Originariamente Scritto da
Giò
Mettere insieme Rizzo, Di Stefano, Mario Adinolfi, Paragone, CPI ed altre sigle avrebbe significato preparare un minestrone indigesto. In politica si sa che la somma quasi mai fa il totale. Inoltre, non si possono sottovalutare le differenze, spesso abissali, che ci sono fra determinati soggetti. È giusto non fare gli schizzinosi nelle circostanze politiche odierne, ma è altrettanto giusto evitare di mettere assieme chiunque, pur di entrare in parlamento. Purtroppo, bisogna ammettere che il venir meno della caratterizzazione sovranista, già non particolarmente radicale, di partiti come Lega e FdI ha lasciato larghe fette di popolazione senza rappresentanza politica. Quel vuoto però non può essere colmato efficacemente da nessuna delle forze politiche esistenti, incluse quelle della variegata galassia "no green pass". Solo Italexit riesce a distinguersi fra le altre formazioni di quest'area, ma c'è poco da fidarsi di Paragone (altro discorso, invece, potrebbe riguardare singoli esponenti o candidati di Italexit). È incredibile a dirsi, ma quasi viene da rimpiangere i tempi in cui la destra radicale con il MS-Fiamma Tricolore e/o Forza Nuova riusciva ad essere presente sulla scheda elettorale. Il rischio di disperdere il voto non era trascurabile, ma almeno il disgusto per i "ludi cartacei" poteva essere contenuto. Detto questo, parliamoci chiaro: pistola puntata alla tempia, il centrodestra odierno, nonostante tutte le gravissime pecche che lo caratterizzano, risulta ancora meno peggio del centrosinistra, se non altro su due macro-temi fondamentali come l'immigrazione, da un lato, e tutte le questioni inerenti la bioetica e le (ingiuste) rivendicazioni LGBT, dall'altro. Tuttavia, appare sempre più evidente che questo centrodestra è una sinistra in ritardo. Lo era anche prima, in realtà, ma oggi lo è ancor più di ieri. Che fare? Al momento, secondo me, bisogna attendere di sapere chi riuscirà a raccogliere le firme e a presentarsi sulla scheda. A quel punto si potranno iniziare a fare dei ragionamenti più seri e concreti, tenendo conto anche di chi sarà presente in lista. Se possibile, bisognerebbe evitare di votare per uno dei partiti di centrodestra, a meno che nel proprio collegio non ci sia qualche candidato particolarmente valido. Tutt'al più, se nessuna formazione "a destra del centrodestra" sarà presente sulla scheda, si potrebbe optare per un voto soltanto al candidato all'uninominale in modo da sfavorire il candidato espressione del centrosinistra targato PD, che tendenzialmente sarà peggiore di quello di centrodestra.