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Chiavenna (Sondrio) - Una situazione di forte degrado sociale ed elevata difficoltà nell’integrarsi. È in questo quadro che è maturata la storia con vittima una minore e responsabile la sua mamma, approdata nelle scorse settimane in Tribunale a Sondrio, ma di cui si è avuta notizia soltanto ora. Una ragazza-madre, originaria del Brasile, oggi di 23 anni, è finita nei guai per maltrattamenti, in quanto con più condotte ripetute nel tempo, colpiva la figlia di 3 anni con "schiaffi e calci sino a procurarle lesioni". Ma la mamma è stata giudicata anche per lesioni: con le botte aveva causato alla figlioletta la "frattura costale della VII, IX e X costola". Non solo: aveva, inoltre, cagionato "lesioni cutanee violacee diffuse alla regione toracica anteriore, all’addome, alla radice degli arti inferiori, alla zona mandibolare sinistra e a un arto superiore" che, il 7 febbraio 2018, richiesero ricovero ospedaliero nel reparto di Pediatria a Sondrio. Prognosi iniziale: 25 giorni.
E le indagini partirono dal ricovero, quando i sanitari si resero conto della gravità di quelle lesioni e che non potessero essere state procurate in modo autonomo dalla bimba giocando, come sostenne all’inizio la madre residente, nel 2018, in un paese della Valchiavenna. Il processo, dopo numerose udienze, è sfociato nella sentenza di condanna del giudice Francesca Roncarolo: all’imputata, in lacrime, accogliendo la tesi del pm Elvira Antonelli, ha inflitto 1 anno e 5 mesi (pena sospesa, è incensurata) e 6mila euro di provvisionale, risarcimento alla piccina. Il Tribunale dei minori di Milano l’ha data in adozione. "La collega e io presenteremo appello - annuncia l’avvocato Giulio Speziale con studi a Morbegno e adesso anche in centro a Lecco -. Avevamo puntato anche sulla richiesta di una perizia psichiatrica sulla nostra assistita, tesa a dimostrarne la non imputabilità: il Tribunale ha rigettato. E, in subordine, la derubricazione dei fatti contestati". I difensori ritengono che la giovane sia, a sua volta, vittima di una situazione più grande di lei. Venuta in Italia dall’altra parte del mondo, mai inserita nel tessuto sociale ed economico della Valchiavenna, si trovò ragazza-madre a soli 17 anni. "Ora la giovane mamma, a fatica, sta cercando di ricostruirsi una vita, purtroppo senza più la sua bambina", spiega l’avvocato Speziale.