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m96m
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Interventismo contro pacifismo: dal 24 febbraio, giornata che è già passata alla storia come l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, la sinistra europea si è spaccata in mille rivoli e posizioni contrapposte, forse in maniera ancora più marcata di quanto si è registrato a destra, dove la figura di Vladimir Putin suscitava una certa simpatia, soprattutto nelle fila delle formazioni cosiddette “sovraniste” e più nazionaliste. Il dubbio è lo stesso per tutte le formazioni di sinistra: assistere gli ucraini con le armi contro un’invasione ingiustificabile oppure rimanere fedeli ai propri principi di pacifismo e anti-interventismo e cercare altresì una via diplomatica alla risoluzione del conflitto? Il risultato è, da un lato, una sinistra liberale che ha da tempo sposato l’atlantismo: dall’altra una sinistra radicale che presenta al suo interno una connotazione anti-americana o comunque scettica verso la leadership di Washington e che, in alcuni casi, vorrebbe un’Europa più dialogante con Mosca.
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