La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico verso il mar del Giappone
Il vettore ha coperto una gittata di circa 270 km toccando un'altitudine massima di 560 km
https://www.ansa.it/sito/notizie/mon...90ad2ce3c.html
La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico verso il mar del Giappone
Il vettore ha coperto una gittata di circa 270 km toccando un'altitudine massima di 560 km
https://www.ansa.it/sito/notizie/mon...90ad2ce3c.html
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
Missili Usa-Seul in risposta a test Corea Nord su Giappone
Usa e Corea del Sud rispondono con 5 missili terra-terra nel Mar del Giappone
https://www.ansa.it/sito/notizie/mon...0ee6375ec.html
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
https://www.limesonline.com/notizie-...a-libia/129443
Il lancio di un missile balistico a medio raggio (IRBM) da parte della Corea del Nord di questa mattina giunge dopo una serie di cinque test missilistici in rapidissima sequenza – soli 10 giorni – che il regime di P’yongyang [Pyongyang] aveva iniziato la scorsa settimana. A differenza dei precedenti lanci, tutti di missili balistici a corto raggio, quest’ultima provocazione si differenzia dalle precedenti in quanto a gittata del vettore e soprattutto per il fatto che il missile ha sorvolato il territorio giapponese, per la prima volta in cinque anni, per poi inabissarsi nell’Oceano Pacifico a oltre 3000 km dalle coste nipponiche. Il test, oltre ad aver scatenato la dura condanna da parte di Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti, ha anche spinto il governo di Tokyo a emanare un allarme nelle prefetture del nord del paese e a invitare la popolazione a trovare rifugio.
Perché conta: Il lancio rappresenta sicuramente una provocazione militare notevole da parte del regime di Kim Jong-un, ma si inserisce in continuità con le azioni e le affermazioni che la leadership sta portando avanti da diversi mesi. L’importanza di rafforzare il sistema di difesa del paese – incluse le armi nucleari – è infatti stata ribadita in diverse occasioni dal leader durante il corso dell’anno. Questo inasprimento delle provocazioni può essere molto probabilmente collegato al fatto che nelle ultime settimane la Corea del Sud ha ripreso le esercitazioni militari congiunte con gli Stati Uniti – sostanzialmente interrotte dall’incontro fra Kim e l’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump del 2018 – e che pochi giorni fa si sono tenute esercitazioni navali che hanno incluso anche le forze giapponesi. Pyongyang potrebbe quindi aver deciso di rispondere a tale minaccia percepita attraverso proprio i test missilistici.
Oltre alla situazione nella penisola coreana, è necessario però anche allargare lo sguardo verso la situazione in Asia orientale e a livello globale. Il nuovo presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha assunto fin da subito un atteggiamento molto più duro verso la Corea del Nord e le sue provocazioni militari rispetto al suo predecessore. Al contempo ha puntato molto sul rafforzamento della relazione con gli Stati Uniti – anche a livello militare – e su un miglioramento del rapporto con il Giappone, che si era fortemente indebolito negli anni precedenti. Il rafforzamento di un potenziale asse anti-nordcoreano fra i tre paesi rappresenta quindi una questione di sicurezza da non sottovalutare per Pyongyang, che, seguendo un copione ormai consolidato, risponde alla pressione militare – reale o percepita – con ulteriore pressione e provocazioni.
Infine, il contesto internazionale contribuisce a rendere più instabile la situazione sulla penisola e fra le due Coree. Se, infatti, nell’ultimo periodo di grande tensione – fra il 2016 e il 2017 – esisteva un’intesa di massima fra le grandi potenze per limitare in qualche modo le provocazioni militari nordcoreane e gli sforzi del regime in ambito nucleare e missilistico, come testimoniato dalle ripetute risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu votate all’unanimità, oggi la spaccatura fra Stati Uniti e suoi alleati da un lato, e Russia e Cina dall’altro è molto profonda. La guerra in Ucraina ha reso nei fatti impossibile che Mosca e Washington possano votare congiuntamente alle Nazioni Unite, anche su una questione apparentemente molto lontana come la Corea del Nord, e nel frattempo Kim si è speso fin da subito e in maniera esplicita per mostrare il proprio supporto all’invasione russa. Allo stesso tempo, la crescente rivalità tra Cina e Stati Uniti in diversi ambiti ha reso molto difficile la riproposizione di quel fronte più o meno unito che aveva tentato di isolare la Corea del Nord negli anni precedenti. La divisione esistente fra le grandi potenze lascia quindi campo libero al regime di Pyongyang per rafforzare il proprio arsenale, ribadire le proprie capacità militari nella regione e inserirsi in maniera attiva in un potenziale nuovo asse anti-americano che ne ridurrebbe l’isolamento internazionale.
Le attività rilevate attorno al sito di test nucleari di Punggye-ri e i recenti rapporti dell’intelligence sudcoreana lasciano presagire che Kim abbia l’intenzione di eseguire a breve un nuovo test nucleare, che sarebbe il primo dal 2017. Se così dovesse essere, sarà importante vedere come si schiereranno tutti i paesi interessati per rispondere – o meno – a una provocazione così pericolosa.
concorso cimad 2022
Le manovre militari navali congiunte USA-Corea del Sud si chiamano "esercitazioni", un test missilistico della Corea del Nord è una 'provocazione"...
L'ipocrisia della liberaldemocrazia non conosce più limiti di pudore e vergogna, anche solo nel linguaggio.
Forse dipende di più da con chi sei schierato.
concorso cimad 2022