Originariamente Scritto da
cireno
Non piove, e non solo in Italia, le coltivazioni stanno andando in malora, acqua nei fiumi seempre meno, e si annuncia per luglio caldo oltre i 40 gradi.
Però piove sulle entrate degli italiani, e non solo, con l'inflazione che sta mangiando una fetta dello stipendio. Però di cosa si parla nelle segrete stanze, parlamenti e governi? di armi, di Nato, di Ucraina.Stiamo andando tranquillamente e soavemente vero il disastro vero al quale addirittura si può aggiungere anche quello nucleare, così che questa razza sbagliata, parlo della razza umana, che da sempre sta uccidendo il pianeta finalmente sparirà per sempre, evaporata nel fumo nucleare.
Ma intanto è l'inflazione a colpirci. Ma perchè è arrivata anche questa malattia sociale?
Il segnale più importante è l’aumento dei prezzi delle materie prime registrato nell’ultimo anno. Questa settimana, il Bloomberg Commodity Spot Index (un indice che misura i prezzi di 23 materie prime tra cui petrolio, oro, alluminio, ma anche mais, zucchero e caffè) ha toccato i suoi massimi dal 2011, crescendo del 70 per cento da marzo 2020, quando era sceso ai minimi da quattro anni a causa dello scoppio della pandemia.
Le materie prime. Ma anche mais, zucchero, caffe. E le fosche previsioni sul grano. E la fuga dall'Africa dove il grano è esseniale, e ne arriverà solo una parte. Forse.
Fra tutte le sue componenti spicca il prezzo del petrolio, salito di oltre il 30 per cento da inizio anno. Questo è uno dei fattori più importanti dell’inflazione perché influisce sia sul costo dell’energia, e quindi della produzione industriale, sia su quello dei carburanti, e quindi dei trasporti delle merci: tutti costi che vanno a far salire il prezzo finale dei beni, oltre che quello ovvio della benzina. L’aumento del prezzo del greggio è dovuto a due fattori principali: la ripartenza di grandi economie che ne consumano molto, come gli Stati Uniti ma soprattutto la Cina (dove il prodotto interno lordo è cresciuto del 18,3 per cento nel primo trimestre 2021 rispetto al primo trimestre 2020), e la recente decisione dell’OPEC+ (che è un’alleanza fra l’OPEC, il cartello dei paesi esportatori di petrolio tra cui l’Arabia Saudita, e altri importanti produttori come la Russia) di mantenere invariata la produzione di greggio dopo anni di tagli, benché la domanda stia aumentando.
A questo si sommano gli aumenti dei prezzi di materie prime come rame, alluminio, piombo, zinco e cotone, la cui domanda è salita molto a causa della ripresa della produzione industriale.
Stessa cosa è avvenuta al prezzo del legname, cresciuto a causa della ripresa del mercato immobiliare statunitense, che ne fa largo uso. Negli ultimi 12 mesi, stima Bloomberg, l’aumento del costo del legno negli Stati Uniti ha fatto salire il prezzo medio di una casa unifamiliare di oltre 35.800 dollari.
Allo stesso tempo, anche diverse materie prime destinate alla produzione di alimenti, come il mais, il grano e lo zucchero sono diventate più care a causa di fenomeni climatici avversi, come la siccità che ha colpito il Brasile, ma anche a causa dei problemi logistici che la pandemia continua a provocare alle filiere. Questo sta facendo salire il livello generale dei prezzi del cibo su scala globale, come conferma l’ultimo aggiornamento dell’indice dei prezzi del cibo redatto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), salito in aprile del 30,8 per cento rispetto a un anno prima, a livelli che non si vedevano dal 2014.
Ma noi continuiamo a parlare solo di armi, di Nato, di Russia. In effetti l'industria americana delle armi ha fatto un balzo gigantesco come profitti, e queste spese, questi profitti, secondo voi chi li pagherà? gli stessi che pagheranno i grandi profittidi Pfizer e varie per i vaccini.
Siamo messi bene, va.