Il premier: Rutelli fonderà un suo partito, Letta si unirà a Casini.
Ma i diretti interessati: parole ridicole. E Franceschini: confonde i desideri con la realtà, il partito non è mai stato così unito
Le divisioni dell'opposizione e interne al Pd sono uno dei leit-motiv delle numerose interviste del presidente del Consiglio di questo fine settimana. Ieri aveva parlato del leader dei Democratici come di un "commissario liquidatore" del suo partito, oggi ribadisce il concetto, aggiungendoci un carico: "Il Pd - dice - è in liquidazione.
Tutti sanno che dopo il 7 giugno Rutelli farà un nuovo partito, Enrico Letta andrà con Casini e molti degli attuali esponenti democratici si sposteranno a sinistra".
Parole che gli stessi interessati rimandano al mittente bollandole come "ridicole", mentre Franceschini garantisce che il partito "non è mai stato così unito".
(...)
PDL COMPATTO. Nel centrodestra, però, non manca chi difende il Cavaliere. "Ormai - dice Piero Testoni (Pdl) - a Rutelli ed Enrico Letta per riuscire a sollevare la testa dallo stagno melmoso del Pd non resta che attaccare il presidente del Consiglio. Peccato che figure come loro su cui i media da tempo registrano un malessere da coabitazione dentro il nuovo partito che ha solo ereditato i mali del passato, si siano messe a criticare Berlusconi sull'unico punto che li ha punti sul vivo".
Articolo completo al link:
Berlusconi: il Pd si sfalda La replica: parole ridicole - Articolo - L'Unione Sarda