Tra i movimenti ed i partiti di destra non dimentichiamo il PD ed Italia Viva.
Tra i movimenti ed i partiti di destra non dimentichiamo il PD ed Italia Viva.
Il PD rappresenta, in una certa misura, l'inveramento del "partito radicale di massa". È decisamente di sinistra. Anzi, paradossalmente, è una "sinistra ancor più sinistra" dello stesso PCI che, almeno per un determinato periodo della sua esistenza, conservò quell'aspetto di religione secolare presente sia nel comunismo marxista che nei socialismi reali orientali.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Un partito fieramente contrario agli interessi dei lavoratori non può essere di sinistra.
Per non parlare dell’ humus idealista sotteso alla “teoria del desiderio” tipica di coloro che sostengono il diritto del singolo di imporre agli altri di considerarli non ciò che sono ma ciò che desiderano essere.
Questo lo dici perché parti dal presupposto che la sinistra sia costitutivamente (rectius: dovrebbe essere costitutivamente) la parte politica che si fa interprete degli interessi dei lavoratori e, più in particolar modo, degli sfruttati. Ma la dicotomia fra destra e sinistra non è detto che si basi su queste coordinate. E, storicamente, non è su questi presupposti che nasce. Certamente categorie così "convenzionali" evolvono e, pertanto, sarebbe erroneo interpretarle rigidamente. Tuttavia, conservano una loro utilità esplicativa, nonostante tutto. Il liberalismo nasce in un certo senso a sinistra, si sposta al centro e, (solo) in parte, a destra perché nel frattempo arrivano o si diffondono maggiormente l'anarchismo, il socialismo e, infine, il comunismo che portano il processo di sovversione, di cui il liberalismo ha costituito una tappa decisiva e fondamentale, alle estreme e più radicali conseguenze. Ma la natura del moto storico nel quale il liberalismo è inserito resta questo (premetto che utilizzo la parola "emancipa" secondo un significato "progressista", che ovviamente ritengo negativo): il protestantesimo emancipa l'uomo dall'autorità della Chiesa, l'umanesimo secolarizzato emancipa l'uomo dal teocentrismo, l'illuminismo razionalista emancipa l'uomo dal soprannaturale, tutto quello che viene dopo (comunismo incluso) lo emancipa gradualmente dalla religione tout court. La teoria del desiderio a cui fai cenno è certamente espressione di un individualismo estremo e concordo anche sulla taccia di "idealismo": ma quale idealismo dobbiamo intendere? Quello dell'uomo che si fa arbitro non solo della sua sorte personale, ma soggetto creatore assoluto della realtà medesima. Ora, quale pretesa più luciferina e sovversiva di quella dell'uomo che pretende di creare e definire la realtà secondo il suo stesso desiderio, senza limiti né tanto meno rispetto del reale esistente? Il marxismo nella sua pars destruens in realtà non era da meno, solo che la pars costruens era l'edificazione di un mondo nuovo in cui la religione negata e denigrata veniva recuperata attraverso la sua risoluzione nella politica. Ma si sa: motus in fine velocior. E quell'elemento residualmente religioso presente nel vecchio comunismo è stato sacrificato.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
La sinistra nasce prima del marxismo, e gemma dall'abbietta antropologia filosofica dell'homo faber fortunae suae, infondata e fallata, su cui si innestano allucinazioni utopistiche farneticanti dietro cui si muovono pulsioni regressive e scimmiesche, come ad esempio la vuota fanfara sull'uguaglianza, proiezione pseudo-razionale del desiderio della classe media di stringersi tra le grinfie il potere che tanto desidera, come lo scimmione maschio che desidera detronizzare l'alfa del gruppo per stringersi tra le grinfie l'harem di femmine.
Il marxismo nasce da questo clima, ma bisogna ammetterlo, è filosoficamente "più dignitoso" del liberalismo contemporaneo, dal momento che sviluppa un antropologia e una filosofia della storia un poco più sofisticata del ciarpame moderno. Si collocò a sinistra perché i semi-colti, che più di tutto desiderano status, apparenza e potere, lo percepirono come strumento ideologico per promuovere se stessi, segnalando alla comunità quanto "buoni e morali" fossero nel preoccuparsi dei poveri operai. Ora che i "poveri" non sono più gli operai ma i negri e i froci il marxismo è tramontato, inequivocabile segno che il contenuto delle ideologie non conta nulla, e per il post-uomo moderno la verità è soltanto uno strumento per acchiappare like sui social network, e non il fine dell'atto intellettuale.
Dicono che viaggiare sviluppa l'intelligenza. Ma si dimentica sempre di dire che l'intelligenza bisogna averla già prima.-.G. K. Chesterton
Anche se la discussione è incentrata sui movimenti nazionali se a qualcuno interessa segnalo questo sito:
https://albanianthirdposition.com/
Ammenoché non conosciate l'albanese dovrete tradurre.
Vladimir Ilyich non vuole prendere atto che il Marxismo non è stato altro che un estensione universalista del messianismo ebraico. E il fine della messianicità ebraica non è l'istituzione di una nuova legge (lo Stato marxista) ma l'abolizione di ogni legge. L'interesse verso le classi sfruttate è stato non la sua sua causa finale ma solo la causa materiale. L'abolizione della legge, divorzio, aborto, pansessualismo stava già incominciando con Lenin se non fosse arrivata la guerra a costringere Stalin a mettere da parte la pars destruens in favore della pars costruens.
"Non crediate che sia venuto ad abolire la Legge... " è un monito ad un'attesa mai sopita dell'animo umano, sottesa alla borghese teoria del desidierio ma non di meno al socialismo realizzato... la legge della natura, la legge delle classe.
IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!
“Sorgi, Dio, difendi la tua causa.”
"Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"