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Milano - ​A zigzag sulla carreggiata, in sella alle biciclette. Lo slalom tre le macchine in mezzo al traffico, in impennata. La sbandata (voluta) per curvare davanti al filobus e spostarsi a un soffio dallo scontro frontale. Gran finale con la “volata“ in contromano e le frenate a un centimetro da motociclisti e automobilisti. In bici anche sottoterra, sulla banchina del metrò, lungo la linea gialla a pochi centimetri dal treno. Completano il quadro le evoluzioni sugli scooter: in piedi mentre il mezzo avanza su una ruota sola, sempre tra le auto in corsa, il centauro di turno arriva anche a sfiorare l’asfalto con un piede. Sono alcune delle scene da brivido comparse su profili social di giovanissimi milanesi: l’impressione è che “l’asticella della follia“ si alzi sempre di più, a caccia di visualizzazioni, follower (seguaci) e popolarità. Una gara virtuale che nasce sempre da sfide reali e pericolosissime, che allarmano tutti gli altri utenti della strada: segnalazioni di "episodi critici per la viabilità" arrivano da più quartieri, in particolare da Corvetto e San Siro. Così ecco l’ultima follia dopo le “passeggiate“ attaccati al tram. Da fuori. Reggendosi al finestrino. Tra i video che fanno venire i brividi ce n’è uno che immortala due ragazzi in bici: si muovono in sincronia sulla carreggiata centrale di viale Stevio, impennano, superano la striscia continua andando in contromano e finiscono quasi sul filobus 91 in quel momento in marcia, che frena all’improvviso riuscendo a non investirli. Poi proseguono e fanno lo slalom tra le macchine, compreso un taxi. Tagliano viale Zara e arrivano in viale Stevio. Uno dei due imbocca il controviale. Nel senso opposto. Poi c’è un ragazzo su uno scooter, in piedi sulla sella mentre il veicolo è in impennata, con le mani ancorate al manubrio.
Alza la gamba sinistra , la sposta di lato, da una parte e dall’altra. Poi allunga il piede e tocca l’asfalto, mentre la moto prosegue la sua corsa. Evoluzioni e acrobazie anche con due persone in sella. Non manca chi utilizza la banchina di una fermata della metro gialla come sua pista personale, per scorrazzare (e sempre impennare) con la bici, a pochi centimetri dalle carrozze in movimento. "Situazioni sempre più estreme – commenta Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi – che lasciano sbigottiti per il pericolo corso, sia da chi pratica queste azioni e sia da tutti coloro che in quei momenti si trovano in strada".