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  1. #21
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    Predefinito Re: Movimenti di Destra nel panorama politico attuale

    Citazione Originariamente Scritto da Sparviero Visualizza Messaggio
    ... Di questo ne riparliamo a ottobre.
    Comunque l'opposizione a quella porcata e' cosa sacrosanta, anche se chiaramente non basta.

    Quello che non capisco e' il resto.

    In pratica Di Stefano ha litigato con CPI (per quale motivo?) ed e' andato con Adinolfi, persona con idee anche piuttosto buone ma avente il carisma di una barbabietola, per di piu' ispirandosi ad un partitello straniero che di cattolico non ha niente.

    Mah, persino il nome e' generico...
    Casapound ha deciso di non immischiarsi più in competizioni elettorali di alcun genere, quindi chi vi voglia partecipare lo fa da esterno al movimento, e se per chi aspira ad un consiglio comunale c'è pronta la strada della lista civica, a livello nazionale la strada è ben più tortuosa. Lui lo sta provando a fare con un movimento tutto suo, chiaramente deideologizzato, per quanto il suo passato poco lo porta ad essere considerato in questo gioco dai detrattori, che va a pescare nel malcontento e in quelli che dicono "no" e sono contrari a tutto a prescindere, ma chiaramente un' utenza simile, se può essere utile per far lievitare qualche pagina estemporanea youtube di "controinformazione" con relativa monetizzazione, è praticamente nulla a livello elettorale e tra l'altro a livello di movimentini semisconosciuti è piuttosto affollata (si pensi ai vari Riconquistare l'Italia, Fronte del dissenso, Ancora Italia, Italexit ecc. ecc.). Poi ora ha imbarcato anche quel vuoto a perdere di Mario Adinolfi...sinceramente proprio non capisco con quale criterio abbia abbracciato questa strategia.

  2. #22
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    Predefinito Re: Movimenti di Destra nel panorama politico attuale

    Volevo chiedere a Triangolo perchè non ha mai militato coi CiPPini visto il suo orientamento "ghibellino" come va di moda nel gergo, l'ho sempre visto bazzicare FN, ma lo hanno sospeso, kek.
    Dicono che viaggiare sviluppa l'intelligenza. Ma si dimentica sempre di dire che l'intelligenza bisogna averla già prima.-.G. K. Chesterton

  3. #23
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    Predefinito Re: Movimenti di Destra nel panorama politico attuale

    A quanto pare (?) Di Stefano jr. voleva fare un mega-listone antisistema mettendosi insieme a Rizzo e Paragone.
    Hitler or Hell.

  4. #24
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    Predefinito Re: Movimenti di Destra nel panorama politico attuale

    Citazione Originariamente Scritto da Sparviero Visualizza Messaggio
    A quanto pare (?) Di Stefano jr. voleva fare un mega-listone antisistema mettendosi insieme a Rizzo e Paragone.
    Secondo me non sarebbe stata un'idea campata per aria. La massa è quella che è, la disparità di mezzi abissale, se poi ci si fraziona in tante micro-liste, è chiaro che non si cava un ragno dal buco.

  5. #25
    Lo spirito del '22
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    Predefinito Re: Movimenti di Destra nel panorama politico attuale

    Citazione Originariamente Scritto da Flaviogiulio Visualizza Messaggio
    Secondo me non sarebbe stata un'idea campata per aria. La massa è quella che è, la disparità di mezzi abissale, se poi ci si fraziona in tante micro-liste, è chiaro che non si cava un ragno dal buco.
    Come idea non era stupida, ma richiedeva un lavoro politico ed una capacita' di sintesi notevolissime, non una offerta fatta al novantesimo.
    Hitler or Hell.

  6. #26
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    Predefinito Re: Movimenti di Destra nel panorama politico attuale

    Mettere insieme Rizzo, Di Stefano, Mario Adinolfi, Paragone, CPI ed altre sigle avrebbe significato preparare un minestrone indigesto. In politica si sa che la somma quasi mai fa il totale. Inoltre, non si possono sottovalutare le differenze, spesso abissali, che ci sono fra determinati soggetti. È giusto non fare gli schizzinosi nelle circostanze politiche odierne, ma è altrettanto giusto evitare di mettere assieme chiunque, pur di entrare in parlamento. Purtroppo, bisogna ammettere che il venir meno della caratterizzazione sovranista, già non particolarmente radicale, di partiti come Lega e FdI ha lasciato larghe fette di popolazione senza rappresentanza politica. Quel vuoto però non può essere colmato efficacemente da nessuna delle forze politiche esistenti, incluse quelle della variegata galassia "no green pass". Solo Italexit riesce a distinguersi fra le altre formazioni di quest'area, ma c'è poco da fidarsi di Paragone (altro discorso, invece, potrebbe riguardare singoli esponenti o candidati di Italexit). È incredibile a dirsi, ma quasi viene da rimpiangere i tempi in cui la destra radicale con il MS-Fiamma Tricolore e/o Forza Nuova riusciva ad essere presente sulla scheda elettorale. Il rischio di disperdere il voto non era trascurabile, ma almeno il disgusto per i "ludi cartacei" poteva essere contenuto. Detto questo, parliamoci chiaro: pistola puntata alla tempia, il centrodestra odierno, nonostante tutte le gravissime pecche che lo caratterizzano, risulta ancora meno peggio del centrosinistra, se non altro su due macro-temi fondamentali come l'immigrazione, da un lato, e tutte le questioni inerenti la bioetica e le (ingiuste) rivendicazioni LGBT, dall'altro. Tuttavia, appare sempre più evidente che questo centrodestra è una sinistra in ritardo. Lo era anche prima, in realtà, ma oggi lo è ancor più di ieri. Che fare? Al momento, secondo me, bisogna attendere di sapere chi riuscirà a raccogliere le firme e a presentarsi sulla scheda. A quel punto si potranno iniziare a fare dei ragionamenti più seri e concreti, tenendo conto anche di chi sarà presente in lista. Se possibile, bisognerebbe evitare di votare per uno dei partiti di centrodestra, a meno che nel proprio collegio non ci sia qualche candidato particolarmente valido. Tutt'al più, se nessuna formazione "a destra del centrodestra" sarà presente sulla scheda, si potrebbe optare per un voto soltanto al candidato all'uninominale in modo da sfavorire il candidato espressione del centrosinistra targato PD, che tendenzialmente sarà peggiore di quello di centrodestra.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  7. #27
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    Predefinito Re: Movimenti di Destra nel panorama politico attuale

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Mettere insieme Rizzo, Di Stefano, Mario Adinolfi, Paragone, CPI ed altre sigle avrebbe significato preparare un minestrone indigesto. In politica si sa che la somma quasi mai fa il totale. Inoltre, non si possono sottovalutare le differenze, spesso abissali, che ci sono fra determinati soggetti. È giusto non fare gli schizzinosi nelle circostanze politiche odierne, ma è altrettanto giusto evitare di mettere assieme chiunque, pur di entrare in parlamento. Purtroppo, bisogna ammettere che il venir meno della caratterizzazione sovranista, già non particolarmente radicale, di partiti come Lega e FdI ha lasciato larghe fette di popolazione senza rappresentanza politica. Quel vuoto però non può essere colmato efficacemente da nessuna delle forze politiche esistenti, incluse quelle della variegata galassia "no green pass". Solo Italexit riesce a distinguersi fra le altre formazioni di quest'area, ma c'è poco da fidarsi di Paragone (altro discorso, invece, potrebbe riguardare singoli esponenti o candidati di Italexit). È incredibile a dirsi, ma quasi viene da rimpiangere i tempi in cui la destra radicale con il MS-Fiamma Tricolore e/o Forza Nuova riusciva ad essere presente sulla scheda elettorale. Il rischio di disperdere il voto non era trascurabile, ma almeno il disgusto per i "ludi cartacei" poteva essere contenuto. Detto questo, parliamoci chiaro: pistola puntata alla tempia, il centrodestra odierno, nonostante tutte le gravissime pecche che lo caratterizzano, risulta ancora meno peggio del centrosinistra, se non altro su due macro-temi fondamentali come l'immigrazione, da un lato, e tutte le questioni inerenti la bioetica e le (ingiuste) rivendicazioni LGBT, dall'altro. Tuttavia, appare sempre più evidente che questo centrodestra è una sinistra in ritardo. Lo era anche prima, in realtà, ma oggi lo è ancor più di ieri. Che fare? Al momento, secondo me, bisogna attendere di sapere chi riuscirà a raccogliere le firme e a presentarsi sulla scheda. A quel punto si potranno iniziare a fare dei ragionamenti più seri e concreti, tenendo conto anche di chi sarà presente in lista. Se possibile, bisognerebbe evitare di votare per uno dei partiti di centrodestra, a meno che nel proprio collegio non ci sia qualche candidato particolarmente valido. Tutt'al più, se nessuna formazione "a destra del centrodestra" sarà presente sulla scheda, si potrebbe optare per un voto soltanto al candidato all'uninominale in modo da sfavorire il candidato espressione del centrosinistra targato PD, che tendenzialmente sarà peggiore di quello di centrodestra.
    Tendenzialmente anch'io condivido l'idea per cui l'obiettivo primario dev'essere sbarrare la strada a Pd e soci, tuttavia più passa il tempo e più è dura l'idea di votare un cdx che si presenta sempre più nitidamente come "una sinistra in ritardo".
    Al momento non ho ancora preso una decisione su come voterò, aspetto di vedere quali saranno le liste "antisistema" che effettivamente si presenteranno, quali saranno i candidati nel mio collegio uninominale e poi deciderò.
    Sul concetto di minestrone indigesto non sono invece molto d'accordo. Sono consapevole che certe cose non si improvvisano, però secondo me, salvo che non si torni al proporzionale puro, è importante dare ad un potenziale elettore l'idea di poter raggiungere almeno una massa critica che consenta l'ingresso al parlamento, altrimenti ti rimangono solo i militanti e poco più, perché fatalmente negli altri, prevarrà appunto il timore di disperdere il voto su forze irrilevanti.
    E poi... va bene il dominio dei mass-media, ma possibile che solo la sinistra possa permettersi di proclamare tranquillamente l'intenzione di fare un mero cartello elettorale? Le forze antisistema non potrebbero fare un discorso del tipo:- "Sì va bene, siamo diversi, ma uniamo le forze per poter dare una rappresentanza a chi non si riconosce nei dettami globalisti"?

  8. #28
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    Predefinito Re: Movimenti di Destra nel panorama politico attuale

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Mettere insieme Rizzo, Di Stefano, Mario Adinolfi, Paragone, CPI ed altre sigle avrebbe significato preparare un minestrone indigesto. In politica si sa che la somma quasi mai fa il totale. Inoltre, non si possono sottovalutare le differenze, spesso abissali, che ci sono fra determinati soggetti. È giusto non fare gli schizzinosi nelle circostanze politiche odierne, ma è altrettanto giusto evitare di mettere assieme chiunque, pur di entrare in parlamento. Purtroppo, bisogna ammettere che il venir meno della caratterizzazione sovranista, già non particolarmente radicale, di partiti come Lega e FdI ha lasciato larghe fette di popolazione senza rappresentanza politica. Quel vuoto però non può essere colmato efficacemente da nessuna delle forze politiche esistenti, incluse quelle della variegata galassia "no green pass". Solo Italexit riesce a distinguersi fra le altre formazioni di quest'area, ma c'è poco da fidarsi di Paragone (altro discorso, invece, potrebbe riguardare singoli esponenti o candidati di Italexit). È incredibile a dirsi, ma quasi viene da rimpiangere i tempi in cui la destra radicale con il MS-Fiamma Tricolore e/o Forza Nuova riusciva ad essere presente sulla scheda elettorale. Il rischio di disperdere il voto non era trascurabile, ma almeno il disgusto per i "ludi cartacei" poteva essere contenuto. Detto questo, parliamoci chiaro: pistola puntata alla tempia, il centrodestra odierno, nonostante tutte le gravissime pecche che lo caratterizzano, risulta ancora meno peggio del centrosinistra, se non altro su due macro-temi fondamentali come l'immigrazione, da un lato, e tutte le questioni inerenti la bioetica e le (ingiuste) rivendicazioni LGBT, dall'altro. Tuttavia, appare sempre più evidente che questo centrodestra è una sinistra in ritardo. Lo era anche prima, in realtà, ma oggi lo è ancor più di ieri. Che fare? Al momento, secondo me, bisogna attendere di sapere chi riuscirà a raccogliere le firme e a presentarsi sulla scheda. A quel punto si potranno iniziare a fare dei ragionamenti più seri e concreti, tenendo conto anche di chi sarà presente in lista. Se possibile, bisognerebbe evitare di votare per uno dei partiti di centrodestra, a meno che nel proprio collegio non ci sia qualche candidato particolarmente valido. Tutt'al più, se nessuna formazione "a destra del centrodestra" sarà presente sulla scheda, si potrebbe optare per un voto soltanto al candidato all'uninominale in modo da sfavorire il candidato espressione del centrosinistra targato PD, che tendenzialmente sarà peggiore di quello di centrodestra.
    Io però sto cominciando a pensare che il fatto stesso di andare a votare, mettendo la propria firma nel foglio degli aventi diritto del seggio elettorale, significa rendersi complici di questo sistema.

    Significa riconoscerne la legittimità, con annesso Marattella capo del sistema, e le sue scelte tra cui la nomina di draghi a palazzo chigi.
    Tutte cose che non solo mi fanno ribrezzo (come era già anche prima), ma di cui non voglio neanche più riconoscerne la legittimità anche solo formale.

    Tu che sei sapiente (almeno io ti vedo così) come la vedi?

  9. #29
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    Predefinito Re: Movimenti di Destra nel panorama politico attuale

    Citazione Originariamente Scritto da Flaviogiulio Visualizza Messaggio
    Tendenzialmente anch'io condivido l'idea per cui l'obiettivo primario dev'essere sbarrare la strada a Pd e soci, tuttavia più passa il tempo e più è dura l'idea di votare un cdx che si presenta sempre più nitidamente come "una sinistra in ritardo".
    Al momento non ho ancora preso una decisione su come voterò, aspetto di vedere quali saranno le liste "antisistema" che effettivamente si presenteranno, quali saranno i candidati nel mio collegio uninominale e poi deciderò.
    Sul concetto di minestrone indigesto non sono invece molto d'accordo. Sono consapevole che certe cose non si improvvisano, però secondo me, salvo che non si torni al proporzionale puro, è importante dare ad un potenziale elettore l'idea di poter raggiungere almeno una massa critica che consenta l'ingresso al parlamento, altrimenti ti rimangono solo i militanti e poco più, perché fatalmente negli altri, prevarrà appunto il timore di disperdere il voto su forze irrilevanti.
    E poi... va bene il dominio dei mass-media, ma possibile che solo la sinistra possa permettersi di proclamare tranquillamente l'intenzione di fare un mero cartello elettorale? Le forze antisistema non potrebbero fare un discorso del tipo:- "Sì va bene, siamo diversi, ma uniamo le forze per poter dare una rappresentanza a chi non si riconosce nei dettami globalisti"?
    Non me ne vogliano gli amici "rossobruni" (uso questo termine per comodità espositiva, pur consapevole della sua inesattezza e del suo carattere potenzialmente fuorviante), ma non ritengo accettabile che si facciano cartelli elettorali con formazioni politiche di dichiarato orientamento comunista, favorendone l'ingresso in parlamento. Non voglio riproporre una stantia ed anacronistica retorica anticomunista, ma per quanto Marco Rizzo esprima posizioni interessanti o addirittura condivisibili su tanti temi non si deve dimenticare che lui abbraccia apertamente il marxismo-leninismo ed il materialismo storico-dialettico. Oggi la sinistra liberal-progressista è un pericolo più grave, tangibile, impellente ed immediato, ma questo non deve farci minimizzare la nocività delle posizioni veterocomuniste. Infatti, il comunismo marxista è costitutivamente ateo e materialista e la società, anzi, la "dissocietà" che noi dobbiamo combattere è, fondamentalmente, atea e materialista. Se un uomo sta male perché ha ingerito del veleno, non si può salvare ingerendone dell'altro, per quanto di tipo diverso da quello che ha causato il suo malore. È lecito fare fronte comune con forze politiche eterogenee per il bene comune, ma questa eterogeneità deve avere dei limiti. Un conto è fare fronte comune con socialisti non marxisti, slegati da qualsiasi legame con l'ideologia comunista, un altro invece è avere a che fare con marxisti dichiarati che del marxismo originario non rinnegano alcunché. Si tenga presente che il PC di Rizzo non è nemmeno sovrapponibile al KPRF di Zjuganov, che da tempo ha abbandonato posizioni atee ed irreligiose e su determinati temi ha addirittura assunto posizioni lato sensu conservatrici. Per tutto questo insieme di ragioni ho scritto che un cartello elettorale da Rizzo a CasaPound, passando per il Popolo della famiglia, Italexit, ExIt e vari movimenti e movimentini anti-sistema, avrebbe costituito un "minestrone indigesto".
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  10. #30
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    Predefinito Re: Movimenti di Destra nel panorama politico attuale

    Citazione Originariamente Scritto da salve Visualizza Messaggio
    Io però sto cominciando a pensare che il fatto stesso di andare a votare, mettendo la propria firma nel foglio degli aventi diritto del seggio elettorale, significa rendersi complici di questo sistema.

    Significa riconoscerne la legittimità, con annesso Marattella capo del sistema, e le sue scelte tra cui la nomina di draghi a palazzo chigi.
    Tutte cose che non solo mi fanno ribrezzo (come era già anche prima), ma di cui non voglio neanche più riconoscerne la legittimità anche solo formale.

    Tu che sei sapiente (almeno io ti vedo così) come la vedi?
    Il tuo discorso ha una ragion d'essere ed infatti comprendo perfettamente chi (per disgusto o per altri motivi) decide di non andare a votare o di annullare la scheda.
    Tuttavia, bisogna ammettere che un'astensione non coordinata da una forza organizzata con solidi obiettivi è destinata a non avere alcun peso politico, per quanto quest'astensione possa divenire numericamente consistente. In assenza di ciò, astenersi è un atto comprensibile, ma fondamentalmente impolitico. Anzi, in determinate circostanze, come può essere quella delle elezioni politiche, rischia di risultare addirittura dannoso per il bene comune. Infatti, anche se tutte le forze politiche presenti sulla scheda sono più o meno compromesse col sistema o, come minimo, intaccate da quei disvalori su cui il sistema stesso si fonda, sceglierne una anziché un'altra consente quanto meno di limitare alcuni danni o di ritardarne determinati effetti. Si tratta di palliativi ovviamente, sic stantibus rebus. L'importante è esserne consapevoli e non farsi illusioni. Anche perché, nella storia, difficilmente i cambiamenti più radicali ed incisivi si sono verificati grazie all'esito di una consultazione elettorale.
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