L’ UOMO dabbene come l’ uomo non dabbene agiscono ubbidendo alla stessa natura per la propria sopravvivenza , tuttavia l’ uomo dabbene agisce seguendo l’ordine morale interiore che coincide con quello universale mentre l’ iniquo agisce solo per la propria sopravvivenza e il proprio interesse e potere del particolare del momento della sua esistenza . Nel loro percorso storico spesso possono anche percorrere dei tratti di strada in comune, per una causa giusta, ma ognuno ha di mira le proprie finalità che possono anche dimostrarsi opposte alla fine . Ad esempio un sincero patriota e un delinquente e mafioso possono combattere insieme per una causa giusta come l’ abbattimento di una dittatura iniqua e assassina o combattere una guerra e partecipare allo sterminio di categorie umane che hanno dichiaratamente di mira l’ opposizione all ‘ ordine morale e a lla Ragione che guida e sostiene tutto l’ universo , dagli uomini el il creato stesso secondo i piani prestabiliti da Dio . Uno però agisce in base all’ ordine morale interiore e personale mentre il secondo pur non avendo nessun ordine morale , mira a difendere il proprio interesse economico e sociale . In questo processo e cammino comune perciò ci possono essere dei continui cambiamenti degli uni e degli altri , che passano dal fronte morale legato a quello universale un ordine morale momentaneo e particolare . Ad esempio, soffermandoci al campo giornalistico e politico , mentre ci può essere un giornalista che si batte per i diritti di un popolo e dell’ ordine morale, senza saperlo , a livello individuale , non ha nessun principio morale o ben pochi come ispiratori della sua azione . E’ un fatto personale che rientra nella coscienza particolare di ognuno indagare e non riguarda il giudizio dei capi sindacare . Cosi potrebbe esserci un politico che difendendo il proprio orticello , poi scopre che la sua causa fa parte di un ordine morale superiore e combatte per una causa giusta o per salvaguardare dei principi morali che potrebbe spesso abbandonare sostanzialmente quando dovessero cambiare le fluttuanti maggioranze e egli interessi di parte . In democrazia un politico potrebbe abbracciare una giusta causa in difesa della legge morale e in difesa dell ‘ordine soprannaturale perché vede i numeri ,ma quando questi cambiano , per non cambiare casacca , magari cerca addirittura di cambiare la norma morale e adeguarla come è successo oggi da noi ed è quello che succede spesso nella classe clericale . Alla fine si trova sempre un teologuzzo loquace che sa parlare e conciliare l ‘inconciliabile con candite parole . A questo alludeva Nostro Signore, a nostro parere, quando disse : “ sia il vostro parlare si , si, no, no “ , Lui che “ ucciderà semplicemente l’ iniquo con il soffio della sua bocca !!! “ (Ap.). Alla fine , purtroppo, quando sono in gioco interessi contrastanti , legati o non legati, all’ unico ordine morale superiore , rimangono ben pochi a difenderli e ben pochi li vivono . Ma queste posizioni interiori sono cose che non spetta all’ uomo giudicare e nemmeno alla Chiesa quando parla del piano politico e sociale ,ma deve attenersi semplicemente ai fatti e saperli leggere , cosa che non avviene spesso di questi tempi . Cosi potrebbe succedere che ci possono essere leggine del diritto positivo che, come cartine di tornasole, mostrano il vero volto degli individui, perché sono legate a norme morali superiori imprescindibili . Nel Vecchio Testamento, e ci riferiamo alla storia certa della morale e non alle leggende evoluzioniste o progressiste , semplici uomini e donne , hanno dato la vita per difendere un principio contenuto in una norma , magari sciocca e inefficace in quell ‘ambito , però legata a un principio sacrosanto . Ricordiamo, una per tutte, la povera mamma di sette figli nel libro dei maccabei . La bibbia è stracolma di questi fatti . La carne di maiale che oggi fa parte integrante della nostra alimentazione quotidiana , a quei tempi , indicava sempre un pericolo sanitario nella vita sociale e delle campagne . Una norma voluta da Dio per l ‘uomo, come tutta la legge , ma che oggi non ha più motivo di esserci però allora difendeva la vita del prossimo e la vita sociale . Una norma che apparentemente non ha nulla a che fare con i due massimi comandamenti “amare Dio e amare il prossimo “ . Anche a quei tempi al tiranno di turno non interessava l’ obbedienza o meno alla norma ,tanto meno la salute del popolo , quanto stabilire esplicitamente tramite una norma chi era dalla sua parte . Creare uno spartiacque e un segno specifico per segnare il suo popolo ; chi era con lui e chi non lo era . Stessa cosa fa Dio per noi in certi momenti storici e determinanti della storia umana e della nostra esistenza . Ma Dio agisce interiormente e ci fa capire da che parte stiamo perché è Lui alla fine il verto e unico giudice e non i suoi ministri .