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Affus
Mosca è stata imbrogliata e palesemente ingannata.
Grazie ad un massiccio e sistematico lavaggio di cervello operato dai media degli oligarchi (cioè al soldo dei padroni universali), l'opinione pubblica è stata indotta a credere che il Presidente Putin è il lupo cattivo e Zelensky l'immacolato Cappuccetto Rosso; la Russia la terra degli orchi e i paesi Nato la terra dei buoni samaritani.
A smascherare il fake più gigantesco della storia umana, o meglio a smontare la propaganda atlantista dei media italiani ed europei, ci ha pensato stranamente il colosso editoriale tedesco Der Spiegal.
Lo scoop intitolato «Vladimir Putin ha ragione?» e ripreso integralmente negli Usa da Zerohedge si basa su un'ampia ricostruzione storica dei negoziati tra Nato e Mosca che hanno accompagnato la fine della guerra fredda.
L'inchiesta spiega che i leader dei maggiori paesi della Nato avevano promesso a Mosca che l'Alleanza atlantica non sarebbe avanzata verso Est «neppure di un centimetro».
Una promessa smentita dai fatti, visto che da allora ben 14 paesi sono passati dall'ex impero sovietico all'alleanza militare atlantica.
Da qui le contromosse di Putin: la guerra in Georgia, l'occupazione della Crimea, l'appoggio ai separatisti del Donbass, l'operazione speciale all'interno dell'Ucraina ed infine la dura linea diplomatica con cui ha ribattuto alle minacce di sanzioni da parte di Usa ed Ue: «Mosca è stata imbrogliata e palesemente ingannata».
Tra i documenti citati, spicca per importanza quello scovato nei British National Archives di Londra dal politolo americano Joshua Shifrinson.
Si tratta di un verbale desecretato nel 2017, in cui si dà conto in modo dettagliato dei colloqui avvenuti tra il 1990 e il 1991 tra i direttori politici dei ministeri degli Esteri di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania sull'unificazione delle due Germanie, dopo il crollo di quella dell'Est.
Il colloquio decisivo, riporta Der Spiegel, si è svolto il 6 marzo 1991 ed era centrato sui temi della sicurezza nell'Europa centrale e orientale, oltre che sui rapporti con la Russia, guidata allora da Michail Gorbaciov.
Di fronte alla richiesta di alcuni paesi dell'Est Europa di entrare nella Nato, Polonia in testa, i rappresentanti dei quattro paesi occidentali (Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania Ovest), impegnati con Russia e Germania Est nei colloqui del gruppo «4+2», concordarono nel definire «inaccettabili» tali richieste.
L'inchiesta scoop si conclude con una lunga elencazione di dati e citazioni che smentiscono le balle colossali dei politici più ignoranti e in malafede della storia dell'umanità.
La fonte: NATO's Eastward Expansion: Is Vladimir Putin Right?