
Originariamente Scritto da
cimad5
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Poco più di due milioni e mezzo di euro. È questo il patrimonio di re Felipe VI, sovrano di Spagna. Un gruzzoletto considerevole, ma certo non quello che ci si aspetterebbe da un sovrano. È stato lo stesso Felipe a voler rendere pubblico il suo patrimonio, che per l’esattezza ammonta a 2.573.392,80 euro. Un gesto all’insegna della «trasparenza», recita il comunicato della casa reale spagnola, al fine di «rafforzare la fiducia» dei cittadini. Più nello specifico, Felipe VI è titolare di 2.267.942,80 euro in «depositi in conti correnti o di risparmio e titoli rappresentativi della partecipazione ai fondi propri di qualsiasi ente». Altri 305.450 euro sono riconducibili a «oggetti d’arte, antiquariato e oreficeria di carattere personale», come spiega la nota reale.
Il patrimonio del re di Spagna è costituito principalmente dal compenso che ha ricevuto e riceve per i suoi incarichi durante l’ultimo quarto di secolo: prima come principe delle Asturie, titolo che il padre Juan Carlos gli assegnò nel lontano 1998, e dal 2014 come capo di Stato. Come hanno spiegato fonti della casa reale, Felipe non possiede alcuna proprietà, poiché il palazzo della Zarzuela e il resto delle residenze che la famiglia reale ha a sua disposizione appartengono allo Stato spagnolo. E i beni della moglie Letizia Ortiz, da cui ha avuto le figlie Leonor e Sofia, sono stati esclusi dal calcolo del patrimonio del marito.
Il gruzzolo di Felipe VI, per quanto invidiabile per un comune suddito, rimane lontanissimo da quello dei sovrani più ricchi del mondo, che viaggiano su ben altre cifre. Basta dire che in cima alla classifica 2022 dei reali più ricchi al mondo stilata dalla rivista rivista Ceo World svetta il re thailandese Maha Vajiralongkorn (noto anche con il nome Rama X dopo la sua incoronazione a Bangkok nel 2016) con un patrimonio di 43 miliardi di dollari. Quattro matrimoni, tre divorzi, sette figli e un carattere decisamente sopra le righe, il sovrano possiede una lista sconfinata di beni che comprende, per dire, il Golden Jubilee, ossia il gioiello con il diamante più grande del mondo (da 547,67 carati).
Il secondo sovrano più ricco sulla terra è il sultano del Brunei Hassanal Bolkiah, 75 anni e dodici figli, con una ricchezza stimata in 28 miliardi di dollari. Cifra esorbitante che deriva dall’industria petrolifera e del gas. Omofobo – tanto che nel 2019 aveva imposto la pena di morte per gli omossessuali, per poi fare marcia indietro dopo vibranti proteste internazionali – vive nel palazzo più grande del mondo, con 1.788 stanze e 200 mila metri quadri di parco. Ha una collezione di circa seicento Rolls-Royce ed è appassionato di aerei, che ama pilotare personalmente (ne possiede uno placcato in oro).
La terza piazza è occupata da Salman Abdulaziz bin Saud, re dell’Arabia Saudita dal 2015 e venticinquesimo figlio di Re Abd al -Aziz e di Hassa Al Sudayri. L’ottantaseienne, sposato tre volte e padre di 13 figli, vanta una ricchezza pari a 18 miliardi di dollari. Sotto al podio si trovano Khalifa bin Zayed Al Nahyan, emiro di Abu Dhabi dal 2004 e presidente degli Emirati Uniti, con un patrimonio di 15 miliardi di dollari, e Mohammed VI, Re del Marocco dal 1999, che può contare su un patrimonio di 8,2 miliardi.
Per trovare il primo reale europeo nella classifica dei «Paperoni» coronati occorre arrivare alla sesta posizione, occupata da Johannes Hans Adam Ferdinand Aloys Josef Maria Marco d’Aviano Pius, più brevemente Giovanni Adamo II, principe del Liechtenstein dal novembre 1989. Il sovrano settantasettenne ha una fortuna di 7,2 miliardi di dollari, che gli deriva principalmente dagli investimenti nella banca privata, il gruppo LGT, e nella Prince of Liechtenstein Foundation.
Con poco più di 4 miliardi di dollari, lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, emiro di Dubai e membro del Consiglio Supremo degli Emirati Arabi Uniti, è il settimo reale più ricco sulla faccia della terra, oltre che tra i più prolifici dal punto di vista della successione: 23 i figli avuti da sette mogli diverse, tra le quali la principessa di Giordania Haya bint al-Husayn. Non se la passa affatto male neanche Enrico di Lussemburgo, diventato Granduca nel 2000 quando il padre Giovanni I ha abdicato. Il sessantasettenne ha un patrimonio di quattro miliardi che gli vale l’ottavo posto in questa speciale classifica. Subito dopo Enrico di Lussemburgo troviamo l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani, con 2,1 miliardi. Una ricchezza che gli proviene soprattutto dal Qatar Investment Authority, che gestisce le riserve di petrolio e gas del Paese e che ha reinvestito anche nel calcio, essendo proprietario del Paris Saint Germain.
A chiudere la top ten delle teste coronate più ricche al mondo c’è Alberto di Monaco che si deve «accontentare» di un miliardo di euro. Un patrimonio che include fra l'altro un quarto del territorio del Principato, un resort a Montecarlo, la casa di sua madre Grace Kelly a Philadelphia e una collezione di auto d’epoca. E la regina Elisabetta? Lei, con una fortuna di «soli» 530 milioni di euro, nella classifica dei Paperoni coronati si piazza ben oltre il 10° posto. La sua leggendaria parsimonia – tiene i caloriferi al minimo e li spegne nelle stanze vuote del Palazzo, controlla che le luci non siano accese più del dovuto, ordina pranzi frugali ed è una campionessa nello sfoggio di abiti rattoppati e scarpe risuolate – non sembra aiutarla: il traguardo appare davvero lontano.