Guerre democratiche di opposizione



Dovrebbe essere chiaro a tutti ormai il fatto che sia i governi di centrodestra che quelli di centrosinistra in Italia, siano influenzati dallo pseudo-dualismo politico bipolarista made in Usa. La proporzione Asinelli:Elefanti=Pdl:Pd, è l’espressione del rapporto di sudditanza statunitense che, a ben vedere, ha sempre influenzato la politica italiana degli ultimi 65 anni, malgrado la miriade di partiti e partitini che continuano ad affollare i seggi parlamentari.
Tra i rappresentanti dell’opposizione, nonostante qualcuno - a parole - tenti di cantare fuori dal coro, in fatto di guerra, c’è l’unanime visione interventista a tutela di una improbabile quanto mai irraggiungibile “sicurezza contro il terrorismo”.
E poco importa se per arginare l’articolo 11 della Costituzione, che ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli... si siano inventate le cosiddette missioni di pace, così da coprire la complicità di una vera e propria aggressione armata a danno del popolo afgano - ma anche serbo e iracheno - l’importante è mantenere fede agli impegni assunti nei confronti di Washington.
Così, mentre continuano le esternazioni di Frattini e La Russa sull’ “importanza del servizio svolto dai nostri soldati per la tutela della pace”, i rappresentanti del Pd, invece di gettare acqua sul fuoco, alimentano i venti di guerra.
Il ministro Frattini da qualche giorno ha trovato un valido “aiutante in campo” nel responsabile Esteri del Pd, Piero Fassino, il quale solo una settimana fa ha dichiarato che “in Afghanistan non stiamo facendo nessuna guerra”, auspicando un intervento del Parlamento per valutare la sicurezza dei militari italiani, avallando così la proposta del ministro La Russa di armare di bombe i caccia Amx.
Secondo Fassino, quello italiano è “un esercito che porta solo la pace, che spara per secondo e lo fa solo se attaccato”.
A differenza di quanto voglia far credere il rappresentante del Pd, le cose non stanno proprio così e in fatto di aggressioni – quando Washington chiama – non siamo “secondi” a nessuno.
Ad affermare il contrario di quanto dichiarato da Fassino è addirittura Massimo D’Alema che nel giugno del ’99 quando era presidente del Consiglio, in visita alla base di Amendola asserì: “La nostra aviazione è seconda solo agli Usa… l’Italia è un grande Paese e ciò si evince dall’impegno dimostrato in questa guerra”.
Infatti, i caccia italiani Amx Ghibli, effettuarono dalla base di Amendola più di 650 attacchi su Belgrado, lanciando centinaia di bombe statunitensi Mk.82 da 500 libbre e Opher israeliane con guida a raggi infrarossi. Malgrado ciò, Fassino, si è giustificato affermando che “nei Balcani non siamo andati a fare la guerra ma a difendere le popolazioni civili”.
Ma non erano forse civili serbi quelli falciati dai cannoni M-61 A1 Vulcan montati sugli Amx Ghibli, capaci di sparare proiettili incendiari, penetranti o ad alto esplosivo?
E perché se la nostra è solo una guerra di contenimento o di difesa, i nostri avieri, prima di partire per l’Afghanistan, sono stati mandati ad addestrarsi nella base aerea di Nellis in Nevada, insieme ai soldati della U.S. Air Force? Non sono state forse quelle, esercitazioni di guerra, al fine di operare in Afghanistan sotto comando Usa, nel quadro di quelle che Fassino definisce “missioni portatrici di pace”?
Si può tradire la patria, gli ideali di lotta, ma è difficile se non impossibile per ogni politico, di destra o di sinistra che sia, tradire l’alleato statunitense, al quale si deve rispetto, fiducia e disponibilità incondizionata alla guerra, compreso l’acquisto di armi made in Usa: parola di Fassino.

Guerre democratiche di opposizione, Enea Baldi