estratto dall'epico episodio Storie Blu "Legge e ordine"
Cittadina , non fingere di ignorare l'articolo 123456 del nuovo codice unificato , inerente i significati della moda femminile.
Vestiario del primo tipo: gonna alle caviglie
preclusione ad ogni approccio interpersonale
Vestiario del secondo tipo: gonna al polpaccio
apertura ad approcci , con possibilita' di accettare o rifiutare caso per caso
Vestiario del terzo tipo: gonna sopra il ginocchio
disponibilita' sessuale totale ed immediata verso qualsiasi maschio
concorso cimad 2022
https://www.elle.com/it/magazine/wom...anza-concorsi/
La gravidanza considerata "alla stregua di una malattia invalidante", al punto che in Italia, per entrare a far parte dell'Arma dei carabinieri o fare passaggi di carriera interni, è ancora necessario che le donne presentino un test negativo, pena l'esclusione. "In modo anacronistico, il ministero della Difesa nei bandi di concorso chiede ancora alle donne il test di gravidanza, anche per la partecipazione a concorsi interni della durata di poche settimane" denuncia a Repubblica Gina Perotti, segretaria nazionale dell'Unione sindacale italiana carabinieri (Usic) e responsabile del dipartimento Pari opportunità. Ne è nata una polemica, ancora aperta.
Come ha raccontato Perotti, nel bando è spiegato chiaramente questo punto all'articolo 9: "I candidati di sesso femminile", si legge, "dovranno altresì produrre referto del test di gravidanza (mediante analisi su sangue o urine) svolto nei cinque giorni antecedenti la data di presentazione, al fine dello svolgimento in piena sicurezza degli accertamenti psico-fisici". Dallo Stato maggiore della Difesa hanno infatti fatto sapere che la richiesta del test è "a tutela delle candidate per evitare che possano essere penalizzate durante la fase concorsuale che prevede la prova fisica, tant'è che con il riordino è stata inserita una norma che le rinvia al bando o al corso successivo". Eppure, secondo Perotti, questo approccio risulterebbe, in realtà, contraddetto da altre pratiche del ministero della Difesa.
"C'è da chiedersi", dice a Repubblica, "perché in tutti i bandi del ministero della Difesa sia richiesto il test di gravidanza e in polizia, dove le colleghe andranno a fare le stesse cose, invece no". Secondo la sindacalista, inoltre, le carabiniere possono essere mandate in missioni di uno o due mesi, comprese quelle per antibracconaggio e antincendio, senza alcun bisogno del test, "potendo comunque essere incinte". Per questo, a suo dire, la disposizione del bando è vetusta oltre che paternalista nel modo in cui si prefigge di tutelare le candidate. La "prova fisica" consiste, come si legge nel bando, in "una corsa piana di metri 1000", "piegamenti sulle braccia e "salto in alto". Ma le donne, secondo Perotti, non hanno bisogno di esibire un test per sapere quali attività fisiche possono o non possono fare: "sono in grado di autotutelarsi", ha dichiarato, "senza che sia nei requisiti di un bando".
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e che azzzz....auguri...chiunque festeggi...
" l' uomo ha una tale passione per il sistema
e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
pur di legittimare la propria logica."
Dostoevskij.
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Qualcuno dirà che non è poi questa grande conquista, ma alla base c'è una decisione tutt'altro che scontata, ci sono le polemiche sulla lingua italiana che in questi ultimi anni continuano a ripetersi e c'è la parità come schema per analizzare e descrivere il mondo. Nel nuovo vocabolario della lingua italiana Treccani - e per la prima volta nella storia dei vocabolari italiani - i nomi e gli aggettivi verranno indicati prima al femminile e poi al maschile. Stavolta si segue l'ordine alfabetico: prima viene "bella" e poi "bello", prima viene "maestra" e poi "maestro" e, sì, sono indicate anche le professioni al femminile.
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E la gatta arriva prima del gatto. Esce la nuova edizione del Vocabolario @Treccani. Ed è una rivoluzione: per la prima volta sono state registrate anche le voci al femminile di aggettivi e di molti nomi. Che, così, spesso, nell'ordine alfabetico, arrivano prima dei maschili. 1/2 pic.twitter.com/CUVJPXVF4o
— Damiano Fedeli (@damianofedeli) September 11, 2022
"Cronaca di una lingua che, finalmente, si evolve", si legge sul sito web di Treccani,"Architetta, notaia, medica, soldata: Treccani presenta il primo ‘Dizionario della lingua italiana’ che lemmatizza anche le forme femminili di nomi e aggettivi tradizionalmente registrati solo al maschile". I cambiamenti di questa nuova edizione del vocabolario possono sembrare di poco conto, ma riflettono una maggiore parità di genere fin dagli intenti. Scegliendo di utilizzare l'ordine alfabetico nell'indicare nomi e aggettivi, infatti, si rinuncia a una priorità sempre data al maschile che non ha ragione d'essere dal punto di vista linguistico. Perché dovrebbe venire prima "bello" rispetto a "bella"? Forse solo perché si è abituati a pensare che il maschile esista di default e il femminile "si formi", dopo e di conseguenza. Da qui il motivo per cui certe professioni al femminile ci suonano "strane" anche se sono grammaticalmente corrette: "cameriere" e "cameriera" vanno bene, ma "ministro" e "ministra" fanno storcere il naso. La lingua descrive quello che esiste e, per molto tempo sono esistite le maestre e non le ingegnere, le operaie e non le avvocate.
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#Treccani introduce per la prima volta il femminile per aggettivi, sostantivi e per tutte le professioni.
Un importante passo avanti per la parità di genere.
A chi dice “ben altri sono i problemi”, rispondo che ci si può occupare di diritti e al contempo di problemi economici. pic.twitter.com/t8597J6adC
— Laura Boldrini (@lauraboldrini) September 10, 2022
Per questo, nominare o meno le donne, usare o meno il femminile o metterlo automaticamente dopo il maschile significa scegliere se rendere le donne culturalmente meno visibili e in secondo piano. Il nuovo vocabolario ha preso una decisione ben precisa, eliminando anche tutti quegli esempi tratti dalla vita quotidiana che risultavano apertamente sessisti e frutto di retaggi patriarcali come "la mamma cucina, il papà lavora". "Diretto dai linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota", scrive Treccani, "l'edizione 2022 è molto più che la versione aggiornata dell’opera pubblicata nel 2018: è lo specchio del mondo che cambia e il frutto della necessità di validare e dare dignità a una nuova visione della società, che passa inevitabilmente attraverso un nuovo e diverso utilizzo delle parole, promuovendo inclusività e parità di genere”.
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Prevenzione, informazione e salute sessuale: queste sono le parole d'ordine del ministro della Salute francese, François Braun che vuole cambiare, nei prossimi anni, il modo stesso in cui ci si approccia al benessere, in particolare per quel che riguarda la sessualità. "Quando si parla di salute, di solito si parla solo di cure", ha dichiarato in un'intervista al quotidiano 20 Minute, "A 25 anni è proprio il momento di fare il punto sulla salute sessuale, per esempio. Dobbiamo rendere accessibile ai nostri concittadini questa nozione di prevenzione". Per questo, tra le altre cose, Braun ha annunciato che renderà gratuita la contraccezione di emergenza, la cosiddetta pillola del giorno dopo, anche dopo i 25 anni.
"Per quanto riguarda la contraccezione femminile", ha spiegato, "annuncio il rafforzamento della tutela delle donne facilitando il loro accesso alla contraccezione d'emergenza, o pillola del giorno dopo, in farmacia, gratuitamente e senza prescrizione medica, a qualsiasi età". "Oggi", ha spiegato il ministro, "la pillola del giorno dopo è gratuita e senza ricetta solo per le giovani minorenni, e gratuita con ricetta per i minori di 26 anni". Le ragazze possono rivolgersi alle farmacie, alle infermerie scolastiche e ai centri di screening per ottenere gratuitamente la contraccezione di emergenza dopo un rapporto sessuale a rischio. Dal 2023, però, le cose cambieranno e questo servizio sarà possibile a prescindere dall'età. "Abbiamo dovuto lottare contro le difficoltà nell'accesso alla contraccezione d'urgenza, perché sappiamo che la sua efficacia raggiunge il suo massimo entro le 24 ore successive alla segnalazione di rischio gravidanza", ha spiegato Braun.
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Alors que le droit à l’IVG recule ailleurs dans le monde, la France fait le choix de rendre l’accès à la contraception d’urgence gratuit et sans ordonnance pour toutes les femmes.https://t.co/NuooiWGnHi
— François Braun (@FrcsBraun) September 20, 2022
Il governo francese ha deciso anche di rendere accessibile gratuitamente lo screening delle malattie sessualmente trasmissibili fino ai 26 anni di età e di puntare sull'educazione sessuale. Secondo il ministro "la Francia è in ritardo rispetto agli altri Paesi europei" e "solo il 2% del budget francese è concentrato sulla prevenzione contro il 3% dei Paesi vicini". "Sono state fatte delle cose in termini di educazione alla salute sessuale nelle scuole", ha aggiunto, "ma è chiaro che l'aumento delle malattie sessualmente trasmissibili è reale". Le misure presentate da Braun saranno inserite nel progetto di legge sul finanziamento della sicurezza sociale del 2023. Nel frattempo, in molti Paesi europei, tra cui Belgio e Regno Unito, la pillola del giorno dopo è già stata resa gratuita a tutte le donne, mentre in altri, come Svezia, Olanda e Portogallo, i contraccettivi di emergenza sono gratuiti solo per le più giovani. Tutto questo non vale per l'Italia dove le uniche regioni a offrire gratuitamente la pillola del giorno dopo (o meglio, di 5 giorni dopo) sono la Puglia, l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Lombardia e la Toscana e sempre alle sole minorenni. La contraccezione di emergenza è un tassello fondamentale per la prevenzione, ma, nel nostro Paese, sono ancora molti i limiti che si incontrano, sia a livello di informativa, sia a livello di disponibilità nelle farmacie e quindi di accesso libero e gratuito.
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