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  1. #1
    veterolegalitario
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    Predefinito I DATI ECONOMICI NELLA CRISI

    La cassa integrazione aumenta del 10% in un mese, ma per l'Inps è solo un "lieve incremento stagionale". La produzione industriale scende dello 0,1%, eppure per il Tg1 è "il miglior dato dal 2006". In tempi di "campagna elettorale strisciante" una buona parte del potere si gioca sulla percezione della situazione economica da parte dei cittadini. Ma questa percezione, spiega l'economista Tito Boeri, è sistematicamente alterata da una "disinformazione senza precedenti". E non solo dai media o dalla stampa economica. Ora ci si mettono anche le statistiche: "L'Inps e l'agenzia delle entrate forniscono dati 'narrati' in modo da indurre in errore anche chi è in buona fede", dice Boeri, "tanto che l'esercizio del controllo democratico dei cittadini è limitato". In qualsiasi altro Paese, "un presidente dell'istituto di previdenza che non rivela i dati sul precariato 'per evitare un sommovimento popolare' (leggi l'articolo) dovrebbe dimettersi". Da noi, invece, anche i dati sull'evasione vengono edulcorati, "e ora sappiamo il perché". L'unica soluzione (parziale) resta la Rete. "Su Internet ci sono buone e cattive informazioni, ma lì la politica ha meno potere di intervento"

    lo studio di tito boeri ....

    L'informazione economica è vitale in una democrazia. Tanto più in tempi di una lunga strisciante campagna elettorale, quando l'informazione si trasforma spesso in propaganda e viene utilizzata per orientare l'opinione pubblica. Per questo ribadiamo il nostro impegno nell'aiutare i cittadini a interpretare i dati e la situazione economica. Ma anche noi risentiamo della crisi. E chiediamo perciò ai nostri lettori un contributo che ci permetta di svolgere meglio il nostro lavoro.
    Lavoce.info - ARTICOLI - I DATI ECONOMICI NELLA CRISI

  2. #2
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    Predefinito Rif: I DATI ECONOMICI NELLA CRISI

    goebbels ad aprile del '45 dichiarava che la guerra sarebbe stata vinta e la gente ci credeva

    nulla di nuovo

  3. #3
    pervicaci plebicola
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    Predefinito QUANTE BALLE SULLA CRISI

    La cassa integrazione aumenta del 10% in un mese, ma per l'Inps è solo un "lieve incremento stagionale". La produzione industriale scende dello 0,1%, eppure per il Tg1 è "il miglior dato dal 2006". In tempi di "campagna elettorale strisciante" una buona parte del potere si gioca sulla percezione della situazione economica da parte dei cittadini. Ma questa percezione, spiega l'economista Tito Boeri, è sistematicamente alterata da una "disinformazione senza precedenti". E non solo dai media o dalla stampa economica. Ora ci si mettono anche le statistiche: "L'Inps e l'agenzia delle entrate forniscono dati 'narrati' in modo da indurre in errore anche chi è in buona fede", dice Boeri, "tanto che l'esercizio del controllo democratico dei cittadini è limitato". In qualsiasi altro Paese, "un presidente dell'istituto di previdenza che non rivela i dati sul precariato 'per evitare un sommovimento popolare' (leggi l'articolo) dovrebbe dimettersi". Da noi, invece, anche i dati sull'evasione vengono edulcorati, "e ora sappiamo il perché". L'unica soluzione (parziale) resta la Rete. "Su Internet ci sono buone e cattive informazioni, ma lì la politica ha meno potere di intervento" di Fabio Amato


    Il Fatto Quotidiano :7045:
    Amico inimicoque bonum semper praebe consilium, quia amicus accepit, inimicus spernit
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  4. #4
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    Predefinito Rif: I DATI ECONOMICI NELLA CRISI

    Citazione Originariamente Scritto da Saviano Visualizza Messaggio
    La cassa integrazione aumenta del 10% in un mese, ma per l'Inps è solo un "lieve incremento stagionale". La produzione industriale scende dello 0,1%, eppure per il Tg1 è "il miglior dato dal 2006". In tempi di "campagna elettorale strisciante" una buona parte del potere si gioca sulla percezione della situazione economica da parte dei cittadini. Ma questa percezione, spiega l'economista Tito Boeri, è sistematicamente alterata da una "disinformazione senza precedenti". E non solo dai media o dalla stampa economica. Ora ci si mettono anche le statistiche: "L'Inps e l'agenzia delle entrate forniscono dati 'narrati' in modo da indurre in errore anche chi è in buona fede", dice Boeri, "tanto che l'esercizio del controllo democratico dei cittadini è limitato". In qualsiasi altro Paese, "un presidente dell'istituto di previdenza che non rivela i dati sul precariato 'per evitare un sommovimento popolare' (leggi l'articolo) dovrebbe dimettersi". Da noi, invece, anche i dati sull'evasione vengono edulcorati, "e ora sappiamo il perché". L'unica soluzione (parziale) resta la Rete. "Su Internet ci sono buone e cattive informazioni, ma lì la politica ha meno potere di intervento"

    lo studio di tito boeri ....

    L'informazione economica è vitale in una democrazia. Tanto più in tempi di una lunga strisciante campagna elettorale, quando l'informazione si trasforma spesso in propaganda e viene utilizzata per orientare l'opinione pubblica. Per questo ribadiamo il nostro impegno nell'aiutare i cittadini a interpretare i dati e la situazione economica. Ma anche noi risentiamo della crisi. E chiediamo perciò ai nostri lettori un contributo che ci permetta di svolgere meglio il nostro lavoro.
    Lavoce.info - ARTICOLI - I DATI ECONOMICI NELLA CRISI

    accidenti che fonte!!!repapelle:
    Il politically correct è la distruzione del pensiero mediante la distruzione dei suoi archetipi.
    L'uomo-eroe, la donna piena di grazia, Dio, il bello.
    Vieta il disprezzo del male per impedire il bene.
    Rende l'uomo falso, obliquo, codardo.

  5. #5
    veterolegalitario
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    Predefinito Rif: I DATI ECONOMICI NELLA CRISI

    Intervista a Tito Boeri. Per l'economista, l'Italia è al punto più basso nella qualità delle notizie, tanto da minare il controllo democratico che spetta agli elettori

    L’informazione è vitale in democrazia. E quella economica è scesa a un livello preoccupante”.
    L’economista Tito Boeri, professore ordinario alla Bocconi e membro del comitato di redazione del sito lavoce.info, è eufemisticamente molto “arrabbiato” perché – dice – lo stato dell’informazione nel nostro paese “sta facendo venir meno il controllo democratico degli elettori”.

    Professor Boeri, che cosa sta succedendo?

    E’ pazzesco, davvero il livello della disinformazione è a un punto bassissimo. Da un lato i giornali e i media in genere raccontano i fatti in modo volutamente distorto. Dall’altro le agenzie governative danno ai giornalisti delle informazioni che sono distorte esse stesse.

    Di chi parla?

    Non dell’Istat, ma l’Inps e l’agenzia delle entrate forniscono dati volutamente “narrati”, in modo da indurre in errore anche chi nell’informazione è animato dalle migliori intenzioni.

    Le agenzie governative nascondono o edulcorano i dati reali?

    E’ una novità degli ultimi anni. Nella gestione dei dati sulla cassa integrazione, ad esempio, l’Inps ha davvero inviato comunicati con una fortissima connotazione politica, cercando sempre di sminuirne la portata. I dati in realtà sono preoccupanti: in Italia la cassa integrazione continua ad aumentare, nonostante siamo usciti dalla fase più acuta della crisi. In Germania, che ha uno strumento simile al nostro, i livelli di ore sono il 20% di quelli raggiunti nel punto più alto della crisi. Da noi invece continuano a crescere.

    Ma non se ne trova traccia nell’informazione?

    Ogni comunicato dell’Inps cerca di sminuire questo fatto. Si parla di piccoli incrementi quando sono incrementi da mese a mese del 10%, e non vengono mai riportati i numeri assoluti. Quel che è interessante è che dopo i dati dell’Inps escono i comunicati del ministero del Lavoro che pubblicamente esaltano l’azione del governo. Ad agosto ad esempio era uscito un comunicato del ministro che diceva: “Vedete, anche l’Inps dice che abbiamo fatto molto bene”. E addirittura se la prendevano con i finiani perché in qualche modo avevano ostacolato l’azione del governo. Mi chiedo cosa c’entri l’aumento della cassa integrazione con le lacerazioni interne alla maggioranza. Poi c’è l’agenzia delle entrate.

    Di cosa li accusa?

    Nonostante sia stato chiesto più volte di farlo, non dà mai i dati e non spiega quali sono i risultati della lotta all’evasione.

    Quali dati?

    Fondamentalmente, le cose da sapere sono quanti controlli vengono effettuati e qual è l’importo medio per ogni controllo.

    Perché?

    Perché se aumenta l’importo medio per controllo, questo può essere un indicatore del fatto che l’evasione sta aumentando, non diminuendo. Secondo: bisogna sempre distinguere tra il recupero di evasione che avviene attraverso un accertamento e quello che avviene attraverso procedure di conciliazione. Se c’è conciliazione lo Stato può aumentare le somme riscosse semplicemente perché fa degli accordi al ribasso. Insomma, pur di portare a casa qualcosa abbassa le proprie pretese. Quindi fa lo sconto all’evasore. E su questo non c’è mai comunicazione.

    Il presidente dell’Inps, Mastrapasqua, ha detto che ai precari non viene fornita la simulazione della loro pensione su internet perché se lo facessero “si rischierebbe un sommovimento sociale”

    E’ pazzesco. Questo dà l’idea di come ragioni l’Inps. Il loro compito sarebbe quello di dare una informazione ai contribuenti di quanto riceverebbero di pensione con le regole attuali e con la attuale situazione del mercato del lavoro, in modo tale che le persone possano per tempo trovare le soluzioni possibili.

    Invece?

    Invece abbiamo un presidente dell’Inps che dice “non diamo i dati perché altrimenti la gente si arrabbia”. E’ veramente pazzesco. Io credo che se l’affermazione è vera ci siano gli estremi per chiederne le dimissioni immediate. E’ inammissibile che chi ha un ruolo istituzionale di questa portata possa fare queste affermazioni.

    Cosa dovrebbe accadere?

    L’Inps dovrebbe mandare a casa di tutti i contribuenti un estratto conto previdenziale che li informi di quanto percepiranno quando andranno in pensione. In Svezia ci sono le buste arancioni, che vengono inviate ogni anno e in cui si dice: “Guardate che allo stato attuale e con questi salari andrete in pensione tra tot anni e con tot importo”. L’Inps invece continua a dire che lo farà e non lo fa mai. Adesso capiamo perché non lo fa.

    Lavoce.info ha lanciato l’allarme sulla “campagna elettorale, strisciante” che potrebbe durare “tre mesi o tre anni”. Cosa si aspetta?

    Io penso che abbiamo toccato il punto più basso, il che mi spinge ad usare toni più duri e ad essere molto preoccupato. Perché quando l’informazione è così distorta, l’esercizio della democrazia è molto limitato. Ogni democrazia funziona quando c’è un patrimonio informativo comune su cui gli elettori possono esercitare un controllo. Se le statistiche vengono prodotte in modo distorto questo controllo viene meno.

    Nel vostro studio avete citato i dati Ocse sulla differenza informativa tra chi guarda solo la televisione e chi si affida anche ad altri mezzi. Cosa si aspetta da Internet?

    Internet sarà fondamentale. Uno può pensare che le persone che vanno in rete abbiano una cultura e una formazione maggiore. Ma anche depurata di queste differenze, l’informazione sulla rete è molto più pluralista, e questo mi fa guardare avanti con una certa fiducia.

    La rete come panacea?

    Ovviamente no, su Internet circolano informazioni di buona e cattiva qualità. Ma il potere politico ha meno possibilità di condizionarle.

    Leggi lo studio su lavoce.info

    Scarica il pdf dello studio
    Il Fatto Quotidiano

  6. #6
    veterolegalitario
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    Predefinito Rif: I DATI ECONOMICI NELLA CRISI


  7. #7
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    Predefinito Rif: QUANTE BALLE SULLA CRISI

    Le balla hanno cominciato a raccontarle PRIMA DELLA CRISI, quando degli emeriti imbecilli ci parlavano di GRANDE OPPORTUNITA' offerta dalla globallizzazione e dall'abbattimento SUBITANEO E IMPROVVISO delle barriere doganali.


    Ovviamente il governo sta tentando di raccontare pietose bugie al malato terminale Italia, cercando di infondere coraggio per non peggiorare la situazione di operai sui tetti, artigiani alla canna del gas e piccoli imprenditori che si ammazzano.

    Ma cosa fanno ora quei coglioni che spacciavano "grandi opportunità" per la "fantasia italiana"?

    Eccoli ora incolpare il governo se le multinazionali e chi se lo può permettere sfugge al cappio della finanza italiana per andare a produrre all'estero.
    "... e accenderemo un altro rogo il 4, al "fante ignoto" che non vuol più stare a Roma divenuta una Bisanzio putrefatta sempre più gonfia della sua putrefazione"

    (G. D'Annunzio)

  8. #8
    Liberale Dubbioso
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    Predefinito Rif: I DATI ECONOMICI NELLA CRISI

    Io credo che governo e parti sociali possono presentare tutti i dati economici che vogliono, alla fine il cittadino, non vive su marte e sa bene come sta la sua situazione economica e al momento del voto se ne ricorderà.
    "REPUBLICAN IN NAME ONLY"

  9. #9
    veterolegalitario
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    Predefinito Rif: I DATI ECONOMICI NELLA CRISI

    Citazione Originariamente Scritto da MIKE_ Visualizza Messaggio
    Io credo che governo e parti sociali possono presentare tutti i dati economici che vogliono, alla fine il cittadino, non vive su marte e sa bene come sta la sua situazione economica e al momento del voto se ne ricorderà.
    quale cittadino? .....è evidente che lei non si rende conto che la stragrande maggioranza dei cittadini ha un livello di informazione bassissimo ....e che la maggior parte di quello che CREDE di sapere è falso ....
    ed è giusto che la parte debole del paese se ne debba accorgere ALLA FINE e solo DOPO che per due anni gli si sono raccontate le favole e nascoste le VERE informazioni?
    questo lei lo vede come un merito di chi ha governato o come un'oscenità?
    Ultima modifica di Saviano; 15-10-10 alle 10:24

  10. #10
    Liberale Dubbioso
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    Predefinito Rif: I DATI ECONOMICI NELLA CRISI

    Citazione Originariamente Scritto da Saviano Visualizza Messaggio
    ed è giusto che la parte debole del paese se ne debba accorgere ALLA FINE e solo DOPO che per due anni gli si sono raccontate le favole e nascoste le VERE informazioni?
    questo lei lo vede come un merito di chi ha governato o come un'oscenità?
    Come liberale credo che ogni cittadino debba avere il massimo dell'informazione possibile.Quindi la vedo come un'oscenità,il problema è che i dati economici sono il risultato di una ricerca che sempre condizionata dalle tesi del ricercatore. La cosa migliore quindi che uno possa fare e i conti della serva a fine mese,per vedere se sta meglio o sta peggio e regolarsi di conseguenza alle elezioni.
    "REPUBLICAN IN NAME ONLY"

 

 
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