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Discussione: Bucha: ultime nuove

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    brescianofobo
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    Predefinito Re: Bucha: ultime nuove

    Citazione Originariamente Scritto da Pestis nigra Visualizza Messaggio
    Gli 8 uccisi non erano civili. "Le vittime si erano unite alle forze di difesa territoriale pochi giorni prima la loro esecuzione" (https://www.ilfattoquotidiano.it/202...raini/6598927/).

    Erano quindi militari ed in guerra i militari si uccidono a vicenda.
    I russi si ritirarono e si raggrupparono prima di tornare il 3 marzo, dirigendosi verso Yablunska Street, una lunga arteria che attraversa la città. Le riprese delle telecamere di sicurezza ottenute dal Times mostrano che i soldati, come quelli caduti in un'imboscata alla fine di febbraio, erano paracadutisti. Il video li mostra alla guida di veicoli, come i modelli BMD-2, BMD-3 e BMD-4, utilizzati quasi esclusivamente dalle forze aviotrasportate russe, secondo gli esperti dell'International Institute for Strategic Studies e del Royal United Services Institute .


    I paracadutisti hanno pattugliato l'area, conducendo perquisizioni casa per casa e operando dentro e fuori da 144 Yablunska Street, un edificio per uffici di quattro piani che i russi hanno trasformato in una base e in un ospedale da campo.




    A circa 300 iarde da quella base, in via Yablunska 31, Ivan Skyba, un costruttore di 43 anni, e altri cinque combattenti stavano presidiando un posto di blocco improvvisato quando i russi tornarono. Avevano una granata, giubbotti antiproiettile e un fucile tra di loro, ha detto Skyba al Times.


    Avvisati via radio che i russi erano tornati a Bucha e si stavano muovendo nella loro direzione, si sono nascosti nella casa accanto al checkpoint, insieme alla proprietaria, Valera Kotenko, 53 anni, che aveva portato tè e caffè ai combattenti, ha detto Skyba.


    Successivamente sono stati raggiunti da altri due combattenti, Andriy Dvornikov e Denys Rudenko, l'uomo che indossava la felpa blu nel video. Mentre i nove uomini si nascondevano, mandavano messaggi e chiamavano i propri cari. Il signor Rudenko ha inviato un messaggio al suo migliore amico dicendo che erano intrappolati. “Non chiamare. Componerò più tardi", ha scritto.




    Gli uomini si sono rifugiati lì durante la notte. La mattina del 4 marzo si resero conto che una fuga era impossibile. "Siamo circondati", ha scritto il signor Rudenko al suo amico. “Per ora ci stiamo nascondendo. Stanno sparando da veicoli blindati e di grosso calibro”.




    I messaggi di testo tradotti tra Denys Rudenko e il suo amico, Ivan Andriychuk, mostrano l'ultima comunicazione che hanno avuto prima che fosse ucciso. Il sig. Rudenko non ha mai risposto all'ultima domanda del sig. Andriychuk.
    Il signor Dvornikov, un fattorino, ha chiamato sua moglie, Yulia Truba, alle 10:20, ha detto al Times. “Non possiamo uscire. Ti chiamerò quando chiamo", ha detto, prima di dirle di cancellare tutti i loro messaggi e di prepararsi per l'evacuazione. "Ti amo", ha detto.


    Circa un'ora dopo, i soldati russi che stavano conducendo ricerche hanno trovato gli uomini e li hanno costretti tutti e nove, incluso il proprietario della casa, a uscire di casa sotto la minaccia delle armi, ha detto Skyba. I soldati hanno perquisito gli uomini alla ricerca di tatuaggi che potessero indicare l'affiliazione militare e hanno fatto togliere ad alcuni di loro giacche e scarpe invernali. Poi li hanno accompagnati alla base russa al 144 di Yablunska Street.


    Quello che è successo dopo è stato descritto ai giornalisti del Times dal signor Skyba e da sette testimoni civili che anche le forze russe hanno radunato dalle case vicine e trattenute in un gruppo separato dai combattenti prigionieri.






    Le foto condivise con il Times e tratte dai social media mostrano gli otto uomini che sono stati giustiziati. Fila in alto, da sinistra: Anatoliy Prykhidko, Andriy Matviychuk, Andriy Verbovyi e Denys Rudenko. Riga in basso, da sinistra: Andriy Dvornikov, Svyatoslav Turovskyi, Valera Kotenko e Vitaliy Karpenko.



    I testimoni hanno detto di aver visto il gruppo di prigionieri nel parcheggio davanti alla base russa con le magliette infilate sopra la testa. Yura Razhik, 57 anni, che vive di fronte all'edificio degli uffici, ha detto che alcuni avevano le mani legate. I soldati russi li hanno fatti inginocchiare e poi hanno sparato a uno degli uomini, Vitaliy Karpenko, 28 anni, quasi immediatamente, ha detto Skyba. Il signor Razhik ha detto di aver anche assistito alla sparatoria.


    Il signor Skyba e un altro prigioniero, Andriy Verbovyi, sono stati quindi portati all'interno dell'edificio, ha detto, dove sono stati interrogati e picchiati prima che il signor Verbovyi venisse colpito e ucciso. I soldati hanno riportato il signor Skyba al parcheggio, dove erano ancora trattenute le altre guardie del posto di blocco.


    A un certo punto, una delle guardie del posto di blocco ha confessato ai russi che erano combattenti, ha detto Skyba, e quell'uomo alla fine è stato lasciato andare. Ora è indagato dalle autorità ucraine, secondo un comandante militare locale e gli investigatori; un documento del governo visto dal Times specifica che è per "alto tradimento".


    I soldati hanno discusso cosa fare con gli uomini rimasti. "Sbarazzati di loro, ma non qui, quindi i loro corpi non sono sdraiati", ha detto uno, secondo il signor Skyba.


    Gli ostaggi sono stati fatti marciare circa 300 iarde a Via Yablunska 144.bFurono presi degli ostaggi il lato dell'edificiobed eseguito.


    Due soldati russi hanno portato il signor Skyba e gli altri prigionieri in un cortile sul lato dell'edificio, dove giaceva già il corpo di un altro morto, ha detto il signor Skyba. Il Times ha identificato quell'uomo come Andriy Matviychuk, 37 anni, un altro combattente scomparso il giorno prima. È stato colpito alla testa, secondo il suo certificato di morte.


    Il signor Razhik e altri testimoni detenuti fuori dall'edificio degli uffici hanno visto i soldati portare i prigionieri fuori dalla vista, hanno detto. Poi risuonarono degli spari.


    “Mi hanno sparato e sono caduto. Il proiettile mi è entrato nel fianco”, ha detto Skyba. Le foto che ha condiviso delle sue ferite mostrano una ferita d'ingresso e di uscita nella parte sinistra dell'addome. Un medico di Bucha che ha curato la sua ferita e un referto medico esaminato dal Times hanno confermato la lesione.


    "Sono caduto e ho finto di essere morto", ha detto. “Non mi sono mosso e non ho respirato. Fuori faceva freddo e si vedeva il respiro delle persone".


    Il signor Skyba giaceva lì mentre i soldati sparavano un'altra raffica contro uomini feriti che si stavano ancora muovendo. Ha aspettato per circa 15 minuti fino a quando non ha più potuto sentire le voci dei soldati. Poi è scappato.


    Tetyana Chmut, il cui giardino confina con il cortile in via Yablunska 144, era tra i residenti detenuti e successivamente rilasciati dai russi, insieme alla sua famiglia. Più tardi, il 4 marzo, quando la signora Chmut è scappata dalla sua casa per ripararsi nel seminterrato di un vicino, ha visto i corpi giacere nel cortile. Una vicina della signora Chmut, Marina Chorna, ha visto i corpi due giorni dopo quando è emersa dal suo seminterrato dopo che le truppe russe che occupavano la sua casa se ne sono andate.




    I corpi degli uomini uccisi nel parcheggio e all'interno dell'edificio sono stati portati nel cortile e, insieme alle altre sei vittime, vi sarebbero rimasti per quasi un mese.
    lo rimpiangerete, Renzi, KOGLIONI

  2. #42
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    Predefinito Re: Bucha: ultime nuove

    Non so da dove hai copio-incollato 'sta roba tradotta con google translate, ma li chiama combattenti.
    Religione per noi significa la dottrina (...) dell'allevamento che renda possibili le anime superiori a spese di quelle inferiori.
    Religion bedeutet uns die Lehre von (...) der Züchtung und Ermöglichung der höheren Seelen auf Unkosten der niederen.

 

 
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