Non basta pagarli di più, i giovani si sono (giustamente) rotti di certi lavori

[cimad5]

https://www.dagospia.com/rubrica-29/...tti-310217.htm

In America lo chiamano «The great resignation», che pare il titolo di un film di Hollywood. In realtà si tratta di un fenomeno partito proprio negli Stati Uniti ma che, con declinazioni diverse, sta emergendo anche in Veneto: le grandi dimissioni, la «fuga» di migliaia di persone dal loro posto di lavoro in cerca di un futuro diverso e migliore.
Perché l’obiettivo non è più il downshifting (ridurre il salario per lavorare di meno) né quello di tirare avanti con sussidi e reddito di cittadinanza, ma di trovare un giusto equilibrio tra ambizioni professionali e vita privata. I numeri non lasciano dubbi. Tra gennaio e aprile di quest’anno in Veneto si sono dimesse 66.300 persone, il 50 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Ma se negli Usa la «great resignation» sembra accompagnarsi a una sorta di rassegnazione alla disoccupazione, da noi (fortunatamente) segue un’evoluzione diversa.
«La crescita del numero delle dimissioni risulta fortemente guidata dalle possibilità di ricollocazione offerte dal mercato» spiega Tiziano Barone, il direttore Veneto Lavoro. «Notiamo che, mediamente, entro pochi giorni il dimissionario ha già una nuova occupazione che evidentemente soddisfa le sue aspettative».

[Menelik]

https://www.dagospia.com/rubrica-29/...tti-310217.htm

In America lo chiamano «The great resignation», che pare il titolo di un film di Hollywood. In realtà si tratta di un fenomeno partito proprio negli Stati Uniti ma che, con declinazioni diverse, sta emergendo anche in Veneto: le grandi dimissioni, la «fuga» di migliaia di persone dal loro posto di lavoro in cerca di un futuro diverso e migliore.
Perché l’obiettivo non è più il downshifting (ridurre il salario per lavorare di meno) né quello di tirare avanti con sussidi e reddito di cittadinanza, ma di trovare un giusto equilibrio tra ambizioni professionali e vita privata. I numeri non lasciano dubbi. Tra gennaio e aprile di quest’anno in Veneto si sono dimesse 66.300 persone, il 50 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Ma se negli Usa la «great resignation» sembra accompagnarsi a una sorta di rassegnazione alla disoccupazione, da noi (fortunatamente) segue un’evoluzione diversa.
«La crescita del numero delle dimissioni risulta fortemente guidata dalle possibilità di ricollocazione offerte dal mercato» spiega Tiziano Barone, il direttore Veneto Lavoro. «Notiamo che, mediamente, entro pochi giorni il dimissionario ha già una nuova occupazione che evidentemente soddisfa le sue aspettative».

Quello che fa differenza è che il Veneto (intendo l'uomo e la donna veneti) sono lavoratori per natura, non so, il lavoro è nel loro DNA.
E questo è bene.
Conosco bene il Veneto ed il Lazio e so vedere le differenze.
Io sono laziale domiciliato in Veneto e sposato con una veneta che ha abitato molti anni in Sicilia.
Il Veneto è molto cattolico (adesso a maggio tutti i capitelli della Madonna la sera c'è gente che recita il rosario), ma socialmente è molto calvinista.
Nel Veneto l'importante è che tu lavori e non sei uno scansafatiche.
Se sei un lavoratore la gente chiude gli occhi anche davanti ai tuoi "vizi" e ti perdona.
Se sei uno scansafatiche ed un disoccupato mentale sei il capro espiatorio di tutte le negatività della società.
Io vedo anche i ragazzi nel triennio delle superiori, hanno una cosa in testa: uscire bene da scuola per imparare una professione ed avere uno stipendio.

[smilelife]

beh, se trovano un lavoro che li realizza ben per loro.
ci mancherebbe

[Narel Jarvi]

Ci sarà pure qualcuno che preferisce qualsiasi cosa alla schiavitù, persino la morte.

[Robert]

Quello che fa differenza è che il Veneto (intendo l'uomo e la donna veneti) sono lavoratori per natura, non so, il lavoro è nel loro DNA.

https://www.tpi.it/economia/veneto-i...0220514899502/

https://corrieredelveneto.corriere.i...e41fd3ae.shtml

https://corrieredelveneto.corriere.i...db66594d.shtml


alla fine i nodi son venuti al pettine anche in Veneto

[paperino73]

Che i giovani si dimettano per cercare posti di lavoro migliori mi sembra una cosa normale.
Forse la novità di quest'anno è che riescono pure a trovarli.

[anguilla]

Ci sarà pure qualcuno che preferisce qualsiasi cosa alla schiavitù, persino la morte.

ad esempio quelli che attraversano il mediterraneo sui barconi...
peccato che dall'altra parte trovino gli italiani...

[gatsu]

Quello che fa differenza è che il Veneto (intendo l'uomo e la donna veneti) sono lavoratori per natura, non so, il lavoro è nel loro DNA.
E questo è bene.
Conosco bene il Veneto ed il Lazio e so vedere le differenze.
Io sono laziale domiciliato in Veneto e sposato con una veneta che ha abitato molti anni in Sicilia.
Il Veneto è molto cattolico (adesso a maggio tutti i capitelli della Madonna la sera c'è gente che recita il rosario), ma socialmente è molto calvinista.
Nel Veneto l'importante è che tu lavori e non sei uno scansafatiche.
Se sei un lavoratore la gente chiude gli occhi anche davanti ai tuoi "vizi" e ti perdona.
Se sei uno scansafatiche ed un disoccupato mentale sei il capro espiatorio di tutte le negatività della società.
Io vedo anche i ragazzi nel triennio delle superiori, hanno una cosa in testa: uscire bene da scuola per imparare una professione ed avere uno stipendio.

mediamente e' cosi

[Narel Jarvi]

ad esempio quelli che attraversano il mediterraneo sui barconi...
peccato che dall'altra parte trovino gli italiani...

Infatti non ce l'ho con loro, ma con chi li illude.

[deepak]

Quello che fa differenza è che il Veneto (intendo l'uomo e la donna veneti) sono lavoratori per natura, non so, il lavoro è nel loro DNA.
E questo è bene.
Conosco bene il Veneto ed il Lazio e so vedere le differenze.
Io sono laziale domiciliato in Veneto e sposato con una veneta che ha abitato molti anni in Sicilia.
Il Veneto è molto cattolico (adesso a maggio tutti i capitelli della Madonna la sera c'è gente che recita il rosario), ma socialmente è molto calvinista.
Nel Veneto l'importante è che tu lavori e non sei uno scansafatiche.
Se sei un lavoratore la gente chiude gli occhi anche davanti ai tuoi "vizi" e ti perdona.
Se sei uno scansafatiche ed un disoccupato mentale sei il capro espiatorio di tutte le negatività della società.
Io vedo anche i ragazzi nel triennio delle superiori, hanno una cosa in testa: uscire bene da scuola per imparare una professione ed avere uno stipendio.