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Passaggio chiave la scorsa settimana per rivedere in servizio una nuova portaerei recante per la terza volta il nome ormai semi leggendario (dopo l’omonima portaerei che per alcuni mesi tenne testa da sola ai giapponesi nel 1942, e la “Big-E” prima nuclear-powered aircraft carrier del 1961 – per tacere della sua evoluzione “cine-fantascientifica”) di USS ENTERPRISE/CVN-80. Il 5 aprile è avvenuta infatti presso i cantieri HII (Huntington Ingalls Industry) di Newport la posa del primo elemento di chiglia, la cui lavorazione era iniziata nel 2017, utilizzando anche parte del materiale riciclato dalla precedente CVN-65 ENTERPRISE, radiata quell’anno. La cerimonia certifica anche il completamento di quasi il 15% della nuova “Big-E”, terza unità classe GERALD R. FORD, il cui varo è atteso a fine 2025, con completamento previsto nel 2028, quando andrà a sostituire la EISENHOWER, seconda portaerei classe NIMITZ in servizio dal 1977. Delle nuove super-carrier americane da oltre 100.000 t, la capoclasse FORD è in servizio dal 2017 e pienamente operativa dal 2021, la JOHN F. KENNEDY – varata nell’ottobre 2019 – è in allestimento, e nel 2021 è iniziata la lavorazione della quarta, intitolata a Doris Miller, primo marinaio afro-americano decorato con la Medaglia d’onore del Congresso per la sua azione a Pearl Harbor; per la quinta unità CVN-82 da consegnare nel 2036 manca ancora il nome. Per il secondo lotto di FORD (gradualmente migliorate man mano che vengono poste in cantiere), stimato in 6 unità per mantenere a quota 11 il numero complessivo di portaerei americane, non ci sono ancora nuovi contratti, mentre periodicamente riemerge l’ipotesi di realizzare un maggior numero di portaerei anche convenzionali, e più piccole ed economiche.