Prima o poi ci sarebbero stati obbligati sia dalle nuove tecnologie sia dalle pressioni esterne ... https://gettysburgcompiler.org/2016/...test-what-ifs/
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Se il sud schiavista avrebbe vinto la guerra, poi sarebbe collassato economicamente per colpa della schiavitù.
Mantenere in vita gli schiavi costava troppo, intanto a differenza dei bianchi non li potevi neanche più impiccare, perchè l'economia si reggeva su di loro.
Se invece li prendevi a frustate, poi dovevano spendere troppi soldi per curarli, e nel frattempo non potevano lavorare e quindi le piantagioni non rendevano un cazzo di niente.
Come se non bastasse gli dovevi pagare cure mediche e cibo gratis, per farli lavorare, mentre i bianchi invece potevano tranquillamente morire di fame e malattie a spese loro, essendo poveri.
Quindi la schiavitù aveva molte contraddizioni, che nonostante gli schiavi fossero esseri inferiori, dovevano essere trattati molto meglio dei bianchi.
Per cui dopo la guerra a meno di non far crollare tutta l'America, la schiavitù dovevano toglierla per forza.
https://it.insideover.com/storia/il-...americana.html
Lo storico Emory Thomas ha scritto nella sua biografia di Robert Lee pubblicata nel 1995 che la decisione di dimettersi dall’esercito americano e di unirsi alla nascente repubblica confederata era una scelta “che Lee doveva prendere per non cadere nell’infamia”. Nonostante il carattere post-revisionista di quel testo, Thomas in questo assunto si allineò a tutti i suoi predecessori: James McPherson scrisse nel suo Battle Cry of Freedom che la scelta era “predestinata dal suo sangue e dalle sue radici familiari”. Anche il giornalista Douglas Southall Freeman, il primo autore che si cimentò con la scrittura della vicenda umana di quello che sarebbe diventato l’eroe della Virginia per i secoli a venire, disse che Lee “era nato per compiere quella scelta”. Fu però veramente così?
Socio Fondatore di AS - Alternativa Sociale