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Secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt, la Germania investirà il fondo speciale da 100 miliardi di euro per acquistare un nuovo sistema antimissile, cinque corvette, 50 velivoli da combattimento, 350 veicoli corazzati Puma per la fanteria e munizionamento. Berlino intende inoltre colmare i gravi ritardi capacitivi e di prontezza che ne attanagliano le Forze armate. Per il cancelliere Olaf Scholz, il potenziamento della Bundeswehr è una «priorità assoluta».
Perché conta: Il riarmo tedesco è la grande svolta geopolitica della guerra in Ucraina. Superpotenza economica prigioniera di una dimensione astrategica dalla fine del secondo conflitto mondiale, oggi la Germania è decisa ad accelerare il suo rientro nella storia. A questo serve rimettere mano allo strumento bellico, bollato dagli alleati britannici come «un’organizzazione di campeggiatori aggressivi» e piegato negli anni da un susseguirsi di scandali e inefficienze. L’impresa verrà gestita direttamente dalla cancelleria federale e non dalla Difesa, responsabile in tempi normali per le acquisizioni.
Il fondo speciale da 100 miliardi rinnoverà le componenti fondamentali della Bundeswehr, tenuto conto delle lezioni che arrivano dai campi di battaglia in Ucraina e alla luce della crisi che attanaglia le relazioni con Mosca.
Berlino vuole dotarsi di un sistema antimissile di comprovata affidabilità (come l’israeliano Arrow-3) da contrapporre alla minaccia missilistica russa e progetta di irrobustire le capacità della fanteria meccanizzata, il cui apporto nei combattimenti ucraini si sta rivelando fondamentale. La Marina pare destinata a ricevere altre cinque corvette di classe Braunschweig, per accrescerne la presenza all’interno di spazi marittimi prossimi alle coste di casa e destinati a essere sempre più contesi, come il Baltico e il Mare del Nord.
Completano l’iniziativa la revisione degli appalti sulle forniture per velocizzare gli acquisiti e snellire la burocrazia, la fornitura di nuovo materiale da trasferire alle Forze armate ucraine e il rinnovo dello stock di pezzi di ricambio, munizionamento ed equipaggiamenti vari. A fronte di cotanto attivismo, la scelta di acquistare 35 cacciabombardieri F-35 prodotti negli Stati Uniti, cui si aggiungono 15 velivoli multiruolo Eurofighter, conferma che per il momento il riarmo di Berlino avverrà nel solco degli ultimi settant’anni: sotto l’egida statunitense.
In futuro, si vedrà.