È morto Taylor Hawkins dei Foo Fighters. A soli 50 anni, che sembravano appena 20, perdiamo un grande batterista, un grande musicista, un gigantesco essere umano. Uno che non potrai mai, e poi mai, sostituire...semplicemente perché era unico. Trovatemelo voi uno che se la ride così, con la leggerezza di un bambino, quasi dimenticando di essere sul palco con una delle band più importanti del globo. Non si prendeva sul serio, ma prendeva sul serio la musica.
Tanto che Stewart Copeland aveva detto: "Taylor sta nel solco di John Bonham". E quanto ha avuto ragione, perché se ascoltate ogni singola canzone dei Foos, è facile rendersi conto di quanta musicalità avesse la sua batteria, quasi una voce in più: senza quella voce i Foo Fighters sono finiti. Dopo Dave Grohl era senza dubbio lui l'altra colonna della band, quella senza la quale non si può andare avanti. Senza nulla togliere a Nate, Chris e Pat, sia chiaro. Ma Taylor Hawkins aveva una responsabilità unica, cioè suonare la batteria in un gruppo fondato da Dave Grohl, il batterista rock più iconico degli ultimi 40 anni. Un peso che avrebbe schiacciato chiunque, tranne Taylor Hawkins. Che non ha mai imitato Dave, ma ha trovato la sua strada ed è diventato l'anima dei Foos.
Rest in power, Taylor
Sincerely, your Antisocial Queen