Di tutte le possibili reazioni ad un insulto, la più efficace è il silenzio - Santiago Ramòn y Cajal
A paraulas maccas urigas surdas
Tessera N° 29 Fronda ForumerZ di POL
Segretaria liquidatrice di Italia Morta
Credo che i socialisti stanno confondendo l'internazionalismo con l'esterofilia, e più ancora con l'assoggettamento. Non è un caso se sono l'unico partito di governo che, tra le altre cose, ha nel proprio statuto l'adesione all'UE, l'abolizione dell'esercito e la distruzione dei Cantoni sovrani.
Meanwhile...
... sembra che io abbia più lungimiranza dell'intero Consiglio Federale e dei loro funzionari, dato che oggi si sono resi conto che i depositi di gas svizzeri nell'UE potrebbero essere solo un'illusione, visto che all'estero si comincia a parlare di divieto di esportazione.
https://www.bluewin.ch/it/attualita/...a-1337226.htmlLa Svizzera minaccia l'Italia di attingere al gasdotto in caso di emergenza
La Germania e l'Italia vogliono limitare le esportazioni di gas alla Svizzera. E una soluzione basata sulla solidarietà sembra molto lontana. Ecco perché la ministra dell'energia Simonetta Sommaruga sta affilando gli artigli nei negoziati bilaterali.
Gli avvertimenti sono simili in tutta Europa: il gas scarseggerà quest'inverno a causa della guerra in Ucraina e bisogna prendere provvedimenti. Mentre l'Unione Europea e i suoi Stati membri stanno già concretizzando i piani di emergenza e gli obiettivi di risparmio, la Svizzera per ora si trattiene.
In un'intervista al «Sonntagsblick», la ministra dell'energia Simonetta Sommaruga spiega che un obiettivo di risparmio di gas del 15%, come previsto dall'UE, sia «certamente ragionevole». Tuttavia, una decisione in merito non è ancora stata presa dal Consiglio federale. Ma in autunno sarà lanciata una campagna per il risparmio energetico.
«Dobbiamo smettere di sprecare energia», afferma Sommaruga. Questo sarà il messaggio centrale. Riscaldare con un solo grado in meno fa risparmiare il 5% di energia. E la pubblica amministrazione deve dare il buon esempio.
Sommaruga: «Se si dice ora alla gente come risparmiare non lo capisce»
Il fatto che una campagna di questo tipo arrivi solo in autunno e non sia già in corso, come in Germania, è dovuto alla produzione di energia elettrica: «In Svizzera produciamo gran parte dell'energia dall'idroelettrico», ha spiegato Sommaruga. La Germania, invece, consuma molto gas per la produzione di elettricità.
La Confederazione dipende dal gas per il riscaldamento solo in inverno. «Se si dice alla gente ora, in estate, quando fa così caldo, che devono risparmiare, nessuno capisce».
Inoltre, l'imminente carenza non è un segno del fallimento della politica energetica: «La politica che ha fallito è quella che si è affidata ciecamente alle importazioni di gas e petrolio! Ha reso il nostro Paese dipendente e vulnerabile», ha dichiarato la ministra dell'energia. La Svizzera dipende infatti completamente dall'estero per il petrolio e il gas. Un'ulteriore ripetizione è quindi la strada sbagliata da percorrere.
Una delle più importanti fonti di gas è il gasdotto che attraversa la Svizzera, collegando Germania, Francia e Italia. Berna è autorizzata a prelevare il 10% della capacità di transito per i propri scopi. Finora questa quantità, insieme ad altre condotte di approvvigionamento, è stata sufficiente.
La Svizzera considera «scenari estremi»
Ma la guerra in Ucraina minaccia di ridurre drasticamente la quantità che passerà attraverso la Svizzera. Pertanto sia la Germania che l'Italia stanno pianificando di ridurre le esportazioni di gas.
Berlino vuole riempire i suoi depositi di gas prima del solito, mentre Roma sta lavorando a un piano di emergenza che in pratica significherebbe un divieto di esportazione, come riporta la «Sonntagszeitung». Dal punto di vista legale ciò è possibile, ha dichiarato al giornale Marco Saalfrank, responsabile dell'attività di commercio internazionale di Axpo.
Ed è proprio per questo motivo che Simonetta Sommaruga sta cercando da tempo di negoziare un accordo di solidarietà, ma finora senza grandi concessioni. E ha quindi deciso di tirare fuori gli artigli: nelle trattative con l'Italia ha sollevato il cosiddetto caso di concessione, una clausola del contratto che, secondo il domenicale, consente alla Svizzera di utilizzare il gas sulla linea di transito nel caso di crisi.
Secondo la «Sonntagszeitung», questa mossa non è stata ben accolta nella vicina Penisola. La portavoce di Sommaruga Annetta Bundi, tuttavia, non vuole parlare di un'escalation. Ma, dice: «Naturalmente, in questa situazione, ogni Paese prende in considerazione vari scenari, compresi quelli estremi», ha dichiarato al giornale.
Ridateci Friedrich Wahlen, Hermann Obrecht e gli altri giganti loro contemporanei...
E un mese dopo l'istituto Sotomo, arriva il sondaggio di Tamedia.
« Il ministro della sanità Alain Berset rimane il più apprezzato, con una media del 4,1 su 6, contro il 4,33 del precedente sondaggio. È tallonato da Karin Keller-Sutter (4,05) e Viola Amherd (4,02), che restano relativamente stabili.
I consiglieri federali responsabili del dossier energetico perdono consensi: Guy Parmelin vede la sua popolarità scendere dal 4,14 al 3,84, mentre quella di Simonetta Sommaruga diminuisce dal 4,00 al 3,66. Meglio della Bernese fa ora Ueli Maurer (3,81). Per quanto riguarda Ignazio Cassis, il Ticinese non beneficia della forte visibilità del suo anno presidenziale. Rimane infatti fanalino di coda, con una media del 3,5. »
https://www.cdt.ch/news/svizzera/sol...governo-291975
Robert Owen, come jettatore sei il massimo...
https://www.tio.ch/svizzera/attualit...ov-ignazio-wowSorrisi e strette di mano a Lavrov, pioggia di critiche per Cassis
«Un affronto per l'immagine della Svizzera nel mondo», ha scritto via Twitter uno dei tanti utenti contrariati.
BERNA - «Un sorriso con un nazista? Si vergogni». «Ignazio fiero accanto all'istigatore di un genocidio... mi vergogno del mio Governo». «Wow, parla e stringe la mano dei criminali di guerra?».
È solo un assaggio, questo, della montagna di commenti negativi ricevuti ieri via social dal presidente della Confederazione Ignazio Cassis dopo il suo colloquio con il famigerato ministro degli esteri russo Sergey Lavrov.
A scatenare l'ira del web e di molti rossocrociati, le foto dell'incontro, svoltosi a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, in cui i due si stringono a più riprese la mano, con tanto di sorrisi e risate.
C'è anche chi fa riferimento alle banche svizzere, insinuando che i soldi dei potenti russi siano ancora lì, belli sicuri, al loro interno: «Si assicura (Lavrov ndr.) che tutto l'oro sia ancora protetto e al sicuro? Cassis ci avrà messo molto tempo a lavare via la puzza di sangue dalle sue mani», «Controlla il suo conto bancario Mr. Lavatory? (rivolto a Lavrov ndr.), commenta qualcun altro. E ancora: «Un affronto per l'immagine della Svizzera nel mondo».
Durante il colloquio con Lavrov, secondo quanto da lui stesso riportato via Twitter, il presidente Cassis ha chiesto alla Russia di rinunciare a una nuova escalation nel conflitto con l'Ucraina e di ritirare le truppe. «La Svizzera è inoltre molto preoccupata rispetto alla minaccia di utilizzare armi nucleari», ha aggiunto infine il ticinese, specificando che «la neutralità e i buoni uffici rimangono i nostri strumenti di dialogo».
Dal canto suo il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha chiesto alla Svizzera di tornare alla «politica della neutralità». La neutralità ha portato la Svizzera al riconoscimento internazionale in anni passati, si legge oggi sul canale ufficiale russo.
Le reazioni della politica - Diverse le reazioni anche da parte del mondo politico. «Se da una parte è importante continuare i colloqui con la Russia - ha ad esempio detto il consigliere nazionale Fabio Molina (PS/ZH) a Blick TV - la forza delle immagini in una guerra di propaganda è estremamente importante. Proprio per questo una foto piena di sorrisi è particolarmente infelice», ha aggiunto il socialista.
Differente la posizione del presidente PLR Thierry Burkart. A suo dire se si offrono buoni uffici, allora bisogna parlare con Lavrov e una stretta di mano fa parte del gioco. Effettivamente «una foto del gesto è infelice, ma a volte è impossibile da evitare», ha detto al Blick.ch.
L'ex consigliere federale Pascal Couchepin difende invece totalmente Cassis e bolla le critiche come ridicole. Ai microfoni della SRF ha dichiarato che una simile foto di rito non si può evitare e il sorriso di circostanza è normale. Più importante è il fatto che Cassis abbia parlato in modo chiaro.
L'impegno dei socialisti svizzeri è volto a far tornare la Svizzera quella che era un tempo: una terra di pegurat.
In effetti prima di smaltire le montagne d'oro accumulate nelle banche non è un pericolo imminente (tornare pegurat sotto il balivo).
Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA
E parlando di lungimiranza...
https://www.rsi.ch/news/svizzera/Sol...-15680236.htmlSolidarietà sul gas in forse
Le trattative della Svizzera con la Germania e l'Italia sono ferme
La Svizzera non è così sicura di riuscire a sottoscrivere gli accordi di solidarietà sul gas con la Germania e l'Italia che dovrebbero permettere alla Confederazione di affrontare con meno preoccupazioni eventuali difficoltà di approvvigionamento. A confermarlo (dopo le anticipazioni dei giornali Tamedia) è stato il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni diretto da Simonetta Sommaruga che parla di "trattative ferme". Per gli esperti dell'energia, questa situazione dimostra (una volta in più) quanto sia importante risparmiare.
Berna e Berlino lo scorso luglio avevano annunciato di aver concluso la prima fase dei negoziati in vista della firma dell'accordo di solidarietà le cui basi erano state gettate a metà maggio, in occasione del Forum economico mondiale (WEF) di Davos, durante un incontro tra i consiglieri federali Simonetta Sommaruga e Guy Parmelin, da un lato, e il vicecancelliere e ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck, dall'altro. In seguito della questione non si è più saputo nulla. Ora si apprende però che la Germania non sarebbe più interessata ad un accordo bilaterale con la Svizzera, ma ne vorrebbe uno trilaterale, esteso anche all'Italia. A Roma però le cose non avanzano. Erano state avviate trattative tecniche che si sono fermate, in attesa della formazione del nuovo governo che sostituirà quello guidato da Mario Draghi.