ma lo spread..

[Roberto il Guiscardo]

La disoccupazione giovanile è ai minimi storici, nel 2013 era al 44% oggi al 26%. Al sud oggi è al 39% nel 2018 era al 48.5%.

Non vi vergognate a postare dati farlocchi?

Quindi al Sud la situazione lavorativa dei giovani non è mai stata così florida...? Caspita!!

Tanto per curiosità, tu da quale località posti queste considerazioni...?

Io non son affatto convinto di quello che hai scritto, e non so nemmeno perché scrivi una cosa del genere. Ma vediamo se possiamo discutere con qualche riflessione in più, grazie a questo articolo de "ll Mattino" del 17 marzo 2022:

"Non solo i tassi di occupazione del sud sono strutturalmente più bassi di quelli nazionali (22 punti percentuali in meno rispetto al nord), ma anche il tasso di variazione dell'occupazione negli ultimi vent'anni mentre è cresciuto nella media italiana del 2,6 %, al sud ha registrato un valore negativo -3,6%. A questo va aggiunto il tasso di inattività per le persone 15-64enni che nel 2020 è stato del 47%, con una quota rilevante di donne 60% contro il 44% della media italiana. Senza dimenticare il fenomeno neet dei giovani, un terzo circa (32% maschi e 34% femmine) non studia e non cerca lavoro...."

Inapp, disoccupazione giovanile al Sud: un terzo non studia e non cerca lavoro

[Roberto il Guiscardo]

Ehhh.. visto che @Elendil1 ha già esaurito la sua capacità di interlocuzione, cerco di dare il mio contributo fornendo alla discussione alcune mie considerazioni ricavate dall'osservazione della realtà che mi circonda, e che riguardano le prospettive di lavoro dei giovani in Italia:

1 - le pubbliche amministrazioni insistono imperterrite ad emanare bandi dove per 10 o 20 posti si presentano 10.000 o 20.000 candidati. A lungo andare questa situazione da lotteria di capodanno fa perdere fiducia e speranza nei candidati, che non partecipano più. Ma gli enti pubblici continuano, come niente fosse, a emanare bandi;

2 - Le aziende private chiedono di assumere persone già esperte, dotate di competenze specifiche, ovviamente giovani, ma non sono disposte a formarle; diciamo che non ne avrebbero nemmeno le capacità, dato che l'Italia è caratterizzata da una tipologia aziendale medio piccola e piccolissima, che in genere non è dotata nemmeno degli occhi per piangere. Qundi ricerca personale già formato e competente, che la pubblica istruzione in genere non riesce a creare, ma non ha nemmeno la possibilità di pagarli il giusto;

3 - i lavori offerti sono quasi tutti a tempo determinato, stage, tirocini, con la fomula del "non si sa se poi ti prendiamo"; gli artigiani e i piccoli esercizi commerciali quasi sempre intendono pagare in nero, mentre le grandi distribuzioni, i call center, ecc... ti spremono come un limone per 4 soldi;

4 - chi prova a mettersi in proprio, si ritrova davanti ad adempimenti talmente complessi, che ha bisogno di pagare un consulente per potersene uscire indenne, e al versamento di una gabella annuale di 4.000 (diconsi quattromila) euro all'INPS o altre casse, anche se non hai ancora incassato un centesimo e nemmeno sai quando riuscirai ad incassarlo, questo centesimo.
Le iniziative private vengono bloccate per asfissia, e vengono costrette a procedere su percorsi predeterminati con il miraggio dei finanziamenti, diventando prede dei famosi "consulenti speciali" ("quello è bravo, ti fa avere subito i soldi!"); esiste una economia del consulente che campa sulla pelle dei disoccupati che vorrebbero darsi da fare ma non riescono a districarsi nella giungla della burocrazia italiana.

Con questi chiari di luna, io la vedo molto dura per il futuro di questo Paese. Qui la più grande azienda, efficiente e produttiva, rischia di essere la Mafia, se già non lo è.

[Elendil1]

Ehhh.. visto che @Elendil1 ha già esaurito la sua capacità di interlocuzione, cerco di dare il mio contributo fornendo alla discussione alcune mie considerazioni ricavate dall'osservazione della realtà che mi circonda, e che riguardano le prospettive di lavoro dei giovani in Italia:

1 - le pubbliche amministrazioni insistono imperterrite ad emanare bandi dove per 10 o 20 posti si presentano 10.000 o 20.000 candidati. A lungo andare questa situazione da lotteria di capodanno fa perdere fiducia e speranza nei candidati, che non partecipano più. Ma gli enti pubblici continuano, come niente fosse, a emanare bandi;

E quindi dovrebbero smettere di assumere. Peraltro, se si presentano 20.000 candidati, è evidente che i candidati partecipano.

La P.A. al Sud solo quest'anno coi concorsi assumerà qualcosa come 15.000 persone. Lamentiamocene.

Al post in cui contesti numeri ufficiali ISTAT non ho risposto perché non c'è niente da rispondere: ognuno ha diritto alle proprie opinioni, non ai propri fatti.

[THE MATRIX]

Anche quelli sono farlocchi. Infatti viene considerato lavoro quello a chiamata, o un giorno di lavoro a settimana. Facile ridurre la disoccupazione con gli schiavi. La disoccupazione generale in italia sarà al 30%, eliminando il lavoro farlocco.

Grazie renzi per aver portato precariato col jobs act.

E continuando sul bar dello sport dove tutti sono dei super esperti, eccone un altro.
Anche lui ne sa più di chiunque. Perfino delle statistiche. Non è superlativo? Ecco a voi un altro leone da tastiera che deve venire qui per vantarsi del proprio sapere. Ovviamente tutto detto da lui stesso.

[THE MATRIX]

si ciao, L'italiano vuole che lo stato spenda a debito ma poi si guarda bene da finanziare quel debito con un basso ritorno, meglio portare tutto l’estero

il problema dell'Italia sono gli Italiani, ma mi raccomando, trovate sempre scuse contro la finanza massoebraica

Concordo ma ritengo che il problema siano per lo più gli italiani ignoranti. E purtroppo, visto il nostro sistema di formazione, sono tantissimi.
A questi aggiungi quelli che dall'ignoranza traggono vantaggio e il gioco è fatto.

[THE MATRIX]

Quindi al Sud la situazione lavorativa dei giovani non è mai stata così florida...? Caspita!!

Tanto per curiosità, tu da quale località posti queste considerazioni...?

Io non son affatto convinto di quello che hai scritto, e non so nemmeno perché scrivi una cosa del genere. Ma vediamo se possiamo discutere con qualche riflessione in più, grazie a questo articolo de "ll Mattino" del 17 marzo 2022:

"Non solo i tassi di occupazione del sud sono strutturalmente più bassi di quelli nazionali (22 punti percentuali in meno rispetto al nord), ma anche il tasso di variazione dell'occupazione negli ultimi vent'anni mentre è cresciuto nella media italiana del 2,6 %, al sud ha registrato un valore negativo -3,6%. A questo va aggiunto il tasso di inattività per le persone 15-64enni che nel 2020 è stato del 47%, con una quota rilevante di donne 60% contro il 44% della media italiana. Senza dimenticare il fenomeno neet dei giovani, un terzo circa (32% maschi e 34% femmine) non studia e non cerca lavoro...."

Inapp, disoccupazione giovanile al Sud: un terzo non studia e non cerca lavoro

E quindi quale sarebbe il ragionamento? Crederai mica che tutta quella gente che non lavora non abbia un reddito più che decente, vero? Non per altro, ma a quel punto ci si dovrebbe domandare come campa. E siccome al sud non mancano i luoghi di shopping dove c'è chi ritiene che si possa fare affari come al nord..... se mai dovresti domandarti da dove prende i soldi chi non lavorerebbe.
Perchè che non siano ufficialmente impiegati in un lavoro classico non significa certo che non lavorino.

Inoltre lì non si dice che la disoccupazione è la stessa di sempre, ma che è più alta rispetto al nord. Cosa per altro ben nota visto che, unita alla cultura prevalente, non viene certo favorito il lavoro .

[THE MATRIX]

Ehhh.. visto che @Elendil1 ha già esaurito la sua capacità di interlocuzione, cerco di dare il mio contributo fornendo alla discussione alcune mie considerazioni ricavate dall'osservazione della realtà che mi circonda, e che riguardano le prospettive di lavoro dei giovani in Italia:

1 - le pubbliche amministrazioni insistono imperterrite ad emanare bandi dove per 10 o 20 posti si presentano 10.000 o 20.000 candidati. A lungo andare questa situazione da lotteria di capodanno fa perdere fiducia e speranza nei candidati, che non partecipano più. Ma gli enti pubblici continuano, come niente fosse, a emanare bandi;

2 - Le aziende private chiedono di assumere persone già esperte, dotate di competenze specifiche, ovviamente giovani, ma non sono disposte a formarle; diciamo che non ne avrebbero nemmeno le capacità, dato che l'Italia è caratterizzata da una tipologia aziendale medio piccola e piccolissima, che in genere non è dotata nemmeno degli occhi per piangere. Qundi ricerca personale già formato e competente, che la pubblica istruzione in genere non riesce a creare, ma non ha nemmeno la possibilità di pagarli il giusto;

3 - i lavori offerti sono quasi tutti a tempo determinato, stage, tirocini, con la fomula del "non si sa se poi ti prendiamo"; gli artigiani e i piccoli esercizi commerciali quasi sempre intendono pagare in nero, mentre le grandi distribuzioni, i call center, ecc... ti spremono come un limone per 4 soldi;

4 - chi prova a mettersi in proprio, si ritrova davanti ad adempimenti talmente complessi, che ha bisogno di pagare un consulente per potersene uscire indenne, e al versamento di una gabella annuale di 4.000 (diconsi quattromila) euro all'INPS o altre casse, anche se non hai ancora incassato un centesimo e nemmeno sai quando riuscirai ad incassarlo, questo centesimo.
Le iniziative private vengono bloccate per asfissia, e vengono costrette a procedere su percorsi predeterminati con il miraggio dei finanziamenti, diventando prede dei famosi "consulenti speciali" ("quello è bravo, ti fa avere subito i soldi!"); esiste una economia del consulente che campa sulla pelle dei disoccupati che vorrebbero darsi da fare ma non riescono a districarsi nella giungla della burocrazia italiana.

Con questi chiari di luna, io la vedo molto dura per il futuro di questo Paese. Qui la più grande azienda, efficiente e produttiva, rischia di essere la Mafia, se già non lo è.

Ma che comodità.
E dimmi, per capire, e come mai invece al nord i giovani il lavoro lo trovano? E, per dire, al nord continua a prevalere l'idea che per lavorare non ci si debba rivolgere allo Stato ma alle aziende. Ma non solo, al nord le imprese continuano ad assumere a tempo indeterminato le persone che gli servono a tempo indeterminato.

A me le tue sembrano sempre le solite scuse che dal sud accampano quelli che pretendono di fare i mantenuti e basta.

[THE MATRIX]

E quindi dovrebbero smettere di assumere. Peraltro, se si presentano 20.000 candidati, è evidente che i candidati partecipano.

La P.A. al Sud solo quest'anno coi concorsi assumerà qualcosa come 15.000 persone. Lamentiamocene.

Al post in cui contesti numeri ufficiali ISTAT non ho risposto perché non c'è niente da rispondere: ognuno ha diritto alle proprie opinioni, non ai propri fatti.

Io me ne lamento visto che se c'è una cosa di cui la PA non ha bisogno è di assumere altri fancazzisti. Perchè sappiamo tutti che chiunque entri lì è destinato a rimpinguare il carrozzone di mantenuti dalle altissime tasse che tutti gli altri devono pagare.

[Roberto il Guiscardo]

E quindi dovrebbero smettere di assumere. Peraltro, se si presentano 20.000 candidati, è evidente che i candidati partecipano.

La P.A. al Sud solo quest'anno coi concorsi assumerà qualcosa come 15.000 persone. Lamentiamocene.

Al post in cui contesti numeri ufficiali ISTAT non ho risposto perché non c'è niente da rispondere: ognuno ha diritto alle proprie opinioni, non ai propri fatti.

Non ho capito tu dov'è che vivi...

[Roberto il Guiscardo]

Ma che comodità.
E dimmi, per capire, e come mai invece al nord i giovani il lavoro lo trovano? E, per dire, al nord continua a prevalere l'idea che per lavorare non ci si debba rivolgere allo Stato ma alle aziende. Ma non solo, al nord le imprese continuano ad assumere a tempo indeterminato le persone che gli servono a tempo indeterminato.

A me le tue sembrano sempre le solite scuse che dal sud accampano quelli che pretendono di fare i mantenuti e basta.

Dove vuoi arrivare? : che al Sud sono tutti lavativi? Tu sei di Roma. La città più dipendente dall'impiego pubblico di tutta Italia.