggezza, non può pensare né pensa d'intaccare o disistimare le caratteristiche particolari, che ciascun popolo con gelosa pietà e comprensibile fierezza custodisce e considera qual prezioso patrimonio" e "saluta con gioia" le "direttive e cure, che servono ad un saggio ordinato svolgimento di forze e tendenze particolari, le quali hanno radici nei più riposti penetrali d'ogni stirpe". Però, al tempo stesso, "è un sacrilego attentato contro il totus Christus, il Cristo nella sua integrità, e in pari tempo un colpo nefasto contro la unità del genere umano, ogniqualvolta si è tentato e si tenta di far la Chiesa quasi prigioniera e schiava di questo o di quel popolo particolare, di confinarla negli angusti limiti di una nazione" (Discorso 24 dicembre 1945). Ogni identitarismo che vuole essere cattolico o che vuole almeno la collaborazione dei cattolici che sono autenticamente ed integralmente tali deve guardarsi quindi da errori del genere o ripetere quelli che già in passato altri movimenti e fenomeni storici affini, pur benemeriti ed apprezzabili sotto diversi o taluni aspetti, hanno commesso.