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Il provveditore 'induce' la scuola ad alzare i voti in pagella del figlio, che frequenta la seconda media. Voti che passano dal 6 e dal 7 all'8, nonostante la contrarietà di alcuni docenti. E alla fine, tre persone sono state indagate: il sovrintendente Vincenzo Gullotta, il preside Franco Lever e un docente, Francesco Migliaccio. L'episodio è avvenuto a Bolzano e risale al giugno di due anni fa, quando il figlio del provveditore frequentava la seconda media presso la scuola Ugo Foscolo. A pagelle già pubblicate, il consiglio di classe aveva riconvocato il figlio del provveditore, per correggere un 'errore formale'. Uno dei professori, Francesco Migliaccio, aveva chiesto in consiglio di classe di modificare il voto in tecnologia, facendolo passare da 6 a 8, poi la maggioranza dei docenti aveva votato anche per aumentare da 7 a 8 il voto in musica, nonostante il parere negativo del professore titolare della cattedra, che sosteneva che il 7 rispecchiava la media aritmetica delle valutazioni dell'alunno in tutto il quadrimestre. Il sovrintendente, Vincenzo Gullotta, si era difeso in una lettera aperta dopo che il caso era emerso, sempre nell'estate 2020. «Sono in contatto quasi quotidiano con i dirigenti scolastici, specialmente quelli che fanno parte della task force per la riapertura della scuola a settembre. Ho contatto il preside e abbiamo parlato anche delle schede di valutazione appena pubblicate, così ho subito aperto quella di mio figlio» - il punto di vista del provveditore - «A questo punto ho preso atto del documento, compresi i voti di tecnologia e musica, che apparivano diversi rispetto al primo quadrimestre. Non ho fatto alcuna pressione per modificare i voti di mio figlio. Non ho chiesto né di riconvocare il consiglio di classe né di cambiare i voti». La Procura, però, la pensa diversamente. Secondo quanto ricostruito nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, il provveditore Gullotta avrebbe chiamato il preside Lever «affermando di essere adirato per i voti attribuiti al figlio, minacciando di inviare gli ispettori e chiedendo una verifica delle valutazioni» del docente di musica. Secondo l'accusa, il provveditore avrebbe abusato del proprio ruolo e dei propri poteri, inducendo il preside e un professore ad attestare falsamente che il voto riportato in tecnologia sarebbe stato dovuto ad un errore formale. Per i tre indagati le accuse, a vario titolo, sono di errore determinato dall’altrui inganno, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e induzione indebita a dare o promettere utilità. Nei confronti del provveditore Gullotta e del preside Lever, la Procura prospetta anche l'ipotesi di reato di delitto tentato per avere compiuto atti idonei a indurre il docente di musica a cambiare il voto dell'alunno. A quel punto, l'insegnante, non accogliendo la richiesta di verificare la valutazione assegnata allo studente, aveva deciso di rimettere la decisione ai colleghi.
La Procura ha concluso le indagini a loro carico, ritenendo fondata l’ipotesi di accusa, e ora le controparti avranno venti giorni di tempo per presentare eventuali memorie e chiedere di essere sottoposte a interrogatorio. Nel frattempo, la Procura dovrà decidere se chiedere l’archiviazione per i tre indagati o, in alternativa, il rinvio a giudizio.