Incredibile: ora è La Russa a minacciare la scissione
Incredibile ma vero. Dopo la scissione fatta da Futuro e Libertà anche Ignazio La Russa minaccia l’uscita dal Pdl alla Camera e al Senato e la nascita di gruppi parlamentari composti dagli ex An rimasti con lui e Gasparri.
E lo fa, anzi lo ha fatto a voce molto alta, martedì sera, nel ristorante romano Al Jardin de Russie, dove in molti devono aver riconosciuto subito il suo inconfondibile timbro. Diversi esponenti del Pdl intorno a quel tavolo, ex Fi ed ex An, incontratisi per far pace dopo le tensioni dell’ultimo periodo. Quelle critiche rivolte nel chiuso di Palazzo Grazioli da Berlusconi a Gasparri e La Russa per averlo indotto in errore sulla reale consistenza della scissione finiana. Più in generale l’insofferenza dei forzisti verso gli aennini, accusati di aver svolto per due anni, sulla pelle del Pdl, una sorta di congresso permanente. Una deriva alla quale porre fine.
Lunedì sera il primo incontro, coordinato da Cicchitto, tutti azzurri, per decidere che d’ora in avanti la componente forzista sarà una cosa sola nel rapportarsi con loro, gli aennini, giudicati insaziabili e sempre a caccia di posti di governo e sottogoverno, pronti a porre il veto perfino a Berlusconi in persona sulle nomine che contano. “Tutti d’accordo, ora basta”. Orientamenti da comunicare agli ex An, la sera dopo. Cicchitto e Gasparri principali commensali, in attesa del ritardatario La Russa. In soldoni: soprattutto in vista delle prossime amministrative e delle eventuali elezioni politiche occorre superare la ripartizione tra quote nelle candidature in base alle percentuali sancite nel 2008, cioè 70% agli ex Fi e 30% agli ex An, con una nuova divisione 85% a 15%, tenendo presente che Futuro e Libertà ha almeno dimezzato l’apporto dato nel 2008 dal partito di Fini. Ad un fedelissimo del ministro della Difesa, presente al tavolo, la replica di Gasparri è sembrata insufficiente (forse anche perché lui ha più interesse a presiedere un gruppo grosso come quello del Pdl al Senato che una ridotta post missina) e lo ha comunicato con un sms all’accorrente Ignazio che, una volta giunto al De Russie, si è fatto sentire con Cicchitto. Arrivando così a minacciare, in caso di mancato riconoscimento della sua fazione, perfino una scissione dal Pdl per dare vita a gruppi parlamentari degli ex An rimasti con lui.
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