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  1. #1
    Nazi-Maoista
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    Predefinito Sposato una sola volta, con figli credenti...

    Emv, ci sei...? Se ci sei, batti un colpo...

    Allora, rovistando nella tua dottrina, magistero, e rava, e fava, mi spiegheresti perché, avendo Paolo di Tarso chiesto questo ...



    Organizzazione dei presbiteri

    [5]Per questo ti ho lasciato a Creta perché regolassi ciò che rimane da fare e perché stabilissi presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato: [6]il candidato deve essere irreprensibile, sposato una sola volta, con figli credenti e che non possano essere accusati di dissolutezza o siano insubordinati. [7]Il vescovo infatti, come amministratore di Dio, dev'essere irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, [8]ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sé, [9]attaccato alla dottrina sicura, secondo l'insegnamento trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono.
    ... come pure questo...

    Il vescovo

    [1]E' degno di fede quanto vi dico: se uno aspira all'episcopato, desidera un nobile lavoro. [2]Ma bisogna che il vescovo sia irreprensibile, non sposato che una sola volta, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, [3]non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. [4]Sappia dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, [5]perché se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio? [6]Inoltre non sia un neofita, perché non gli accada di montare in superbia e di cadere nella stessa condanna del diavolo. [7]E' necessario che egli goda buona reputazione presso quelli di fuori, per non cadere in discredito e in qualche laccio del diavolo.

    I diaconi

    [8]Allo stesso modo i diaconi siano dignitosi, non doppi nel parlare, non dediti al molto vino né avidi di guadagno disonesto, [9]e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. [10]Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio. [11]Allo stesso modo le donne siano dignitose, non pettegole, sobrie, fedeli in tutto. [12]I diaconi non siano sposati che una sola volta, sappiano dirigere bene i propri figli e le proprie famiglie. [13]Coloro infatti che avranno ben servito, si acquisteranno un grado onorifico e una grande sicurezza nella fede in Cristo Gesù.

    ... io mi ritrovo, da una quindicina d'anni a questa parte, sempre dei preti che non hanno moglie, e non hanno prole?

    Mi spieghi anche perchè, all'interno della Chiesa Cattolica, esite una branca, quella di rito orientale, che può tranquillamente sposarsi? Che cosa è, una questione di concorrenza tra i vostri seminari, e quelli ortodossi, che alla fine vi ha costretto a capitolare?

    Ed infine, perché questi ca$$o di due passaggi, in tutti questi 15 anni di messe che ho ascoltato, non mi è mai capitato in sorte di ascoltarli?

    Con affetto, ti ringrazio in anticipo.


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  2. #2
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    Predefinito Re: Sposato una sola volta, con figli credenti...

    Vedi, nei testi di S.Paolo dice sui Vescovi che non dovevano essere sposati più di una volta. A me pare che questo intenda di non essere poligamici. Non di essere risposati se la moglie è morte.
    Il riferimento quindi sarebbe chiaro agli ebrei, o cmq anche per altri popoli che praticassero la poligamia.

    Quando inizia la sua missione S.Paolo non disponeva che di quella sua generazione. Non poteva fondare seminari per aspettare di formare un clero ideale. Anche S.Pietro come sai era sposato e non dovette lasciare la moglie perchè sarebbe stata una mancanza di carità il renderla vedova (vedi le leggi ebraiche e degli antichi in genere sulla tutela della donna tutta affidata alla dipendenza dall'uomo).



    Il celibato ecclesiastico.

    Al celibato la Chiesa è arrivata con un processo lento culminato, se non ricordo male nel Concilio Lateranense del XIII sec.. Vedi, io penso ci sia un errore da parte di tanti nel valutare l'idea della verità delle cose della Chiesa che riguarda l'idea di dogma. Ci si stupisce se una prassi o una dottrina viene proclamata dopo un tot di tempo dai tempi della Chiesa primitiva. Ma in realtà questa è la prassi costante della Chiesa che interviene con decreti solo quando è veramente necessario fare una proclamazione. Ad es. vedi dogmi "tardi" come l'Immacolata concenzione o l'Infallibilità papale, arrivati solo nel XIX sec.. Questo non vuol dire che le cose non fossero ampiamente credute anche prima. Così come il dogma trinitario fu proclamato quando necessario per rispondere al pericolo delle eresie. Il celibato ecclesiastico quindi fu proclamato solo quando si ravvisò un pericolo per la Chiesa il non farlo.



    A questo punto sono due le considerazioni da fare. Una di ordine materiale e una di ordine spirituale.

    Materiale

    Posso supporre ad es. problematiche giuridiche che sarebbero scaturite dal processo di secolarizzazione in corso. Lotte per le investiture, Fedeltà degli Imperatori del Sacro Romano Impero, vedi ghibellinismo, sono aspetti della secolarizzazione che insorsero dopo il mille. La Chiesa avvertiva chiaramente che il suo primato sulla società era messo in discussione e quindi le problematiche giuridiche avrebbero potuto minacciarne le fondamenta, che sono i suoi sacerdoti.

    Spirituale.

    Inoltre c'è da capire che comprendere il valore del celibato in una società ancora molto naturale e legata alla fertilità (per gli ebrei era una disgrazia non avere discendenza e numerosa) è cosa che ha chiesto un certo tempo. E quindi il celibato ecclesiastico fa parte di quelle verità rivelate nel Nuovo Testamento (S. Paolo è già chiaro in merito come sai nella sua predicazione) ma che hanno avuto bisogno di tempo per essere comprese. Cercare di imporle subito sarebbe stato controproducente. Il senso del Magistero è anche questo.

    In due piani non si escludono ma si armonizzano.



    Sull'esistenza di regole diverse per altre chiese, si tratta di eccezioni che hanno ragioni storiche. Ricordati che il principio della Chiesa è sempre quello della salvezza delle anime. Evidentemente è stato scelto di fare così per non perdere alla vera Fede certi territori. Questo per spiegarti il senso dell'agire della Chiesa per come l'ho compreso io. Non ho tempo di mettermi a studiare nel dettaglio il caso che hai portato. Puoi farlo tu da solo e poi posta quello che non ti convince. Va bene?

    Provo a cooptare l'ottimo @Giò molto esperto in queste materie ecclesiologiche. Spero che avrà tempo di risponderti meglio di come ho potuto fare io.
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  3. #3
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    Predefinito Re: Sposato una sola volta, con figli credenti...

    Citazione Originariamente Scritto da emv Visualizza Messaggio
    Vedi, nei testi di S.Paolo dice sui Vescovi che non dovevano essere sposati più di una volta. A me pare che questo intenda di non essere poligamici. Non di essere risposati se la moglie è morte.
    Il riferimento quindi sarebbe chiaro agli ebrei, o cmq anche per altri popoli che praticassero la poligamia.
    Quando inizia la sua missione S.Paolo non disponeva che di quella sua generazione. Non poteva fondare seminari per aspettare di formare un clero ideale. Anche S.Pietro come sai era sposato e non dovette lasciare la moglie perchè sarebbe stata una mancanza di carità il renderla vedova (vedi le leggi ebraiche e degli antichi in genere sulla tutela della donna tutta affidata alla dipendenza dall'uomo)...
    Ne avessi presa una... Te lo riscrivo, più grosso...

    ... Sappia dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, [5]perché se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio?...
    Non sarebbe potuto essere più chiaro. Lui pretendeva sempre gente con una famiglia. E tu sai benissimo che la Chiesa Cattolica dei primi quattro secoli, prima di cominciare a bisticciare al suo interno, per poi dividersi, aveva dei preti sposati. Fu nel concilio di Nicea che si decise di imporre il celibato dei sacerdoti, e questa scelta non fu fatta per una questione dottrinale/spirituale, ma fu fatta per ragioni prettamente economiche: ci si era accorti che i preti, una volta vecchi, tendevano a sottrarre ed inqquattare i beni della loro parrocchia, per darli ai propri figli. Depauperando l'istituzione. Con l'avvento del celibato, questo problema era stato risolto e tagliato alla radice. Il problema, però, era che gli uomini di chiesa continuavano lo stesso ad indossare la tunica con sempre lo stesso amenicolo ciondolante all'interno, senza avere (ufficialmente) nessun pertugio in cui poterlo sedare. E quell'amenicolo (come è noto) tira, tira tantissimo ...



    ... più di un cocchio con traino a sei. Quindi, di lì in poi, o un prete si metteva a fare la 'monaca falsa', ovvero rimaneva solo, e nel mentre si in€hi//ettava la parrocchiana di turno (o a turno) oppure doveva andare incontro a una grossa sofferenza. Oppure, molto, molto peggio, si andava incontro al rischio che a presentarsi in seminario fossero persone che non fossero attratti dalla £i@a, ma piuttosto con la mente pervasa dalle più abbiette perversioni. E questo rischio è stato accresciuto enormemente proprio grazie a quella scelta scellerata fatta quattro secoli dopo Cristo. E così la Chiesa si è accresciuta di terre, palazzi, castelli, armenti e mare pescoso, nel mentre nelle sue schiere si ingrossavano plotoni di ipocriti o, molto peggio, pervertiti. Pervertiti che, tu mi insegni, per loro natura devono avere per le mani bambini di pochi anni. Questi sono stati i motivi dietro a quella scelta, e quelli che vediamo con i nostri occhi sono i risultati. Io avrei voluto diventare un sacerdote, appena ritornato dal mio 'viaggio', ma non sono riuscito a farlo, perché sapevo che non saprei mai riuscito a sedare l'ammenicolo che mi ciondolava tra le mie gambe. E, per non essere una buffone, decisi di non entrare in un seminario. Quanti ragazzi, secondo te, non hanno varcato la porta del seminario per la mia stessa identica ragione?

    Per finire, ti racconto una storia che mi raccontava sempre il mio povero babbo... Tanti anni fa, con il suo amico Elio, dovettero fare un piccolo lavoro di muratura al camino del curato del paese. Il parroco aveva una perpetua. Terminato il lavoro, Elio dice a mio padre:
    - Paolo, vammi a prendere la paletta del cammino del parroco
    Mi padre prende la paletta, e la da in mano ad Elio, che gli dice:
    - Adesso facciamo un esperimento...
    Si recano al piano di sopra, aprono il letto foresteria, quello dove dormiva la perpetua, ed Elio mette la paletta sotto le coperte. Poi richiude tutto.
    Passano diversi giorni, ed il curato va in contro ai due amici in piazza, apostrofandoli così:
    - Ma dove cacchio avete messo la paletta?
    Elio disse:
    - Don Mario, sarà sicuramente da qualche parte lì dove abbiamo murato... Facciamo un salto a cercarla
    Si recano di nuovo in canonica, fanno finta di cercarla in cucina vicino al camino. Ma invano. Elio dice:
    - Don Mario, forse l'abbiamo lasciata di sopra...
    Vanno di sopra nella camera della foresteria, fanno finta di cercare e poi, col prete nella stanza, alzano il letto (ben fatto) della perpetua e...Tah ...Tann...! Sollevano le coperte e scoperchiano la paletta del cammino ancora sotto le coperte... Ed Elio, guardando il prete, si chiede:
    - E questa... E come ha fatto a rimanere ancora qui sotto...?

    Della serie:


    Che cos'è un prete? E' quell'uomo che tutti quanti chiamano 'padre', tranne suo figlio, che lo chiama 'zio'.

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  4. #4
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    Predefinito Re: Sposato una sola volta, con figli credenti...

    Il celibato ecclesiastico non nasce da esigenze economiche, ma dal fatto che il sacerdote è tale perché è colui che celebra il rito della Messa in persona Christi.
    Nostro Signore Gesù Cristo era maschio, vergine, casto e celibe. Se tutti noi siamo chiamati nella nostra vita all'imitazione di Cristo, il sacerdote più di ogni altro deve rendersi simile a Cristo. Cristo era sposato? Aveva figli? No. Pertanto, il sacerdote deve vivere la condizione più simile a questa. Siffatta condizione è appunto quella del celibato. È vero che la Chiesa ha ammesso nei secoli una prassi differente, soprattutto in Oriente: l'uomo già sposato poteva essere ordinato sacerdote ed addirittura diventare vescovo. Ma, una volta ordinato sacerdote, l'uomo doveva astenersi dall'uso del matrimonio, perlomeno nei giorni in cui doveva dedicarsi al culto e alla cura d'anime. In pratica, doveva vivere quasi come se non avesse più moglie. Ancora più emblematico è il fatto che mai la Chiesa ammisse che un uomo, una volta ordinato sacerdote, se celibe, potesse convolare a nozze. Riguardo al celibato ecclesiastico, l'Oriente cristiano (mi riferisco in particolar modo ai cattolici di rito greco-bizantino e ai cosiddetti "uniati") ha mantenuto inalterata la prassi antica. Ma questo mantenimento va letto nei termini di una concessione fatta dalla Chiesa per tolleranza di una certa debolezza umana e per rispetto di una consuetudine ormai inveterata e consolidata nei secoli. La prassi dell'Occidente cristiano è infatti quella che ha saputo esprimere ad un grado di perfezione maggiore l'ideale evangelico del sacerdozio cattolico: "(...) vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il Regno dei Cieli. Chi può capire, capisca" (Mt 19,12). Si noti bene che questa frase fu detta da Cristo in risposta a questa affermazione dei suoi discepoli: "Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi" (Mt 19,10). L'espressione "eunuchi per il Regno dei Cieli" ha ovviamente un significato metaforico, ma rende in modo efficace il significato delle parole del Messia. Il celibato ecclesiastico è quindi virtualmente raccomandato dalle Scritture e, più precisamente, da Nostro Signore Gesù Cristo in persona. Nella lettera a Tito, San Paolo non afferma che il sacerdote o il vescovo debbano essere sposati, ma che debbano essere sposati una sola volta: questo indica una limitazione al numero di matrimoni che un aspirante al sacerdozio o all'episcopato può aver contratto prima dell'ordinazione. Così d'altronde è sempre stato interpretato il significato di quei passi dell'Apostolo delle genti dalla Chiesa, sia occidentale che orientale.
    È d'uopo sottolineare la grande convenienza del celibato ecclesiastico: se un uomo è sposato ed ha figli, inevitabilmente avrà maggiori occupazioni terrene di quelle che invece hanno le persone non sposate e senza figli. Un celibe ordinato sacerdote potrà dedicare molto più tempo, con conseguente maggiore libertà, alla contemplazione, alla preghiera e alla cura d'anime in confronto ad un uomo sposato ed ordinato sacerdote successivamente alle proprie nozze. Quest'ultimo, infatti, pur vivendo dal momento della sua ordinazione in poi quasi come se non avesse moglie, dovrà comunque attendere ai doveri che la sua condizione di marito ed eventualmente di padre di famiglia gli impongono, pur con l'attenzione che non intralcino il suo compito. Questo spiega peraltro perché San Paolo nelle sue epistole chiedesse espressamente che i candidati al sacerdozio o all'episcopato, se sposati, fossero padri irreprensibili e con figli particolarmente obbedienti ed onesti.
    Mi permetto, infine, un'ultima osservazione: è vero che il mantenimento del celibato "integrale" suscita le obiezioni di coloro che ritengono che tale condizione perpetua implichi uno sforzo troppo grande per l'essere umano, segnato com'è dal peccato originale e, in una certa misura, dalle conseguenze dei suoi stessi peccati personali. La concupiscenza, dopo il peccato originale, inclina al peccato...ma non irresistibilmente ed invincibilmente! Questo significa che persino un pagano per sua sola virtù naturale può resistere alle seduzioni e alle tentazioni della carne. Questa sua vittoria sulle proprie tendenze disordinate non gli meriterà la salvezza eterna, ma sarà, in se stessa, un atto moralmente buono. Ora, che dire invece di chi ha ricevuto dal sacramento dell'Ordine, che l'ha reso sacerdote, le grazie di stato necessarie per adempiere gli obblighi della propria missione? La nostra volontà deve cooperare alla grazia divina e, come cristiani, abbiamo ricevuto un grandissimo e fondamentale aiuto per conseguire la nostra salvezza: i sacramenti. I sacramenti ci aiutano a meritare agli occhi di Nostro Signore. Come si può pensare che sia uno sforzo troppo grande quello della continenza per chi decide di dedicare la propria intera vita a Cristo come sacerdote? E come pensare che il sacerdozio non dia la grazia per poter affrontare la lotta contro le cattive inclinazioni? Già questa grazia è possibile ottenerla con gli altri sacramenti: battesimo, confessione, comunione e cresima. A maggior ragione chi ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale riceverà da Cristo la forza per affrontare ogni tentazione, purché il sacerdote confidi sempre in Dio e resti fedele, nell'intelletto e nella volontà, alla propria missione. Certo: è bene che per una questione di ragionevole prudenza e di necessaria cautela un candidato al sacerdozio non abbia radicate tendenze omosessuali o bisessuali oppure che, da eterosessuale, non sia frequentemente e solitamente dedito a cadere nei peccati contra sextum. Una particolare vigilanza va poi applicata, ancor di più, nel caso di persone che possono presentare tratti comportamentali riconducibili alla triste ed aberrante tendenza alla pedofilia: anch'essi devono vedersi la strada irrimediabilmente sbarrata, per quanto si possa auspicarne singolarmente la conversione e ci si debba adoperare perché lottino radicalmente contro queste loro tendenze estremamente disordinate. Ma nel caso di individui normali, che non presentano tendenze disordinate, si può confidare nel fatto che la loro buona volontà, mossa dalla grazia divina e favorita dalle particolari grazie del sacerdozio, possa affrontare e vincere questa particolare seduzione del maligno.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  5. #5
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    Predefinito Re: Sposato una sola volta, con figli credenti...

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Il celibato ecclesiastico non nasce da esigenze economiche, ma dal fatto che il sacerdote è tale perché è colui che celebra il rito della Messa in persona Christi.
    Nostro Signore Gesù Cristo era maschio, vergine, casto e celibe. Se tutti noi siamo chiamati nella nostra vita all'imitazione di Cristo, il sacerdote più di ogni altro deve rendersi simile a Cristo. Cristo era sposato? Aveva figli? No. Pertanto, il sacerdote deve vivere la condizione più simile a questa. Siffatta condizione è appunto quella del celibato. È vero che la Chiesa ha ammesso nei secoli una prassi differente, soprattutto in Oriente: l'uomo già sposato poteva essere ordinato sacerdote ed addirittura diventare vescovo. Ma, una volta ordinato sacerdote, l'uomo doveva astenersi dall'uso del matrimonio, perlomeno nei giorni in cui doveva dedicarsi al culto e alla cura d'anime. In pratica, doveva vivere quasi come se non avesse più moglie. Ancora più emblematico è il fatto che mai la Chiesa ammisse che un uomo, una volta ordinato sacerdote, se celibe, potesse convolare a nozze. Riguardo al celibato ecclesiastico, l'Oriente cristiano (mi riferisco in particolar modo ai cattolici di rito greco-bizantino e ai cosiddetti "uniati") ha mantenuto inalterata la prassi antica. Ma questo mantenimento va letto nei termini di una concessione fatta dalla Chiesa per tolleranza di una certa debolezza umana e per rispetto di una consuetudine ormai inveterata e consolidata nei secoli. La prassi dell'Occidente cristiano è infatti quella che ha saputo esprimere ad un grado di perfezione maggiore l'ideale evangelico del sacerdozio cattolico: "(...) vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il Regno dei Cieli. Chi può capire, capisca" (Mt 19,12). Si noti bene che questa frase fu detta da Cristo in risposta a questa affermazione dei suoi discepoli: "Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi" (Mt 19,10). L'espressione "eunuchi per il Regno dei Cieli" ha ovviamente un significato metaforico, ma rende in modo efficace il significato delle parole del Messia. Il celibato ecclesiastico è quindi virtualmente raccomandato dalle Scritture e, più precisamente, da Nostro Signore Gesù Cristo in persona. Nella lettera a Tito, San Paolo non afferma che il sacerdote o il vescovo debbano essere sposati, ma che debbano essere sposati una sola volta: questo indica una limitazione al numero di matrimoni che un aspirante al sacerdozio o all'episcopato può aver contratto prima dell'ordinazione. Così d'altronde è sempre stato interpretato il significato di quei passi dell'Apostolo delle genti dalla Chiesa, sia occidentale che orientale.
    È d'uopo sottolineare la grande convenienza del celibato ecclesiastico: se un uomo è sposato ed ha figli, inevitabilmente avrà maggiori occupazioni terrene di quelle che invece hanno le persone non sposate e senza figli. Un celibe ordinato sacerdote potrà dedicare molto più tempo, con conseguente maggiore libertà, alla contemplazione, alla preghiera e alla cura d'anime in confronto ad un uomo sposato ed ordinato sacerdote successivamente alle proprie nozze. Quest'ultimo, infatti, pur vivendo dal momento della sua ordinazione in poi quasi come se non avesse moglie, dovrà comunque attendere ai doveri che la sua condizione di marito ed eventualmente di padre di famiglia gli impongono, pur con l'attenzione che non intralcino il suo compito. Questo spiega peraltro perché San Paolo nelle sue epistole chiedesse espressamente che i candidati al sacerdozio o all'episcopato, se sposati, fossero padri irreprensibili e con figli particolarmente obbedienti ed onesti.
    Mi permetto, infine, un'ultima osservazione: è vero che il mantenimento del celibato "integrale" suscita le obiezioni di coloro che ritengono che tale condizione perpetua implichi uno sforzo troppo grande per l'essere umano, segnato com'è dal peccato originale e, in una certa misura, dalle conseguenze dei suoi stessi peccati personali. La concupiscenza, dopo il peccato originale, inclina al peccato...ma non irresistibilmente ed invincibilmente! Questo significa che persino un pagano per sua sola virtù naturale può resistere alle seduzioni e alle tentazioni della carne. Questa sua vittoria sulle proprie tendenze disordinate non gli meriterà la salvezza eterna, ma sarà, in se stessa, un atto moralmente buono. Ora, che dire invece di chi ha ricevuto dal sacramento dell'Ordine, che l'ha reso sacerdote, le grazie di stato necessarie per adempiere gli obblighi della propria missione? La nostra volontà deve cooperare alla grazia divina e, come cristiani, abbiamo ricevuto un grandissimo e fondamentale aiuto per conseguire la nostra salvezza: i sacramenti. I sacramenti ci aiutano a meritare agli occhi di Nostro Signore. Come si può pensare che sia uno sforzo troppo grande quello della continenza per chi decide di dedicare la propria intera vita a Cristo come sacerdote? E come pensare che il sacerdozio non dia la grazia per poter affrontare la lotta contro le cattive inclinazioni? Già questa grazia è possibile ottenerla con gli altri sacramenti: battesimo, confessione, comunione e cresima. A maggior ragione chi ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale riceverà da Cristo la forza per affrontare ogni tentazione, purché il sacerdote confidi sempre in Dio e resti fedele, nell'intelletto e nella volontà, alla propria missione. Certo: è bene che per una questione di ragionevole prudenza e di necessaria cautela un candidato al sacerdozio non abbia radicate tendenze omosessuali o bisessuali oppure che, da eterosessuale, non sia frequentemente e solitamente dedito a cadere nei peccati contra sextum. Una particolare vigilanza va poi applicata, ancor di più, nel caso di persone che possono presentare tratti comportamentali riconducibili alla triste ed aberrante tendenza alla pedofilia: anch'essi devono vedersi la strada irrimediabilmente sbarrata, per quanto si possa auspicarne singolarmente la conversione e ci si debba adoperare perché lottino radicalmente contro queste loro tendenze estremamente disordinate. Ma nel caso di individui normali, che non presentano tendenze disordinate, si può confidare nel fatto che la loro buona volontà, mossa dalla grazia divina e favorita dalle particolari grazie del sacerdozio, possa affrontare e vincere questa particolare seduzione del maligno.
    "Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno."

    (Parola di Dio)

    E lo dice anche il giornale, un giorno , e l'altro pure...

    ''Chiesa e pedofilia'': la storia millenaria dei crimini sui bambini


    "... Nel libro si ipotizza che “si sta forse radicando nel pensiero comune un nuovo modo di intendere la nascita, il bambino e l’essere umano”. Decine di migliaia di vittime in tutto il mondo, migliaia di sacerdoti sotto accusa (sono 130 i preti incriminati in Italia), miliardi di dollari spesi dalla Chiesa per risarcire vittime e loro familiari. Il coinvolgimento del clero cattolico, si scopre, arriva da lontano. “Chiesa e pedofilia” lo dimostra con dovizia di particolari. Dal Concilio di Elvira (305 d.C.), quando per gli “stupratores puerorum” fu decisa la sola punizione del rifiuto della comunione, al “Crimen sollicitationis”, approvato nel 1962 da Papa Giovanni XXIII, dopo la prima edizione di Pio XI (1922), che stabilisce l’assoluta segretezza nelle cause di molestie, pena la scomunica, anche per la vittima che avesse la tentazione di denunciare alla giustizia civile ..." (CONTINUA NEL LINK)

    Altre fonti:
    https://www.lasicilia.it/news/italia/164835/maxirisarcimento-a-vittime-usa-pedofilia.html
    https://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/02/11/Pedofilia-Vatileaks-Ior-scandali-Vaticano-_8229251.html
    https://www.ilsussidiario.net/news/chiesa-e-pedofilia-momento-della-vergogna-la-lotta-di-papa-francesco-e-ratzinger/2287423/


    Giò, sei un seminarista? Se sei mai venuto a conoscenza di qualcosa lì dentro? E se sì, che cosa hai fatto? Ed infine: sbaglio, o se un prete viene beccato ad infierire su di un bambino, non può in alcun modo essere perseguito dalla nostra Repubblica Bananifera Italiana? Vado a memoria, ma mi pare che è così. E se è così, è come per 007: licenza d'uccidere. (1)




    1)
      



    Guardate... In tutto questo tempo che ho 'tribolato' nei forum degli atei, improvvisandomi 'catechista d'assalto', mi sono imbattuto con loro in una conversazione sul tema: Secondo voi, qual'è la Nazione più atea del mondo?
    C'era chi diceva che era la Corea del Nord, chi diceva la secolarizzata Scandinavia, qualcuno la Cina... Uno di essi, ci ha pensato un po' su, e ha detto: - Ohi, secondo me, da come si comportano, il Paese più ateo di tutti è lo Stato del Vaticano




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  6. #6
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    Predefinito Re: Sposato una sola volta, con figli credenti...

    Citazione Originariamente Scritto da Serafino Visualizza Messaggio
    "Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno."

    (Parola di Dio)

    E lo dice anche il giornale, un giorno , e l'altro pure...

    ''Chiesa e pedofilia'': la storia millenaria dei crimini sui bambini


    "... Nel libro si ipotizza che “si sta forse radicando nel pensiero comune un nuovo modo di intendere la nascita, il bambino e l’essere umano”. Decine di migliaia di vittime in tutto il mondo, migliaia di sacerdoti sotto accusa (sono 130 i preti incriminati in Italia), miliardi di dollari spesi dalla Chiesa per risarcire vittime e loro familiari. Il coinvolgimento del clero cattolico, si scopre, arriva da lontano. “Chiesa e pedofilia” lo dimostra con dovizia di particolari. Dal Concilio di Elvira (305 d.C.), quando per gli “stupratores puerorum” fu decisa la sola punizione del rifiuto della comunione, al “Crimen sollicitationis”, approvato nel 1962 da Papa Giovanni XXIII, dopo la prima edizione di Pio XI (1922), che stabilisce l’assoluta segretezza nelle cause di molestie, pena la scomunica, anche per la vittima che avesse la tentazione di denunciare alla giustizia civile ..." (CONTINUA NEL LINK)

    Altre fonti:
    https://www.lasicilia.it/news/italia...pedofilia.html
    https://www.ansa.it/web/notizie/rubr...-_8229251.html
    https://www.ilsussidiario.net/news/c...inger/2287423/


    Giò, sei un seminarista? Se sei mai venuto a conoscenza di qualcosa lì dentro? E se sì, che cosa hai fatto? Ed infine: sbaglio, o se un prete viene beccato ad infierire su di un bambino, non può in alcun modo essere perseguito dalla nostra Repubblica Bananifera Italiana? Vado a memoria, ma mi pare che è così. E se è così, è come per 007: licenza d'uccidere. (1)




    1)
      



    Guardate... In tutto questo tempo che ho 'tribolato' nei forum degli atei, improvvisandomi 'catechista d'assalto', mi sono imbattuto con loro in una conversazione sul tema: Secondo voi, qual'è la Nazione più atea del mondo?
    C'era chi diceva che era la Corea del Nord, chi diceva la secolarizzata Scandinavia, qualcuno la Cina... Uno di essi, ci ha pensato un po' su, e ha detto: - Ohi, secondo me, da come si comportano, il Paese più ateo di tutti è lo Stato del Vaticano




    Non sono un seminarista.
    Riguardo ad una supposta propensione plurisecolare delle istituzioni della Chiesa a coprire crimini che coinvolgono i sacerdoti e i bambini, mi limiterò a fare queste osservazioni.
    Ammesso e non concesso che esista una "continuità" in tal senso, non bisogna fare l'errore di confondere i peccati degli uomini di Chiesa con la Chiesa in quanto tale.
    La Chiesa è una, santa e cattolica. Gli uomini che ne fanno parte, laici o sacerdoti che siano, sono fallibili e non godono di certo del privilegio dell'inerranza morale.
    Ho scritto "ammesso e non concesso": non concesso perché la Chiesa ha sempre condannato moralmente qualsiasi violazione del sesto comandamento. Se la Chiesa avesse sistematicamente insabbiato, nel corso della sua storia, le malefatte dei propri sacerdoti e dei propri vescovi non saremmo a conoscenza del fatto che nel Medioevo e nella prima età moderna vi furono casi di preti e di vescovi che avevano amanti e concubine. Talvolta questi casi furono talmente numerosi da portare in seno alla Chiesa stessa a moti volti a stroncare questi abusi: sia la riforma gregoriana che la cosiddetta "controriforma" cattolica furono emblematici esempi in tal senso.
    Purtroppo, non mancarono anche casi di diffusione del vizio sodomitico, seppur più rari. E lì la Provvidenza suscitò santi come Pier Damiani che insorsero con severità e rigore contro questo peccato che grida vendetta al cospetto di Dio e ne combatterono la diffusione sia in generale fra gli uomini che in particolare all'interno della Chiesa.
    Da ciò ne possiamo concludere che, ragionevolmente, se la pedofilia fosse stata una consuetudine ricorrente nella storia della Chiesa, ne sapremmo qualcosa.
    Sarebbe un assurdo logico ritenere che i vertici ecclesiastici abbiano "permesso" che la reputazione degli uomini di Chiesa venisse infangata da accuse di concubinato o di sodomia, ma non da altre, per quanto più gravi.
    Le accuse di parte laicista e di storici tendenziosi lasciano il tempo che trovano e scontano il fatto di essere interessate. Ad esempio, l'Adriano Prosperi che ha prefato il libro di cui parla il primo dei link che hai postato lo conosco bene (a suo tempo ne studiai qualche testo): la sua avversione nei confronti della Chiesa e del cattolicesimo è conclamata. Del resto, è un uomo che possiamo tranquillamente definire "di sinistra", senza timore di sbagliare.
    Scrivere poi che il Concilio di Elvira escluse dalla santa comunione gli stupratores puerorum, come se fosse cosa da poco o di nessuna importanza, tradisce una scarsa considerazione del valore dei sacramenti, a prescindere dal fatto che tale elemento sia stato riportato in modo storicamente corretto.
    Citare la Crimen sollicitationis come prova degli insabbiamenti costanti della Chiesa su determinati casi è indice o di una mancanza di conoscenza del documento o di malafede: infatti, la Crimen sollicitationis imponeva il segreto solo su fatti dei quali si veniva a conoscenza nel corso del processo. E, vista la gravità delle accuse, tale riservatezza era non solo comprensibile, ma per tanti altri aspetti persino doverosa.
    Tornando a noi, non corrisponde al vero che un sacerdote non possa essere perseguito se commette un reato - di qualsiasi genere esso sia.
    L'art. 8 del Concordato Lateranense (1929) infatti prevede quanto segue: "Nel caso di deferimento al magistrato penale di un ecclesiastico o di un religioso per delitto, il Procuratore del Re deve informarne immediatamente l’Ordinario della diocesi, nel cui territorio egli esercita giurisdizione; e deve sollecitamente trasmettere di ufficio al medesimo la decisione istruttoria e, ove abbia luogo, la sentenza terminativa del giudizio tanto in primo grado quanto in appello. In caso di arresto, l’ecclesiastico o il religioso è trattato col riguardo dovuto al suo stato ed al suo grado gerarchico. Nel caso di condanna di un ecclesiastico o di un religioso, la pena è scontata possibilmente in locali separati da quelli destinati ai laici, a meno che l’Ordinario competente non abbia ridotto il condannato allo stato laicale".
    L'accordo di Villa Madama del 1985 non ha modificato quanto venne pattuito all'epoca fra lo Stato italiano e la Chiesa.
    È vero che un sacerdote è tenuto al segreto per quanto concerne tutto ciò che viene a sapere durante le confessioni o, più in generale, a motivo del proprio ministero.
    Ma è lo stesso principio del cosiddetto "segreto professionale": per quale motivo dovrebbe andare bene per uno psicologo, ad esempio, ma non per un sacerdote, la cui missione peraltro è ben più fondamentale per la vita dell'uomo?
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  7. #7
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    Predefinito Re: Sposato una sola volta, con figli credenti...

    Citazione Originariamente Scritto da Serafino Visualizza Messaggio
    Ne avessi presa una... Te lo riscrivo, più grosso...



    Non sarebbe potuto essere più chiaro. Lui pretendeva sempre gente con una famiglia.





    Ma no è assolutamente sbagliato!!! Basta che ti fermi a ragionare, Gesù non ha detto questo agli Apostoli. Quando gli ha dato gli insegnamenti relativi alla loro missione non ha detto niente del genere. Quindi non avendo espresso un ordine in tal senso (tipo ad es. la remissione dei peccati come parte essenziale del loro ufficio, o l'istituzione dell'eucarestia) vuol dire che era prevista una introduzione graduale del celibato. Celibato il cui principio è stato espresso in

    «Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca.» ( Matteo 19,10-12)


    Devi capire che un conto è un ordine: rimettete i peccati, fate questo sacrificio in memoria di me, ecc.. Un conto è un principio.

    L'ordine è come una legge promulgata dal parlamento.

    Un principio è come un articolo della Costituzione, che impegna a fare una legge quando ci saranno le condizioni.
    Ad es. come avvenne per la legge che istituì le regioni, che fu fatta circa 30 anni dopo l'approvazione della costituzione.




    Se così non fosse S.Paolo avrebbe dato un ordine che non risponde all'insegnamento pubblico di Cristo. Bisognerebbe allora ammettere che l'avrebbe ricevuto in segreto
    ma ciò è incompatibile con la Dottrina cattolica e tutta la tradizione. Oppure che si sia arrogato il diritto di emettere un ordine di sua iniziativa, anche questo incompatibile
    con tutta la dottrina e la tradizione.













    Nelle chiese protestanti dove non c'è il celibato la pedofilia è presente addirittura in misura quasi tripla! Secondo il sociologo Philip Jenkins, uno dei maggiori studiosi mondiali della questione degli abusi pedofili, il tasso di sacerdoti condannati per abusi su minori a seconda delle aree geografiche varia dallo 0,2 all’1,7% del totale, mentre per i ministri protestanti va dal 2 al 3%. Un rapporto del 2002 di un’agenzia protestante americana, Christian Ministry Resources, concludeva che “i cattolici ricevono tutta l’attenzione nei media, ma il problema è maggiore nelle Chiese protestanti” dove le accuse (certo da non confondersi con le condanne) negli Stati Uniti erano arrivate al bel numero di settanta alla settimana. Nella sole congregazioni della Comunione Anglicana i siti specializzati riportano centinaia di casi.; 10 anni fa si dimise in Germania il vescovo donna capo delle chiese protestanti, recentemente la chiesa battista in USA.

    http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=343

    Quindi non è un problema di costrizione del celibato sulla natura umana. Ma è proprio un problema della natura umana stessa che è soggetta al peccato originale.



    Se consideri che la pedofilia era normale presso i pagani, è talmente cosa nota l'amore greco e le passioni degli ultimi imperatori Tiberio, Adriano e Antinoo ecc., grazie alla Chiesa la società è cambiata, moralmente e nel Diritto, proprio grazie all'azione profonda del cristianesimo
    . Ma il ritorno del paganesimo che sta investendo la società sta travolgendo anche la Chiesa. La protestantizzazione delle gerarchie ecclesiastiche, da dopo il Concilio, ha fatto il resto.


    Caro Serafino questo è il corretto modo di inquadrare la questione, non serve che alzi la voce per credere di aver ragione.
    E non è clericalismo, perchè i dati su riportati parlano chiaro.




    Qua ti puoi leggere un testo che ti espone come la Chiesa sia stata determinante nella maturazione del Diritto per l'Infanzia:

    https://www.pediatria.it/storiapedia...infanticidio_1

    L'articolo riguarda l'abbandono e l'infanticidio ma trattanosi di eventi più estremi ti fanno capire come la pedofilia fosse possibile presso gli antichi
    perchè i bambini non erano titolari di personalità giuridica. Erano cose, da abbandonare, uccidere. O abusare.


    Se la pedofilia è considerata un reato lo si deve solo ed esclusivamente all'azione della Chiesa. Basta che fai una comparazione con le società dove la Chiesa Cattolica
    non è arrivata e non è durata a lungo per comprederlo molto bene. Ad es. in USA e Svezia esistono movimenti che ne richiedono la liberalizzazione. Non sono delle curiosità, quando la cultura gender e fluid sarà radicata nella società sarà quella la prossima frontiera.
    Ultima modifica di emv; 11-03-22 alle 12:57
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  8. #8
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    Predefinito Re: Sposato una sola volta, con figli credenti...

    Citazione Originariamente Scritto da Serafino Visualizza Messaggio
    Emv, ci sei...? Se ci sei, batti un colpo...

    Allora, rovistando nella tua dottrina, magistero, e rava, e fava, mi spiegheresti perché, avendo Paolo di Tarso chiesto questo ...





    ... come pure questo...




    ... io mi ritrovo, da una quindicina d'anni a questa parte, sempre dei preti che non hanno moglie, e non hanno prole?

    Mi spieghi anche perchè, all'interno della Chiesa Cattolica, esite una branca, quella di rito orientale, che può tranquillamente sposarsi? Che cosa è, una questione di concorrenza tra i vostri seminari, e quelli ortodossi, che alla fine vi ha costretto a capitolare?

    Ed infine, perché questi ca$$o di due passaggi, in tutti questi 15 anni di messe che ho ascoltato, non mi è mai capitato in sorte di ascoltarli?

    Con affetto, ti ringrazio in anticipo.


    gli ortodossi possono sposarsi solo prima di essere preti

    Tutti motivi per cui da qualche anno sono in una comunità protestante, calvinista tradizionale

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    Predefinito Re: Sposato una sola volta, con figli credenti...

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    ...
    Tornando a noi, non corrisponde al vero che un sacerdote non possa essere perseguito se commette un reato - di qualsiasi genere esso sia.
    L'art. 8 del Concordato Lateranense (1929) infatti prevede quanto segue: "Nel caso di deferimento al magistrato penale di un ecclesiastico o di un religioso per delitto, il Procuratore del Re deve informarne immediatamente l’Ordinario della diocesi, nel cui territorio egli esercita giurisdizione; e deve sollecitamente trasmettere di ufficio al medesimo la decisione istruttoria e, ove abbia luogo, la sentenza terminativa del giudizio tanto in primo grado quanto in appello. In caso di arresto, l’ecclesiastico o il religioso è trattato col riguardo dovuto al suo stato ed al suo grado gerarchico. Nel caso di condanna di un ecclesiastico o di un religioso, la pena è scontata possibilmente in locali separati da quelli destinati ai laici, a meno che l’Ordinario competente non abbia ridotto il condannato allo stato laicale"...
    Non sto parlando di fatti di cui si viene a sapere in un confessionale. Questi fatti nessuno si sogna mai di confessarli. "Col riguardo dovuto...". E qual è questo riguardo dovuto? Lo sai che succede quanto un pedofilo viene messo in carcere? I carcerati lo riempono di botte per il resto della pena. E c'è una ragione: se sono diventati quello che sono, molto spesso, è accaduto per attenzioni avute da adulti pervertiti. O comunque, a persone che gli hanno fatto del male quando erano bambini. I delinquenti stessi, riservano un trattamento peggiore. Loro. Dentro un carcere. Perché hanno schifo di questi uomini.

    Pensi che %io possa avere un metro di giudizio più riguardoso? E in locali separati...? Io sapevo che a costoro era riservata una pena peggiore.
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  10. #10
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    Predefinito Re: Sposato una sola volta, con figli credenti...

    Citazione Originariamente Scritto da Serafino Visualizza Messaggio
    Non sto parlando di fatti di cui si viene a sapere in un confessionale. Questi fatti nessuno si sogna mai di confessarli. "Col riguardo dovuto...". E qual è questo riguardo dovuto? Lo sai che succede quanto un pedofilo viene messo in carcere? I carcerati lo riempono di botte per il resto della pena. E c'è una ragione: se sono diventati quello che sono, molto spesso, è accaduto per attenzioni avute da adulti pervertiti. O comunque, a persone che gli hanno fatto del male quando erano bambini. I delinquenti stessi, riservano un trattamento peggiore. Loro. Dentro un carcere. Perché hanno schifo di questi uomini.

    Pensi che %io possa avere un metro di giudizio più riguardoso? E in locali separati...? Io sapevo che a costoro era riservata una pena peggiore.
    Giò ti ha spiegato in modo dettagliato come stanno le cose per cui se sei una persona intelligente devi ammettere che le tue informazioni sono lacunose. Ciò in genere accade a causa dei moderni mezzi di informazione che operano subdolamente per screditare la Chiesa.

    Se non ci fosse stata questa istituzione divina che ha plasmato la società tu non saresti in grado, molto probabilmente, nemmeno di avere il tuo metro di giudizio e certamente ti troveresti in una società che non lo condividerebbe. Che il Signore ti faccia il dono di capirlo!

    Tu dai per scontata la tua cristianità ma senza la Chiesa il cristianesimo non sarebbe sopravvissuto oltre il IV o il V sec.. E il sacramento dell'ordine non dona i superpoteri ai sacerdoti.
    IN PALESTINA È GENOCIDIO!
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