Movimenti di Destra nel panorama politico attuale

[Giò]

cattolici (principalmente dossettiani)

Dio ce ne scampi dai dossettiani. Sono parte integrante del problema. Vedasi Romano Prodi.

[LupoSciolto°]

Dio ce ne scampi dai dossettiani. Sono parte integrante del problema. Vedasi Romano Prodi.

Sì beh, forse hai ragione. Meglio i cattolici alla Livio Labor.

[Draigo]

La civiltà della Rus', quella definita un po' impropriamente "di Kiev", terminò la propria esperienza unitaria e centralista a causa di spinte centrifughe, abbastanza inevitabili date le amplissime distanze e la piccola popolazione, sostenute da un sistema di governo un po' particolare, codificato da uno degli ultimi veri principi regnanti, detto a "rotore". I diversi membri della famiglia nobile regnante, i Rurikidi, ognuno dei quali desideroso della sua fetta di torta del potere, venivano ciclicamente posti al comando di una delle 12 città della Rus' e dei rispettivi territori, e poi fatti cambiare per dare un po' a tutti un pezzetto di quella tanto agognata torta. Risultato? La prima città a emanciparsi fu Novogord, il cui concilio mercantile decise di ingolfare questo rotore e di incominciare a eleggersi il proprio principe senza che nessun'altra sede di potere potesse mettere il becco nei loro affari politici.
Suona famigliare? Il potere soggiace alle medesime leggi cui soggiace l'energia: analogamente alla prima legge della termodinamica per quest'ultima, per il primo vale il principio che questo non si crea né si distrugge, semplicemente, si trasforma. A furia di voler limitare il potere dei governi, non abbiamo "ridotto" il potere qua potere, poichè il potere è incomprimibile, lo abbiamo soltanto trasferito, dal Parlamento e dall'Esecutivo a chi, diversamente da questi ultimi, non soffre di alcun problema "rotatorio". La burocrazia statale, i quadri intermedi e il restante aggregato che, in ultima analisi, ubbidisce a quella che Curtis Yarvin chiama "La Cattedrale", cioè il comparto mediatico, culturale ed accademico. Insomma, chi regge e governa le fila dei "costumi", di ciò che alla mente ingenua appare come sommovimento organico, che ovviamente non esiste, nè mai è esistito ed esisterà.
Questa struttura di potere è sempre di sinistra, e sempre più a sinistra spinge. Votare chicchessia non cambierà mai un accidente di niente, poichè Parlamento e Governo si spartiscono delle fette di torta decisamente più piccole di quanto non ci si aspetti. Fermare il declino demografico, l'invasione migratoria, lo ius soli, il meticciamento, l'annientamento della nazione che si consumerà a fine secolo è, politicamente, impossibile.

[Angkar Padevat]

La civiltà della Rus', quella definita un po' impropriamente "di Kiev", terminò la propria esperienza unitaria e centralista a causa di spinte centrifughe, abbastanza inevitabili date le amplissime distanze e la piccola popolazione, sostenute da un sistema di governo un po' particolare, codificato da uno degli ultimi veri principi regnanti, detto a "rotore". I diversi membri della famiglia nobile regnante, i Rurikidi, ognuno dei quali desideroso della sua fetta di torta del potere, venivano ciclicamente posti al comando di una delle 12 città della Rus' e dei rispettivi territori, e poi fatti cambiare per dare un po' a tutti un pezzetto di quella tanto agognata torta. Risultato? La prima città a emanciparsi fu Novogord, il cui concilio mercantile decise di ingolfare questo rotore e di incominciare a eleggersi il proprio principe senza che nessun'altra sede di potere potesse mettere il becco nei loro affari politici.
Suona famigliare? Il potere soggiace alle medesime leggi cui soggiace l'energia: analogamente alla prima legge della termodinamica per quest'ultima, per il primo vale il principio che questo non si crea né si distrugge, semplicemente, si trasforma. A furia di voler limitare il potere dei governi, non abbiamo "ridotto" il potere qua potere, poichè il potere è incomprimibile, lo abbiamo soltanto trasferito, dal Parlamento e dall'Esecutivo a chi, diversamente da questi ultimi, non soffre di alcun problema "rotatorio". La burocrazia statale, i quadri intermedi e il restante aggregato che, in ultima analisi, ubbidisce a quella che Curtis Yarvin chiama "La Cattedrale", cioè il comparto mediatico, culturale ed accademico. Insomma, chi regge e governa le fila dei "costumi", di ciò che alla mente ingenua appare come sommovimento organico, che ovviamente non esiste, nè mai è esistito ed esisterà.
Questa struttura di potere è sempre di sinistra, e sempre più a sinistra spinge. Votare chicchessia non cambierà mai un accidente di niente, poichè Parlamento e Governo si spartiscono delle fette di torta decisamente più piccole di quanto non ci si aspetti. Fermare il declino demografico, l'invasione migratoria, lo ius soli, il meticciamento, l'annientamento della nazione che si consumerà a fine secolo è, politicamente, impossibile.

Quale sarebbe il "potere" della burocrazia statale?

[Sparviero]

La civiltà della Rus', quella definita un po' impropriamente "di Kiev", terminò la propria esperienza unitaria e centralista a causa di spinte centrifughe, abbastanza inevitabili date le amplissime distanze e la piccola popolazione, sostenute da un sistema di governo un po' particolare, codificato da uno degli ultimi veri principi regnanti, detto a "rotore". I diversi membri della famiglia nobile regnante, i Rurikidi, ognuno dei quali desideroso della sua fetta di torta del potere, venivano ciclicamente posti al comando di una delle 12 città della Rus' e dei rispettivi territori, e poi fatti cambiare per dare un po' a tutti un pezzetto di quella tanto agognata torta. Risultato? La prima città a emanciparsi fu Novogord, il cui concilio mercantile decise di ingolfare questo rotore e di incominciare a eleggersi il proprio principe senza che nessun'altra sede di potere potesse mettere il becco nei loro affari politici.
Suona famigliare? Il potere soggiace alle medesime leggi cui soggiace l'energia: analogamente alla prima legge della termodinamica per quest'ultima, per il primo vale il principio che questo non si crea né si distrugge, semplicemente, si trasforma. A furia di voler limitare il potere dei governi, non abbiamo "ridotto" il potere qua potere, poichè il potere è incomprimibile, lo abbiamo soltanto trasferito, dal Parlamento e dall'Esecutivo a chi, diversamente da questi ultimi, non soffre di alcun problema "rotatorio". La burocrazia statale, i quadri intermedi e il restante aggregato che, in ultima analisi, ubbidisce a quella che Curtis Yarvin chiama "La Cattedrale", cioè il comparto mediatico, culturale ed accademico. Insomma, chi regge e governa le fila dei "costumi", di ciò che alla mente ingenua appare come sommovimento organico, che ovviamente non esiste, nè mai è esistito ed esisterà.
Questa struttura di potere è sempre di sinistra, e sempre più a sinistra spinge. Votare chicchessia non cambierà mai un accidente di niente, poichè Parlamento e Governo si spartiscono delle fette di torta decisamente più piccole di quanto non ci si aspetti. Fermare il declino demografico, l'invasione migratoria, lo ius soli, il meticciamento, l'annientamento della nazione che si consumerà a fine secolo è, politicamente, impossibile.

Toh, un altro lettore del Moldbug, chi l'avrebbe mai detto.

Mi si conceda di fare un piccolo appunto da "maestrino" all'ultima frase del tuo condivisibilissimo messaggio.

Fermare il declino demografico, l'invasione migratoria, lo ius soli, il meticciamento, l'annientamento della nazione che si consumerà a fine secolo è, politicamente democraticamente, impossibile.

La politica non consiste soltanto dei ludi cartacei, e l'incredibile crudeltà di un nemico che accetta soltanto la distruzione totale porterà, inevitabilmente, alla violenza diffusa.
Non oggi, non domani, ma eventualmente la strada sembra quella.

Per dirla in albionico, with the ballot or the bullet.

[Sparviero]

Riguardo la imminente competizione elettorale: io non sarei contrario ad una specie di "comitato di emergenza nazionale" che riunisca le variegatissime forze antiglobaliste, ma in assenza di un leader eccellente mi sembra una mossa molto rischiosa: ricordo che in Italia non esiste solo la pregiudiziale antifascista ma anche quella anticomunista.

[Draigo]

Toh, un altro lettore del Moldbug, chi l'avrebbe mai detto.

Mi si conceda di fare un piccolo appunto da "maestrino" all'ultima frase del tuo condivisibilissimo messaggio.

Fermare il declino demografico, l'invasione migratoria, lo ius soli, il meticciamento, l'annientamento della nazione che si consumerà a fine secolo è, politicamente democraticamente, impossibile.

La politica non consiste soltanto dei ludi cartacei, e l'incredibile crudeltà di un nemico che accetta soltanto la distruzione totale porterà, inevitabilmente, alla violenza diffusa.
Non oggi, non domani, ma eventualmente la strada sembra quella.

Per dirla in albionico, with the ballot or the bullet.

Una soluzione violenta non la definirei politica

[claudiop7878]

Mi pongo semplici domande, da non conoscitore.

Possibile che FdI rinneghi totalmente le proprie radici? Oppure non è più nemmeno l'ombra del Movimento Sociale di un tempo?

I movimenti di Destra non hanno davvero più nessun Partito che possa rappresentarli? Nemmeno in maniera ufficiosa?

infatti una volta al governo fdi fara come tutti gli altri partit che si chiamano lega fi pd m5s etc

[Sparviero]

Una soluzione violenta non la definirei politica

Per quale motivo?

Non furono forse atti politici la rivoluzione fascista o quella bolscevica, per esempio?

[Draigo]

Per quale motivo?

Non furono forse atti politici la rivoluzione fascista o quella bolscevica, per esempio?

Ci sta, per carità, quando dicevo che non ci sono soluzioni politiche intendevo relative alla prassi politica democratica.