Voglio giocare alla piccola antropologa, e provare a chiedermi se nel corso del XXI secolo il modello della famiglia patriarcale (senza voler dare un giudizio storicamente negativo di tale modello) in Europa diverrà residuale.
La più giovane generazione, la generazione Alpha, che modelli relazionali svilupperà? Ovviamente non possiamo che tentare delle estrapolazioni rispetto alle tendenze attuali. E, se le tendenza attuali si consolideranno, il crollo della nuzialità e della fertilità (anche tra gran parte dei migranti di seconda e terza generazione), l'approccio fluido alla sessualità, l'aumento delle identità queer, forse l'avvento delle prime famiglie poliamorose, ci consegneranno nella seconda metà del secolo una società inimmaginabile oggi. Migliore si spera.
Mi interessa soprattutto focalizzare l'attenzione sulla possibilità che il modello di famiglia patrilineare si muti in matrilineare. E' bene rammentare che matrilinearità non ha nulla a che vedere con il matriarcato, il cui mito in definitiva non rappresenta che un'atavica paura maschile.
Se però la struttura delle famiglie sarà diversa, sia perché gender fluid e/o gender sex, sia perché la socialità tradizionale lascerà progressivamente il posto ad una dimensione più intima, più singolare (con relativi rischi ed opportunità), il maschio esterno alla famiglia potrebbe, in molti casi, essere un mero fecondatore, magari tramite più avanzate tecniche di inseminazione artificiale.
Rammentiamo cosa si intende per matrilinearità (https://it.wikipedia.org/wiki/Matrilinearit%C3%A0):
Una linea materna è una linea di discendenza da una donna a un soggetto (di entrambi i sessi) nel quale gli individui delle generazioni intermedie sono tutti femminili. In un sistema di discendenza matrilineare (= discendenza uterina), una persona è considerata appartenere allo stesso gruppo di progenie della propria madre. Questo in contrasto con il percorso più comune della discendenza patrilineare.[2]
Va da sé che nella famiglia matrilineare ci saranno, pienamente integrate, femmine e maschi, senza alcuna subordinazione reciproca a-priori.
E forse sarà anche una grande opportunità per poter educare i ragazzi ad essere meno culturalmente condizionati dal loro eccesso di testosterone, ma più inclini all'empatia femminile.